Asahi Linux: abbattuti i limiti dei Mac con GPU accelerate e giochi Windows senza VM!

Con il rilascio del kernel Linux 6.16, Asahi Linux segna un punto di svolta. Il progetto abbandona le patch personalizzate grazie a uno stack grafico completamente upstream, migliora le prestazioni GPU e consente l’esecuzione di applicazioni Windows a 32 bit senza macchina virtuale.
Asahi Linux: abbattuti i limiti dei Mac con GPU accelerate e giochi Windows senza VM!

I Mac Apple Silicon usano una piattaforma proprietaria e molto chiusa, con componenti hardware per nulla documentati. Il team Asahi ha quindi avviato, tempo fa, l’impresa di scrivere driver completamente da zero, analizzando e comprendendo ogni componente del SoC Apple: GPU, controller di alimentazione, I/O, video, audio, e molto altro. La missione di Asahi Linux non è solo far “funzionare” Linux sui nuovi Mac, ma farlo bene, con prestazioni native, accelerazione grafica, supporto audio e integrazione profonda col kernel Linux, in modo che tutto possa funzionare senza patch esterne o workaround.

Asahi Linux e Linux 6.16: un nuovo capitolo nell’ottimizzazione GPU e nell’emulazione Windows

Con il rilascio del kernel Linux 6.16, Asahi Linux segna un importante punto di svolta: il passaggio a uno stack grafico completamente upstream, la dismissione delle estensioni Flatpak legacy, miglioramenti tangibili nelle prestazioni GPU e un’evoluzione significativa nell’esecuzione di applicazioni Windows a 32 bit su architettura ARM64.

Cosa significa “stack grafico completamente upstream”?

Lo stack grafico è l’insieme dei componenti software che permettono al sistema operativo di interfacciarsi con la GPU, disegnare l’interfaccia grafica e gestire le API grafiche come OpenGL, Vulkan, X11 o Wayland. Uno stack grafico completamente upstream significa che tutti i componenti necessari per l’accelerazione grafica sono stati integrati ufficialmente nei progetti originali, come: kernel Linux, Mesa (la raccolta di driver open source per OpenGL/Vulkan), virglrenderer (per la virtualizzazione della GPU), DRM (Direct Rendering Manager, il framework del kernel per la grafica).

Fino a poco tempo fa, Asahi Linux era costretto a mantenere versioni modificate (fork) di questi progetti, con patch non ancora accettate ufficialmente. Ciò significava più lavoro per tenere tutto aggiornato, maggiore complessità per gli utenti e minor compatibilità con altre distribuzioni.

Asahi Linux utilizza una tecnica chiamata DRM Native Context, che consente a una macchina virtuale (muvm) di inviare comandi GPU direttamente al kernel, senza emulare API complesse come Vulkan o DirectX. Finora, però, l’implementazione richiedeva patch gestite separatamente.

Con grande soddisfazione della comunità, DRM Native Context è ora parte del progetto virglrenderer, e sarà attivo in Mesa 25.2, segnando il completamento del percorso verso uno stack grafico totalmente integrato.

Grazie all’integrazione upstream, le ottimizzazioni sul driver GPU hanno subìto un’accelerazione. Alyssa Rosenzweig ha guidato una serie di interventi che saranno visibili già in Mesa 25.2, offrendo miglioramenti variabili ma significativi.

Emulazione x86 senza VM: verso la convergenza

Una delle novità più interessanti di Asahi Linux riguarda la possibilità, per la prima volta, di eseguire applicazioni Windows a 32 bit su Apple Silicon usando appunto Linux senza una macchina virtuale completa.

Il team di sviluppo di Asahi Linux ha potuto raggiungere il traguardo grazie all’estensione Vulkan VK_EXT_map_memory_placed (utile per DXVK e WINE), alla gestione nativa delle pagine di memoria da 64K in ambiente ARM64, all’implementazione WoW64 di WINE e al supporto FEX alla sua API.

VK_EXT_map_memory_placed è un’estensione di Vulkan che permette di assegnare la memoria GPU in indirizzi specifici, necessaria per far funzionare DXVK (che converte DirectX in Vulkan) in ambienti a 32 bit, come quelli usati da molti giochi Windows.

WoW64 (Windows-on-Windows 64-bit) in WINE: è il meccanismo che permette a WINE di eseguire applicazioni Windows a 32 bit all’interno di un sistema a 64 bit. Con WoW64 funzionante su architettura ARM64, WINE può interpretare correttamente le chiamate di sistema delle applicazioni x86. FEX è un traduttore binario che consente di eseguire codice compilato per architettura x86 sui dispositivi ARM64.

Supporto Windows 64 bit: non ancora disponibile, ma in arrivo

Se è adesso possibile eseguire giochi e software legacy Windows su AArch64 WINE in modo diretto, senza dover emulare stack di sistema, proxy grafici o ricorrere alla virtualizzazione, le applicazioni AMD64 (64 bit) necessitano di un livello di emulazione più complesso (come ARM64EC) e sono in fase di studio.

Gli sviluppatori di Asahi Linux hanno confermato che sono in corso alcuni test con applicazioni come Notepad++ 64 bit, ma il supporto stabile arriverà in futuro.

Va detto, comunque, che molti programmi Windows, in particolare quelli realizzati senza rispettare le linee guida per l’uso delle API, presumono la presenza di pagine fisiche da 4K. Questo rende ancora necessaria l’uso delle virtualizzazione, ad esempio, per una parte non trascurabile di giochi. Per quelli compatibili, tuttavia, la nuova architettura offre vantaggi enormi in termini di prestazioni e semplicità d’esecuzione.

Chi è alla guida del team Asahi Linux?

La guida del team Asahi Linux non è più una singola persona. Héctor Martín, che ha dato vita ad Asahi nel 2020, fondatore e project lead originale, si è dimesso a febbraio 2025.

Martín ha abbandonato il suo ruolo per motivi personali e di burnout, oltre che per attriti con parte della comunità del kernel Linux, in particolare riguardo all’integrazione del linguaggio Rust nel kernel stesso, cruciale per il successo del driver GPU di Asahi Linux.

Dopo le sue dimissioni, la leadership del progetto è passata a un gruppo collettivo di sette sviluppatori che condividono il ruolo di guida. I membri del collettivo includono Alyssa Rosenzweig, Davide Cavalca, Neal Gompa, James Calligeros, Janne Grunau, Sven Peter e “chaos_princess”.

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