Switch gigabit: cosa sono. Differenza tra managed e unmanaged

Cos'è uno switch gigabit e qual è la sua importanza nell'infrastruttura di rete aziendale. Breve introduzione agli switch web managed (Plus) di Netgear.

Negli attuali scenari d’impresa, il volume di dati da gestire raddoppia all’incirca ogni 18 mesi. Un trend che rende sempre più necessario aggiornare l’infrastruttura di rete affinché possa gestire richieste di banda crescenti.

Il dispositivo multiporta che è di solito collocato al centro della rete si chiama switch ed è spesso chiamato a sobbarcarsi volumi di traffico non indifferenti.
Ecco quindi che uno switch deve disporre di un’elevata capacità di banda, essere affidabile ed eliminare quei “colli di bottiglia” che possono risultare particolarmente nocivi durante i trasferimenti di dati più impegnativi.

Perché uno switch gigabit

Disporre di uno switch gigabit, capace cioè di muovere i dati da 1 a 10 Gbps (in quest’ultimo caso si parla di switch 10 GbE ossia 10 Gigabit Ethernet) si rivela oggi sempre più cruciale in molteplici imprese di piccole e medie dimensioni, non soltanto nelle realtà più grandi.

Anche nelle PMI si fa sempre più uso di tecnologie e applicazioni fameliche di banda: uno switch gigabit sta quindi diventando una necessità tecnica.


Si pensi, per esempio, ai software di backup che, in automatico, effettuano una copia dei dati dalle varie workstation su server NAS e su altri soluzioni per lo storage.
Attività di questo tipo, senza ricorrere all’utilizzo di uno switch gigabit, si rivelano puntualmente molto pesanti e possono influire in maniera davvero negativa sulle prestazioni generali della connessione di rete.

Si supponga di aggiungere poi altre attività che impattano in modo incisivo sulle performance della rete locale: videoconferenze e VoIP, soprattutto se le sessioni sono contemporaneamente avviate da molti dispositivi, contribuiscono a rallentare la rete e, esse stesse, subiranno gli effetti di un networking scadente.
È pur vero, infatti, che i servizi per le videoconferenze e il VoIP usano il protocollo UDP (che, com’è noto, non tiene conto dello stato della connessione) ma gli effetti dell’utilizzo di uno switch che ormai ha fatto il suo tempo saranno evidenti (qualità del flusso audio/video non all’altezza delle aspettative o addirittura “a scatti”), soprattutto in condizioni critiche.

Dotarsi di uno switch gigabit significa quindi guardare al futuro, gestendo adeguatamente anche le “situazioni peggiori”, quando la rete è congestionata e il traffico particolarmente elevato.

Netgear, ad esempio, mette a disposizione un ampio catalogo di switch gigabit di tipo web managed (Plus) che possono essere configurati a livello di singola porta e che permettono di ottenere performance di alto livello con una spesa ridotta.

Cos’è uno switch. Differenza tra switch unmanaged e managed

Uno switch permette ai dispositivi Ethernet di comunicare come se lo switch stesso non esistesse (si dice che il suo comportamento è “trasparente”).
Diversamente rispetto ai vecchi hub, uno switch inoltra i frame (si chiama così il pacchetto Ethernet) in arrivo da una qualsiasi delle sue porte soltanto a quella cui è collegato il nodo destinatario del frame.
In questo modo uno switch può ridurre drasticamente il traffico generato azzerando quello superfluo. In altre parole, contrariamente a un hub (che invia i dati a tutta la rete), lo switch controlla la destinazione di ogni pacchetto e lo invia al dispositivo corretto (la connessione tra il dispositivo da cui parte il pacchetto Ethernet e il device che deve riceverlo è diretta).

Rispetto ai tradizionali switch unmanaged che semplicemente collegano i dispositivi a valle alle reti e vengono distribuiti con una configurazione standard che non può essere modificata, gli switch managed sono configurabili nel dettaglio e dispongono di meccanismi di prioritizzazione del traffico. Grazie ad essi l’amministratore di rete può decidere quali attività importanti non debbono mai subire penalizzazioni. Gli switch managed offrono anche tutta una serie di funzionalità più evolute per controllare il traffico.


Gli switch ProSAFE Gigabit Web Managed (Plus) di Netgear sono piuttosto economici e sono disponibili anche nelle versioni 10 GbE.
L’interfaccia di gestione e amministrazione è basata sul web: ciò significa che per configurare lo switch e accedere all’intero ventaglio delle impostazioni avanzate, basta utilizzare il semplice browser web e collegare una workstation con il dispositivo usando un cavo Ethernet.

Gli switch web managed di Netgear offrono massimo controllo sulle modalità con cui i dati fluiscono all’interno della rete locale e i dispositivi che possono accedervi.
Un solido modulo QoS permette di definire, dall’interfaccia web dello switch Netgear, le politiche di prioritizzazione del traffico: in questo modo si può assegnare una priorità più elevata al traffico importante, ai servizi e alle applicazioni “indispensabili”.

Grazie al supporto VLAN, gli switch web managed di Netgear permettono di raggruppare assieme alcuni dispositivi isolandoli dagli altri device della rete.


Questo tipo di segmentazione consente di gestire il traffico in maniera migliore e ridurre il traffico non necessario impostando allo stesso tempo anche politiche legate alla sicurezza dei dati.

Switch web managed di nuova generazione: Netgear ProSafe GS408EPP

All’ultima edizione del CES di Las Vegas, Netgear ha portato uno switch web managed di nuova generazione: il ProSafe GS408EPP.

Si tratta di un dispositivo per il networking estremamente compatto e dotato dell’innovativo sistema di montaggio Virtually Anywhere che ne facilita l’installazione anche nei luoghi più “complessi”.

Grazie al supporto PoE+ i nuovi switch Netgear web managed come il ProSafe GS408EPP possono essere utilizzati per alimentare, attraverso cavo Ethernet, dispositivi quali access point wireless, videocamere IP, luci LED, sistemi di chiusura porte, dispositivi IoT e così via.
Nel caso di ProSafe GS408EPP, lo switch è dotato di otto porte Gigabit Ethernet PoE/PoE+ (802.3af, 802.3at) e fornisce fino a 30 W per ciascuna porta con un budget di alimentazione di 124 W.
Ciò significa che lo switch di Netgear potrà essere sfruttato per alimentare dispositivi che necessitano di molta energia, o – viceversa – per spegnerli al bisogno.


Gli switch web managed (Plus) di Netgear si mettono in evidenza per i progressi compiuti in termini di riduzione dei consumi energetici, per il netto miglioramento della latenza, per la semplicità d’installazione e la retrocompatibilità/interoperabilità con le reti aziendali basati su preesistenti apparati e tecnologie di networking.

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