L'Antitrust italiana multa Facebook per 10 milioni di euro: gli utenti non vengono informati

Secondo AGCM, che ad aprile 2018 ha avviato un'indagine nei confronti di Facebook, l'azienda fondata da Mark Zuckerberg non informerebbe adeguatamente gli utenti sull'utilizzo dei loro dati a fini commerciali e in fase di registrazione enfatizzerebbe la gratuità del servizio.

L’Antitrust italiana (AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha deciso di multare Facebook per una somma pari a 10 milioni di euro.
Il provvedimento è arrivato dopo la conclusione delle indagini a carico del social network di Mark Zuckerberg che erano state avviate ad aprile 2018.

L’Autorità spiega che, commettendo una violazione degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo, Facebook enfatizza la gratuità dei servizi offerti dal social network spingendo gli utenti ad iscriversi senza informare loro delle attività di raccolta dei dati, con intento commerciale, che vengono regolarmente poste in essere.

Le informazioni fornite risultano, infatti, generiche e incomplete senza adeguatamente distinguere tra l’utilizzo dei dati necessario per la personalizzazione del servizio (con l’obiettivo di facilitare la socializzazione con altri utenti (…) e l’utilizzo dei dati per realizzare campagne pubblicitarie mirate“, si osserva dall’Antitrust.

Non solo. AGCM ha ritenuto Facebook colpevole della violazione dei successivi articoli 24 e 25 del Codice del Consumo. L’azienda di Menlo Park, infatti, ha infatti attuato “una pratica aggressiva in quanto esercita un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali subiscono, senza espresso e preventivo consenso – quindi in modo inconsapevole e automatico – la trasmissione dei propri dati da Facebook a siti web/app di terzi, e viceversa, per finalità commerciali“.

Nell’occhio del ciclone c’è quindi ancora una volta la trasmissione dei dati degli utenti (seppur con un raggio d’azione nettamente più limitato rispetto al passato) agli sviluppatori terzi, autori di app attivabili sul social network.

Secondo AGCM l’utente iscritto a Facebook non avrebbe inoltre gli strumenti per disabilitare la condivisione dei dati con le terze parti e verrebbe quindi messo nelle condizioni di esercitare una scelta attiva, libera e consapevole.

Facebook è adesso tenuta a informare adeguatamente i consumatori pubblicando una dichiarazione rettificativa sul sito principale oltre che sull’app. A fronte delle violazioni riscontrate, Facebook è soggetta a una sanzione amministrativa pari a 10 milioni di euro.
Il testo del provvedimento AGCM è consultabile, nella sua interezza, a questo indirizzo.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti