Se usiamo un PC desktop ce l’abbiamo davanti ogni giorno, proprio a portata di mano, eppure non lo usiamo mai. Si tratta del tasto Caps Lock (Bloc Maiusc sulle tastiere italiane) che, una volta premuto, permette di scrivere tutte le lettere con caratteri maiuscoli senza tenere premuto il tasto SHIFT/MAIUSC. Nato per esigenze meccaniche e oggi sopravvissuto solo per abitudine, questo tasto rappresenta forse il simbolo più chiaro di quanto la tecnologia possa essere lenta nel lasciarsi alle spalle ciò che non serve più.
Dalle macchine per scrivere ai PC moderni: un’eredità che non serve più
Il tasto Caps Lock, dichiarato “inutile” in un sondaggio pubblico rivolto agli utenti, affonda le sue radici nelle macchine per scrivere meccaniche, nelle quali svolgeva un compito fondamentale: bloccare la leva che attiva le lettere maiuscole, in modo da consentire la scrittura di intere sezioni di testo in maiuscolo, ad esempio nei documenti legali o nei titoli. In quel contesto, il meccanismo aveva una funzione reale: permettere una digitazione più fluida e ridurre la fatica fisica dell’operatore.
Con l’avvento del personal computer, quella logica meccanica ha perso significato. Oggi, premere il tasto MAIUSC è un gesto naturale, ergonomico e immediato: lo si fa per una singola lettera, per un simbolo o per una scorciatoia da tastiera: ce ne sono tantissime davvero utili che coinvolgono l’uso del tasto MAIUSC.
MAIUSC è quindi diventato un tasto multifunzione, usato nei videogiochi per correre, nei software grafici per ridimensionare proporzionalmente un oggetto o in Windows per selezionare testo e catturare porzioni di schermo con la combinazione di tasti Windows + MAIUSC + S
.
Il Caps Lock, invece, è rimasto lì statico, ingombrante, spesso fonte di errori (il “Caps Lock attivo” nel campo password è un classico). In pratica, non serve quasi a nulla, se non ad attivare involontariamente un fastidioso “URLO DIGITALE” nelle chat.
Un tasto senza scopo nel mondo moderno
Sulle tastiere moderne, soprattutto quelle pensate per la produttività o il gaming, ogni tasto ha un valore aggiunto. Eppure il Caps Lock continua a far mostra di sé, come se nessuno avesse mai avuto il coraggio di eliminarlo.
Eppure Google ci è riuscita: nei Chromebook, il Caps Lock è stato sostituito da un Search key, un’idea semplice ma geniale che aggiunge valore funzionale. In Windows e macOS, invece, la sua presenza resta immutata.
È vero che Windows Narrator, lo strumento di accessibilità per utenti ipovedenti, utilizza il Caps Lock per alcune scorciatoie. Ma anche in questo caso, Microsoft consente di rimappare la funzione sul tasto INS, ulteriore indicatore del fatto che la dipendenza da quel tasto è tutt’altro che necessaria.
Microsoft inserisce il tasto Copilot ma il Caps Lock non sparisce
Ironia della sorte, Microsoft ha già dimostrato di non temere le rivoluzioni di layout: l’introduzione del tasto Copilot, peraltro non strettamente necessaria, nei nuovi dispositivi PC Copilot+ basati su Windows 11 ne è una conferma. Un tasto dedicato all’assistente AI ha preso il posto del secondo CTRL, un cambiamento ben più radicale di quello che sarebbe la rimozione del Caps Lock. Ttra l’altro, Copilot può essere facilmente richiamato con altre combinazioni di tasti e non c’è bisogno di un tasto apposito, la cui introduzione sembra in primis una manovra di marketing.
Eppure, il colosso di Redmond non ha mai osato proporre l’eliminazione del Caps Lock. Forse per inerzia industriale, forse per compatibilità retroattiva, o forse per pura convenzione.
Ma l’idea che il Caps Lock possa ancora giustificare la sua esistenza nel 2025 è ridicola. Siamo circondati da alternative più intelligenti: lo spazio occupato da quel tasto potrebbe servire per attivare la modalità “Non disturbare”, aprire la ricerca di Windows, lanciare un comando vocale, o semplicemente diventare un tasto macro personalizzabile.
Va detto che aziende come Apple, Microsoft, Lenovo, Asus, Dell possono decidere di rimuovere o ridurre il Caps Lock nei modelli ultrasottili o nei 2-in-1 per risparmiare spazio sulla tastiera, rendere i tasti principali più grandi o migliorare l’esperienza d’uso su layout ridotti.
Produttori di tastiere meccaniche (ad esempio Keychron, Ducky, Varmilo) spesso progettano tastiere “60%” o “65%” senza Caps Lock, perché lo spazio fisico è limitato. La funzione non viene eliminata, ma mappata su combinazioni di tasti (ad esempio Fn + MAIUSC
). La scelta è quindi stilistica e funzionale: dare spazio a tasti più utili come frecce o tasti funzione.
Nei dispositivi touch o virtuali (smartphone, tablet), il Caps Lock ovviamente, di default, non esiste.
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