Google potrebbe scegliere i processori AMD per i suoi nuovi Chromebook

L'azienda di Mountain View potrebbe allontanarsi da Intel: viene a galla il nome, mai sentito prima, delle APU che Google utilizzerebbe: AMD Lucienne.

Dopo il “cambio di rotta” di Apple che per i suoi nuovi Mac ha scelto di investire sui processori ARM, adesso sembra che Google abbia cominciato a guardare ad AMD per i nuovi Chromebook.

In queste ore è emerso il nome di una nuova linea di processori progettati e realizzati dalla società di Sunnyvale – Lucienne (LCN) – che rivestiranno il ruolo di APU nei futuri modelli di portatili Google basati su Chrome OS.
Obiettivo dell’azienda di Mountain View sarebbe quello di rendere molto più popolari i Chromebook al di fuori degli Stati Uniti cavalcando la crescita dell’ultimo periodo: Google spiega com’è facile portare le app Android su Chrome OS. Gli sforzi profusi con Intel non sembrano aver dato i loro frutti quindi Google starebbe cercando un’alternativa.

La nuova architettura Lucienne dovrebbe essere stata derivata da AMD Renoir e progettata per notebook, ultrabook e altri dispositivi portatili. Quasi sicuramente, dalle poche informazioni sin qui trapelate, sembra che possa trattarsi di un’APU basata su Zen 2.

Lucienne dovrebbe poggiare su 8 core fisici con supporto per il multithreading (quindi 16 core logici) operando a una frequenza base di 2,1 GHz per spingersi fino a 3,9 GHz in turbo. Il TDP non è noto, anche perché di solito tale valore viene plasmato sulle specifiche necessità del committente (in questo caso Google; vedere TDP, cos’è, cosa significa e perché è importante), ma è lecito ipotizzare che sarà verosimilmente compreso tra 35 e 45W.

Sembra che Google possa scegliere il progetto Coreboot per il BIOS (software libero appoggiato dalla Free Software Foundation che ambisce a rimpiazzare il BIOS proprietario usato nella maggior parte dei PC) insieme a soluzioni basate su AMD Renoir e Lucienne per quanto riguarda i processori.

Davvero Google scommetterà primariamente sull’offerta AMD oppure sfrutterà l’utilizzo dei nuovi promettenti processori Intel Tiger Lake ormai sulla rampa di lancio?

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