Ethernet o WiFi, qual è migliore per trasferire dati ad alta velocità?

In termini prestazionali è più veloce una connessione Ethernet o WiFi?
Ethernet o WiFi, qual è migliore per trasferire dati ad alta velocità?

Quali sono le differenze tra una connessione Ethernet e una WiFi? Che cosa cambia da una modalità di collegamento all’altra in termini di velocità e latenza?

Un collegamento WiFi è ovviamente molto più pratico rispetto a una connessione Ethernet: liberarsi dai cavi è sempre un grande vantaggio perché permette di spostarsi liberamente all’interno degli ambienti con i propri dispositivi.
Il collegamento Ethernet, però, offre comunque una maggiore velocità di trasferimento dati, una latenza più bassa e non soffre dei problemi di interferenza propri di una connessione wireless.

Ethernet o WiFi, qual è più veloce nel trasferimento dati

Grazie agli sforzi compiuti dalla IEEE Standards Association e al lavoro dei principali produttori di dispositivi wireless, il WiFi ha compiuto passi da gigante nel corso degli ultimi anni.


Lo standard 802.11ac, approvato nel 2013, permette di trasferire i dati, almeno in via teorica, fino a 1.300 Mbps (oltre 162 MB/s), circa tre volte più velocemente rispetto ai 450 Mbps di picco di 802.11n.
802.11ac consente l’utilizzo di più flussi spaziali MIMO (fino a 8) e ogni antenna può gestire oltre 400 Mbps; è possibile poi l’uso di MU-MIMO (Che cos’è MU-MIMO e può davvero migliorare la connessione WiFi?), la modulazione ad alta densità (fino a 256 QAM) e il beamforming (Il segnale wireless viene direzionato verso i dispositivi WiFi che stanno effettivamente utilizzando la connessione, sulla base della loro posizione fisica).

I router 802.11ac sono presentati utilizzando delle sigle “commerciali” (esempio: AC2200, AC2600, AC3000, AC5000, AC5300).
Le prime due lettere suggeriscono, appunto, il supporto dello standard 802.11ac mentre le cifre esprimono la banda complessivamente gestibile dal dispositivo.

Come si può evincere da questa tabella, i router tri band AC5300 combinano addirittura due bande da 2.167 Mbps ciascuna sui 5 GHz e permettono di trasferire fino a 1.000 Mbps sui 2,4 GHz.

Va detto che si tratta di velocità teoriche e che non sono ovviamente ottenibili dal singolo dispositivo connesso alla WiFi: le specifiche (sigla AC) indicano l’ampiezza di banda che il router può complessivamente offrire.
802.11ac prevede poi l’utilizzo della sola banda sui 5 GHz: qualunque dispositivo wireless che non supporta 802.11ac non potrà ottenere le migliori performance.
A tal proposito, va detto che ad oggi non sono moltissimi i prodotti che supportano 802.11ac: vedere Verificare se il notebook supporta i 5 GHz e 802.11ac e 802.11ac, ce n’è davvero bisogno?.

Rispetto a qualunque collegamento WiFi (nell’articolo Router WiFi potente, come sceglierlo: guida all’acquisto abbiamo pubblicato qualche consiglio per la scelta del router) è evidente che in termini di prestazioni, Ethernet vince sempre.

Vince sempre perché un collegamento cablato riesce a sempre a offrire prestazioni dell’ordine dei Gbps (Gigabit per secondo) durante il trasferimento dati. A patto di usare i cavi giusti.
Usando un cavo Ethernet Cat-6 e un router compatibile, è possibile trasferire dati fino a 10 Gbps (ovvero 10.000 Mbps); già il più comune cavo Cat-5 consente di trasferire i dati fino a 1 Gbps (1.000 Mbps).

