Chip WiFi 7 in arrivo sul mercato: ecco quali sono

Intel e gli altri produttori presentano già i primi chip WiFi 7: ci vorranno però anni prima che il mercato abbracci il nuovo standard, che ancora non è stato approvato ufficialmente.
Chip WiFi 7 in arrivo sul mercato: ecco quali sono

Non c’è ancora un’approvazione ufficiale delle specifiche WiFi 7 ma i principali produttori si stanno organizzando per iniziare a portare la tecnologia sul mercato. Intel, ad esempio, ha già presentato i suoi primi controller e adattatori WiFi 7, che arriveranno sul mercato in varie forme già quest’anno. Altri produttori si sono mossi nella stessa direzione svelando i primi chip WiFi 7.

Abbiamo già spiegato cos’è WiFi 7 e perché, stavolta, si preannuncia come un “aggiornamento” davvero interessante: innanzi tutto, unisce le tre bande WiFi 6 e WiFi 6E permettendo la combinazione dei 2,4, 5 e 6 GHz sotto un unico “ombrello”. Per secondo, WiFi 7 promette una larghezza di banda fino a 40 Gbps posizionandosi come una tecnologia che ambisce a presentarsi come alternativa reale al cavo Ethernet.

Inutile dire che se WiFi 6 e WiFi 6e iniziano adesso a essere presi in considerazione dagli utenti finali, la certificazione completa delle specifiche WiFi 7 non arriverà prima del 2024. I dispositivi compatibili con WiFi 7 non saranno quindi acquistabili prima della fine del prossimo anno e ci vorrà poi qualche tempo perché inizino davvero a diffondersi.

I primi chip WiFi 7 sul mercato

Parlando della compatibilità tra Windows 10 e WiFi 7, avevamo pronosticato che il nuovo standard wireless potrebbe non essere prerogativa di Windows 11 e Windows 12. Anche al di fuori del programma Windows Hardware Compatibility Program (WHCP) gestito da Microsoft, con ogni probabilità saranno disponibili driver WiFi 7 per Windows 10.

Attualmente Intel indica i già citati adattatori Wi-Fi 7 M.2-2230 BE200 e BE202. Entrambi supportano flussi 2×2 sia in trasmissione che in ricezione, possono funzionare sulle tre bandi WiFi con il BE200 che può arrivare a una velocità massima in fase di trasferimento dati di 5 Gbps, valore che è ancora significativamente inferiore rispetto al “potenziale” che può esprimere il nuovo standard.

L’azienda di Santa Clara descrive i due chip BE200 e BE202 come “pre-certificati” WiFi 7: supportano le interfacce PCIe e USB e possono essere utilizzati per le schede madri sia su desktop che su laptop. Si sa già che BE200 sarà utilizzato dalla prossima scheda madre Gigabyte Aorus Z790 Master X.

Altri chip compatibili con le specifiche WiFi 7 che anticipano l’approvazione a standard sono il Qualcomm QCNCM865 e il MediaTek MT7927 RZ738.

In un altro articolo abbiamo visto cosa sono bande, frequenze, canali e stream WiFi: con WiFi 7 la larghezza del canale massima passa a ben 320 MHz con la possibilità di usare una modulazione 4096-QAM (Quadrature Amplitude Modulation).

Larghezza del canale e modulazione in WiFi 7

Una larghezza di canale di 320 MHz significa che la rete può trasmettere più dati in un determinato intervallo di tempo rispetto a quanto era possibile fare in precedenza. L’effettiva utilità è però funzione di diversi fattori. La regolamentazione delle frequenze, inoltre, gioca un ruolo essenziale: nel caso di WiFi 6e, ad esempio, negli Stati Uniti è possibile usare ben tre blocchi da 320 MHz nello spettro; in Europa se ne può impegnare solo uno.

La modulazione 4096-QAM è una tecnica di modulazione utilizzabile nelle reti WiFi più evolute per trasmettere dati attraverso segnali radio. Consente di trasportare una grande quantità di dati su un canale wireless, ma è più complessa e sensibile agli errori rispetto a forme meno avanzate di modulazione.

Il numero “4096” si riferisce ai possibili simboli o stati che possono essere rappresentati dalla modulazione. In altre parole, ci sono 4096 combinazioni possibili di ampiezza e fase utilizzate per codificare i dati. Nel WiFi 6 e WiFi 7, 4096-QAM consente di trasmettere dati a velocità molto elevate ma è ovviamente più sensibile la rumore e alle interferenze.

Questo tipo di modulazione resta insomma adatto alle situazioni in cui le condizioni ambientali sono più favorevoli: se il segnale fosse debole o soggetto a interferenze, può essere necessario passare a modulazioni meno complesse per mantenere una connessione affidabile.

In un primo tempo Intel riteneva di portare WiFi 7 e l’approccio WiGig soltanto sui dispositivi per la realtà virtuale e aumentata. Adesso si guarda invece a un’adozione globale anche se sarà questione di anni.

Credit immagine in apertura: iStock.com/NicoElNino

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