Recuperare partizioni e dati persi con TestDisk e PhotoRec

Periodicamente, ci capita di ascoltare le lamentele di lettori che non riescono più ad accedere ai file memorizzati in varie tipologie di supporti (hard disk, chiavette USB, unità esterne od altre memorie digitali, ad esempio quelle uti...

Periodicamente, ci capita di ascoltare le lamentele di lettori che non riescono più ad accedere ai file memorizzati in varie tipologie di supporti (hard disk, chiavette USB, unità esterne od altre memorie digitali, ad esempio quelle utilizzate nelle fotocamere digitali).
Fatta eccezione per i malfunzionamenti di tipo hardware, nel caso di problemi software, è possibile tentare un recupero delle preziose informazioni memorizzate sui vari supporti ricorrendo ad alcuni strumenti specifici.

In passato abbiamo visto come tentare il ripristino dei dati servendosi di un software quale Recuva oppure del CD “live” di Ubuntu Linux:

Torniamo sull’argomento incentrando la nostra attenzione su due software particolarmente interessanti TestDisk e PhotoRec. Rilasciati entrambi sotto licenza GNU GPL, sono compatibili con tutte le principali piattaforme: dai sistemi Windows più recenti (come Windows Vista e Windows 7) alle versioni più datate (come Windows 9x) sino ad arrivare a Linux, Mac OS X, FreeBSD e così via.

TestDisk è stato studiato, innanzi tutto, per recuperare partizioni erroneamente eliminate dal disco fisso e per rendere nuovamente avviabili unità disco che sembrano non esserlo più. Il programma consente di risolvere la maggior parte dei problemi causati da interventi software (ad esempio quelli provocati da certe tipologie di infezioni malware) o da errori umani.

L’applicazione, una volta eseguita, può essere utilizzata per correggere il contenuto della tabella delle partizioni, allorquando questa dovesse apparire danneggiata, e tornare così a poter accedere a partizioni che sembravano ormai perdute. TestDisk è in grado, poi, di ricostruire il settore di boot delle unità formattate con i file system FAT e NTFS, “sanare” la MTF (Master File Table) propria dei volumi NTFS e recuperare i dati cancellati utilizzando le normali funzioni del sistema operativo oppure le informazioni precedentemente conservate all’interno di partizioni già rimosse.

Per avviare TestDisk, è necessario collegarsi con questa pagina e prelevare il pacchetto destinato al sistema operativo in uso. Ad esempio nel caso di un sistema Windows a 32 bit, si dovrà scaricare questo archivio Zip estraendone poi il contenuto in una cartella di propria scelta. Suggeriamo di estrarre tutti i file di TestDisk in un’unità rimovibile (ad esempio, in una chiavetta USB) in modo tale da non sovrascrivere blocchi di dati che potrebbero ospitare le informazioni da recuperare.

TestDisk si può eseguire, poi, accedendo alla directory ove si sono estratti i file del programma quindi facendo doppio clic sul testdisk_win.exe. Nel caso in cui si utilizzi Windows Vista oppure Windows 7, è indispensabile invece fare clic con il tasto destro del mouse sull’eseguibile, scegliere il comando Esegui come amministratore dal menù contestuale, quindi cliccare su Consenti.

Come primo passo, è possibile scegliere se generare un file di log che conterrà un resoconto complessivo delle operazioni compiute. Il report sarà battezzato testdisk.log e verrà memorizzato nella medesima cartella ove si è salvato il programma.

Selezionando Create, verrà prodotto un nuovo file di log sovrascrivendo eventuali copie che dovessero essere state generate durante precedenti utilizzi di TestDisk. Optando per Append, invece, le nuove informazioni registrate saranno aggiunte in calce al file già presente sul disco. La terza voce (No log) evita la creazione di qualunque file di log.

Attraverso la schermata successiva, si potrà identificare l’hard disk oggetto d’intervento. In corrispondenza di ciascun device (dal momento che TestDisk poggia su kernel Linux, non aspettatevi di trovare le classiche lettere identificative di unità che contraddistinguono volumi e partizioni in Windows) viene esposta l’etichetta corrispondente insieme con alcune informazioni tecniche (capacità e modello del disco).

La finestra seguente permette di indicare a TestDisk il tipo di partizione che si sta cercando di ripristinare o comunque la tipologia di partizione sulla quale ci si accinge a lavorare.

Nella stragrande maggioranza delle situazioni, quando cioé si ha a che fare con partizioni NTFS, FAT o ext2/ext3, è sufficiente lasciar selezionata la voce Intel e premere il tasto Invio.

