Windows sarà eseguibile in Linux usando un layer di emulazione

Almeno questo è ciò che sostiene un noto esponente del mondo opensource, Eric S Raymond.

Una figura molto conosciuta nel mondo opensource e nella comunità hacker è lo statunitense Eric S Raymond. Nei primi anni ’80 ha lavorato al suo primo progetto software a sorgente aperto e nel 1997 ha contribuito a fondare la Open Source Initiative (OSI) che oggi vede anche la partecipazione di Microsoft: Microsoft: ci eravamo sbagliati sull’opensource (ne parlammo anche nel 2017, esattamente tre anni fa: Microsoft entra nella Open Source Initiative come premium sponsor: altra giornata storica). Raymond è stato fautore del rilascio dei sorgenti di Mozilla Firefox nel 1998.

Secondo l’informatico e blogger USA, che sembra sinceramente apprezzare il lavoro svolto da Microsoft con WSL (Sottosistema Linux per Windows; vedere WSL2: avviare le principali distribuzioni Linux anche da Windows 10 release 1909 e 1903), l’azienda guidata da Satya Nadella starebbe inviando contributi per il miglioramento del kernel Linux con il solo intento di ottimizzare proprio lo strumento che consente di eseguire le principali distribuzioni in ambiente Windows.

Raymond sostiene che in ottica futura Microsoft tenderà a investire di meno su Windows 10: la cartina tornasole sarebbero l’impegno nel supporto di Linux e delle soluzioni opensource in Azure così come l’imminente arrivo del browser Edge “sul pinguino”: Il browser Edge da ottobre sarà installabile su Linux.

È davvero improbabile che Microsoft decida di allontanarsi da Windows che è e rimarrà il fulcro del suo intero ecosistema.

Per Raymond, però, Windows verrà in futuro eseguito in ambiente Linux usando il layer di emulazione, esattamente come accade oggi con Proton, apprezzato software che porta su Linux i videogiochi Steam progettati per funzionare sul sistema operativo Microsoft.

I fornitori di software smetteranno di confezionare file binari Windows preferendo binari ELF con una API Linux pura. Sarà allora che finalmente Linux vincerà la guerra sul desktop non scalzando Windows ma aggregandolo, cooptandolo“, ha scritto ancora Raymond.

Ad aprile 2019 (e ancora prima…) Linus Torvalds si lamentava del fatto che in ambiente Linux non vi è una soluzione desktop comune tra le varie distribuzioni e auspicava una certa standardizzazione: Linux deve fare fronte comune su desktop secondo Linus Torvalds.
Per Raymond il layer di emulazione sarà – in ottica futura – una soluzione per far crescere significativamente Linux in ambito desktop ma sottolinea che sarà qualcosa che avverrà per stessa volontà di Microsoft.

Tutte fantasie? Può essere. Certo è che Microsoft ha scarso interesse, oggi, a investire sul mondo Linux desktop che, secondo NetApplications, vale appena il 2,7% del mercato contro il 9,5% di macOS (dati aggiornati ad agosto 2020).
Gli investimenti sono infatti finalizzati a costruire ponti tra Azure, i dispositivi mobili e Windows per tutto ciò che aiuta a far crescere il business o comunque a migliorare l’esperienza d’uso dell’intero ecosistema Microsoft.

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