Già quando si collega un dispositivo al router via cavo Ethernet, il router di solito informa sulla velocità ottenibile. Il colore del led solitamente suggerisce se la connessione è Gigabit Ethernet (1 Gbps o più) oppure se è limitata a 10/100 Mbps.
In quest’ultimo caso, bisognerà verificare la scheda di rete disponibile sul client (alla quale è stato collegato il cavo Ethernet) e il cavo utilizzato: Cavi ethernet: differenze e caratteristiche.

Premendo la combinazione di tasti Windows+R, digitando devmgmt.msc, cliccando due volte sulla scheda Ethernet, selezionando la scheda Avanzate quindi Speed & Duplex, si otterrà il dato relativo al livello di performance ottenibili.


Il reale “collo di bottiglia”, almeno in Italia, è rappresentato dalle performance della connessione Internet. Se infatti, sia con Ethernet che con WiFi si possono trasferire dati internamente alla LAN (da un sistema all’altro) a 1 Gbps, nel nostro Paese si è iniziato da poco a parlare di “connessioni Gbps“:

TIM, connessione a 1 Gbps FTTH in 17 città italiane
Fibra Vodafone 1 Gbps a Milano, Bologna, Torino e Perugia
Cagliari, Tiscali ed Enel portano la fibra FTTH a 1 Gbps

Gli utenti più fortunati, possono oggi raggiungere i 100 o i 200 Mbps in downstream con la fibra ottica. Velocità comunque risibili già rispetto alle potenzialità di un router AC (802.11ac).

Disporre di così tanta banda, come quella offerta dai router WiFi più moderni o fruibile con un collegamento Ethernet, è quindi utile all’interno della LAN quando, per esempio, si utilizzasse un server che effettua lo streaming di contenuti video HD o 4K in locale quando si avesse la necessità di trasferire – sempre nell’ambito della LAN – notevoli quantitativi di dati molto rapidamente (è il caso delle aziende, non necessariamente di grandi dimensioni).
Si pensi, ad esempio, alla gestione dei backup, al riversamento di dati su server NAS e così via.

Per effettuare delle prove sulla banda disponibile all’interno della propria rete locale, sia usando una connessione Ethernet che un collegamento WiFi, ci si può servire di utilità gratuite quali LAN Speed Test e NetStress.

Differenze tra Ethernet e WiFi rispetto alla latenza

La latenza può diventare importante in alcune situazioni. Essa misura la velocità di risposta di un sistema ed esprime l’intervallo di tempo che intercorre fra il momento in cui arriva l’input al sistema ed il momento in cui è disponibile il suo output.

Digitando, al prompt dei comandi, ping www.google.it, verrà indicato il tempo necessario a ciascuna richiesta per raggiungere i server di Google negli Stati Uniti e tornare indietro al client dell’utente.

Utilizzando il comando ping 192.168.1.1 o ping 192.168.0.1, a seconda dell’IP locale del router, si misurerà la latenza nell’interazione con tale dispositivo.

Provando a eseguire lo stesso comando da un dispositivo collegato al router via cavo Ethernet e da uno connesso via WiFi (soprattutto se fisicamente lontano dal router…), si potrà misurare il “ritardo di risposta” che viene aggiunto in forza dell’utilizzo del collegamento wireless.

Interferenze: WiFi ed Ethernet

Mentre l’utilizzo di un cavo Ethernet, soprattutto quelli di ultima generazione, permettono di ridurre al minimo la diafonia (crosstalk in inglese) ovvero le interferenze fra gli elementi che compongono il cavo, il collegamento WiFi è sicuramente molto più suscettibile a disturbi di varia natura.

Nell’articolo Potenziare segnale WiFi, quanto aiuta la scelta del canale abbiamo spiegato come ridurre le interferenze sulla propria connessione WiFi e quanto aiuta usare la banda dei 5 GHz in zone particolarmente affollate (a patto di sacrificare un po’ il raggio di copertura; Che differenza c’è tra WiFi 2,4 GHz e 5 GHz?).

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