A questo punto, è possibile premere Invio in corrispondenza del comando Analyse. Dopo alcuni secondi di attesa, TestDisk mostrerà l’elenco e la tipologia (fare riferimento alla legenda esposta in calce alla finestra) delle partizioni presenti.
Premendo Invio in corrispondenza del comando Quick search, TestDisk andrà alla ricerca di eventuali partizioni che dovessero risultare cancellate.

Alla comparsa del messaggio “Should TestDisk search for partition created under Vista or later?“, suggeriamo di digitare Y e premere il tasto Invio.
Qualora l’utilità non fosse riuscita a proporre la partizione della quale si sta tentando il recupero, è possibile tentare una ricerca più approfondita premendo Invio quindi ancora Invio in corrispondenza della voce Deeper search. Selezionando Write, l’utility provvederà a riscrivere sul disco la struttura delle partizioni “resuscitando” quelle che apparivano ormai perse. Molto utile il tasto “P” che consente di ottenere una lista dei file e delle cartelle contenuti nelle partizioni: in questo modo è possibile individuare rapidamente quelle che interessano.

Dal menù principale di TestDisk, accedendo alla sezione Advanced, si può controllare ed eventualmente riparare il settore di boot del disco (comando Boot), ottenere un elenco dei file presenti in una partizione ed eventualmente ricopiarli altrove (List), tentare il recupero di file già cancellati (Undelete) o creare un’immagine del contenuto della partizione selezionata (Image creation).

La voce Undelete consente di ottenere l’elenco completo dei file che possono essere ripristinati:

Il tasto “:” (due punti) consente di marcare l’elemento evidenziato per il ripristino mentre “C” permette di recuperare tutti i file selezionati in verde (il tasto “c” – c minuscola può essere utilizzato per recuperare un singolo elemento).
Se ciò che si desidera fare è recuperare dati da supporti di memorizzazione che paiono danneggiati oppure rimettere le mani su file già cancellati da ambiente Windows o Linux, è possibile orientarsi sull’impiego di PhotoRec.

Photorec facilita il recupero di documenti, immagini e file multimediali

PhotoRec è un’utilità che viene distribuita insieme con TestDisk, nel medesimo archivio compresso. L’azione di Photorec si concentra sul recupero di documenti, archivi, video, immagini, file multimediali e così via da hard disk, CD/DVD e memorie digitali. Cliccando qui è possibile consultare l’elenco delle tipologie di file che PhotoRec è capace di recuperare: si tratta di quasi 400 estensioni differenti (225 famiglie di file).

La prerogativa principale di Photorec consiste nell’ignorare il file system in uso concentradosi invece nel tentativo di recupero delle informazioni, effettuato a basso livello.
Come per TestDisk, esistono versioni specifiche di PhotoRec per ciascun sistema operativo (Windows, Linux e Mac OS X), prelevabili facendo riferimento alla pagina del progetto.

Per avviare il programma PhotoRec dall’ambiente Windows, è sufficiente accedere alla cartella ove si sono precedentemente estratti i file di TestDisk quindi fare doppio clic su photorec_win.exe. Anche qui, qualora si utilizzasse Windows Vista o Windows 7, è indispensabile invece fare clic con il tasto destro del mouse sull’eseguibile, scegliere il comando Esegui come amministratore dal menù contestuale, quindi cliccare su Consenti.

La finestra che comparirà a video permetterà di selezionare il supporto dal quale si desidera tentare il recupero di file persi o non più accessibili con i comandi tradizionali messi a disposizione dal sistema operativo.

Come abbiamo già visto nel caso di TestDisk, anche PhotoRec richiede di indicare la tipologia di partizione con la quale si ha a che fare. Nel caso di memorie digitali, chiavette USB, dischi fissi di un normale personal computer si dovrà optare per la voce “Intel” mentre nel caso in cui si stesse lavorando su un sistema Mac, si dovrà scegliere la seconda voce.

Attraverso la schermata successiva, è possibile indicare una singola partizione oppure tentare il recupero dall’intero supporto di memorizzazione. PhotoRec, poi, necessita di conoscere la tipologia di file system da trattare. Nel caso di NTFS e FAT è necessario selezionare Other:

Come ultimo passo, PhotoRec spiega che tenterà il recupero dei file dal supporto di memorizzazione selezionato in precedenza salvando i risultati della procedura all’interno della cartella in cui il software è stato installato. E’ possibile specificare una cartella differente rispetto a quella proposta tenendo sempre a mente, però, che non va mai scelto di memorizzare i file recuperati nella stessa partizione oggetto di esame.

La scelta della cartella deve essere confermata mediante la pressione del tasto “C”.
Al termine della procedura, verranno create una o più cartelle (recup_dir.1, recup_dir.2, ..., recup_dir.NN) contenenti i file recuperati.

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