Shuttleworth: non si deve guadagnare sulle distribuzioni desktop

Accingendosi al lancio di Ubuntu 8.10, Mark Shuttleworth - fondatore del progetto Ubuntu e CEO di Canonical, azienda che supporta e finanzia lo sviluppo della distribuzione Linux - ha tenuto una conferenza insieme con la stampa e gli analisti.

Accingendosi al lancio di Ubuntu 8.10, Mark Shuttleworth – fondatore del progetto Ubuntu e CEO di Canonical, azienda che supporta e finanzia lo sviluppo della distribuzione Linux – ha tenuto una conferenza insieme con la stampa e gli analisti.
L’imprenditore sudafricano ha spiegato come tra un paio di anni Ubuntu potrà generare profitti raccogliendo i frutti del lavoro sinora compiuto. La crescita della distribuzione è alimentata da una sempre maggiore adozione di Ubuntu da parte degli utenti.
E’ quasi impossibile stabilire quanti siano i sistemi Ubuntu Linux installati a livello mondiale. Tuttavia, Shuttleworth ha voluto condivedere la sua stima: 8 milioni di sistemi. “Ubuntu non integra alcuna funzionalità che instaura una comunicazione con Canonical, attraverso la quale sarebbe stato possibile avere un’indicazione precisa del numero delle installazioni operative“, ha precisato Shuttleworth.
Sul versante server, un’indagine IDC risalente allo scorso anno aveva mostrato come il 20% delle grandi aziende statunitensi impiegasse Ubuntu Linux.
Secondo Shuttleworth il valore più grande attribuito alla distribuzione deriverebbe proprio dalla soddisfazione che gli utenti hanno mostrato.

Alla domanda con cui gli è stato chiesto se un’azienda, secondo lui, potrebbe raccogliere profitti commercializzando una distribuzione Linux “desktop” Shuttleworth ha così risposto: “no, non ritengo che nessuno possa avere successo facendo una cosa del genere. E credo sia un bene“. Il modello di business di Canonical, come di altre realtà simili, consiste nell’offrire software aperto, senza richiedere alcun corrispettivo economico, mettendo a disposizione servizi di supporto e di assistenza a pagamento rivolti in particolare all’utenza aziendale. “Il sale della nostra filosofia è proprio quello di non guadagnare sulle versioni desktop del nostro software“, ha aggiunto Shuttleworth che spiega come le software house debbano iniziare a vendere servizi invece che “bit”.

Il rilascio della versione finale di Ubuntu 8.10, conosciuta anche con il nome in codice di “Intrepid Ibex”, è previsto per il prossimo 30 Ottobre.

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