Diventare sviluppatore web e growth hacker: cosa significa e quali sono gli sbocchi professionali

Web developer e growth hacker: due figure sempre più richieste dalle aziende ma, allo stesso tempo, vacanti.

Figure come quella del web developer e quella del growth hacker sono tra le più richieste ma non ci sono abbastanza candidati, sufficientemente formati, per rispondere in maniera adeguata alle esigenze delle aziende.
E sono in molti a non conoscere neppure il significato del termine growth hacking: più avanti vedremo di che cosa si tratta.

Secondo EU Youth Report, il rapporto sui giovani stilato dalla Commissione Europea, gli under 35 di oggi sono la generazione più istruita di tutti i tempi. Eppure i giovani stentano a trovare lavoro o se lo trovano è mal retribuito e lontano dalle loro aspettative.

Il problema di fondo è che la formazione accademica italiana, spesso, non fornisce gli strumenti e le competenze pratiche per entrare nel mondo professionale. Alla fine del percorso di studi, quindi, è cosa piuttosto comune scontrarsi con le difficoltà dell’inserimento nel mondo del lavoro.

Basti pensare che nel mondo ICT, soltanto nel 2015 erano 550.000 le posizioni di lavoro aperte ed entro il 2020 potrebbero mancare all’appello 1.300.000 figure specializzate.
Un recente studio di Modis Italia parla di digital mismatch cioè di carenza di profili professionali rispetto a quelli che il mercato potrebbe assorbire.
Basti pensare che soltanto nel nostro Paese per il 22% delle posizioni aperte non vengono individuati candidati in possesso delle competenze richieste.


Diventare web developer permetterà di presentarsi alle aziende con un ottimo “biglietto da visita”.
Se già si posseggono delle basi di programmazione, accrescere le proprie competenze permetterà di trovare facilmente un’occupazione, peraltro con un buon stipendio.

L’indagine pubblicata da Page Personnel mette in evidenza come lo stipendio medio di un sviluppatore web si ponga tra i 20.000 e i 25.000 euro lordi al primo anno per raggiungere i 35.000 euro già dal terzo anno di attività. E ciò soprattutto sulla base del numero e del livello di conoscenza dei vari linguaggi di programmazione, della tipologia di competenze acquisite e della responsabilità assunta su specifici progetti web.

Diventare sviluppatore web: quali competenze?

Colui che ambisce a diventare uno sviluppatore web deve necessariamente possedere diverse tipologie di competenze: tecniche ma anche e soprattutto trasversali.

Che significa?

Il programmatore deve saper immediatamente individuare gli strumenti di sviluppo così da poter realizzare un prodotto conforme alle specifiche progettuali richieste dal cliente.
Deve poi conoscere i più diffusi linguaggi di programmazione, le principali regole della programmazione strutturata, le diverse tipologie di applicazioni software e i principali sistemi operativi utilizzati su computer e dispositivi mobili.

Il programmatore deve poi senz’altro disporre di adeguate competenze grafiche e tecniche per determinare e verificare il livello di accessibilità e usabilità del software sviluppato in accordo con le esigenze degli utenti; deve essere un buon Project Manager (possedere un buon livello di inglese, soprattutto tecnico, capacità di analisi e sintesi, attitudine alla precisione e alla comprensione delle esigenze dei clienti) e, infine, com’è ovvio, una buona predisposizione al lavoro di gruppo.

Su IlSoftware.it condividiamo spesso metodologie, risorse e strumenti per sviluppare e per chi volesse proseguire la formazione da autodidatta il Web offre numerosi fonti d’informazione per accrescere le proprie competenze.
Code.org, ad esempio, offre corsi di base per chi si avvicina da poco al mondo della programmazione.
Per proseguire, si può utilizzare Mozilla Developer Network che, con un po’ di impegno, aiuta a padroneggiare HTML, CSS e JavaScript.
Anche hackr.io mette a disposizione un gran numero di risorse sia per chi si è da poco avvicinato al mondo dello sviluppo sia per chi è già più esperto.

Innumerevoli, poi, le risorse per studiare PHP, ASP/ASP.NET, C++, Perl e Java: qui l’elenco dei linguaggi di programmazione più utilizzati.

Investire sul proprio futuro in Italia

Per investire sul proprio futuro, TAG Innovation School, la Scuola dell’Innovazione di Talent Garden, la più grande comunità fisica in Europa di talenti per il digitale, ha creato CodeMaster, il primo e unico percorso formativo in Italia che in 12 settimane di full immersion e 6 mesi di stage retribuito forma programmatori.

CodeMaster Frontend Edition, riservato a 20 studenti, permette di diventare un Frontend Web Developer, in grado di lavorare fin da subito in un team di sviluppo.

Al termine del corso, si riusciranno a progettare e sviluppare siti e applicazioni web usando come tecnologie HTML, CSS e JavaScript operando nativamente su un web browser, all’interno di applicazioni native come PhoneGap e Cordova, o cross compilate native come Titanium e React Native.

Cos’è il Growth Hacking e come diventare un esperto del settore

In un’epoca in cui i social network sono al centro delle vite di un gran numero di individui, in molti oggi si sentono un po’ social media manager ovvero persone in grado di generare visibilità nelle comunità online.

In realtà la figura che si occupa di comunicazione e marketing in un’azienda non può essere improvvisata.


Ecco perché è stato coniato il termine growth hacker per riferirsi a quello specifico professionista che sa utilizzare le sue competenze in fatto di programmazione e marketing per venire incontro alle esigenze dell’azienda.
L’obiettivo è evidentemente quello di comunicare nel modo migliore possibile: tante, troppe realtà aziendali falliscono miseramente perché, pur avendo in mano un prodotto di qualità – talvolta anche molto innovativo – si concentrano troppo sul bene – materiale o digitale che sia – senza investire in progetti di comunicazione.
Larry Page, co-fondatore di Google, ha fatto di questa considerazione il suo mantra.

Il growth hacker è quindi chiamato a lavorare per aumentare il traffico e le conversioni trasformando quanti più visitatori in utenti che acquistano il bene o il servizio presentato sul sito web.

Egli mette in campo un approccio scientifico basato sull’analisi dei dati, guarda ai risultati a lungo termine e mette a punto un modello di crescita continuamente verificato in modo da adattarlo ai cambiamenti del mondo digitale. L’individuazione di processi scalabili, prevedibili e replicabili permette di anticipi le esigenze delle persone trasformando semplici visitatori in clienti.

I marketer tradizionali sono ormai “dinosauri”: il growth hacker si serve degli strumenti di digital marketing combinandovi solide conoscenze di programmazione, user experience e data science.


Se i web developer sono figure richiestissime in Italia e in Europa, il growth hacker – nel Vecchio Continente – è ancora poco conosciuto come leva per far crescere il business di un’azienda. Spesso, infatti, molte aziende si rivolgono a presunti esperti SEO/SEM che, alla prova dei fatti, dimostrano evidenti lacune e non riescono a portare in cascina i risultati attesi.

Per un’impresa, invece, dotarsi di un valido growth hacker significa investire sulla crescita e dare subito un impulso ai progetti in corso di sviluppo.

Basti pensare che negli Stati Uniti, i growth hacker già guadagnano qualcosa come 80.000-100.000 dollari lordi l’anno (dati Indeed) e la carenza di queste figure in ambito europeo lascia ampio spazio per una veloce assunzione nelle realtà d’impresa più importanti.

TAG Innovation School ha sviluppato Growth Hacking Marketing, il primo master italiano part time per diventare Growth Hacker, un percorso formativo che prevede 108 ore di formazione dal vivo e 40 ore di formazione online.

Growth Hacking Marketing si svolge a Talent Garden Milano Calabiana e a Talent Garden Roma Poste Italiane, nuovi hub dell’innovazione italiana, due Campus con i migliori talenti del mondo dell’innovazione del Paese.

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