Connessioni a banda ultralarga: crescono poco in Italia in termini di numero di accessi

Le conclusioni del nuovo Osservatorio sulle comunicazioni AGCOM fotografano il mercato broadband e ultrabroadband in Italia: quali sono gli operatori più utilizzati per gli accessi da postazione fissa e quanto sono veloci le connessioni.
Connessioni a banda ultralarga: crescono poco in Italia in termini di numero di accessi

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato un aggiornamento del suo Osservatorio sulle comunicazioni.
Particolarmente interessanti sono le informazioni relative agli accessi con tecnologie a banda larga e ultralarga.

Nonostante siano stati diffusi in questi giorni, i dati dell’Osservatorio sulle comunicazioni sono aggiornati a marzo 2022 e confrontano l’andamento del mercato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Ciò che appare evidente è che la corsa al gigabit e oltre non ha stimolato gli utenti ad abbonarsi ai servizi di accesso da postazione fissa: in un anno gli utenti che dispongono di connessioni broadband e ultra broadband sono cresciuti dello 0,2% (+34mila circa) ma in quattro anni si è registrata una flessione del -3,7% (-768mila accessi).

In termini di tecnologia di accesso il rame scende in maniera significativa (-7,7%) a conferma che le vecchie ADSL vengono progressivamente aggiornate scegliendo soluzioni FFTx in fibra ottica totale o parziale (fibra misto rame).
Le connessioni FTTC sono aumentate del 3,5% in un anno mentre le FTTH dello 0,5%. Notevole incremento su base annuale anche per FWA (Fixed Wireless Access) che fa registrare un +3,6%.

Esaminando le quote di mercato TIM guida con il 42,7% (-1,7% in un anno); seguono Vodafone al 16,3% (+0,5%), Fastweb al 14,2% (-0,1%) e Wind Tre al 14,1% che conserva il valore dell’anno precedente. Eolo e Linkem detengono rispettivamente il 3% e il 2,9%. Altri operatori di telecomunicazioni “minori” guadagnano nel complesso l’1,2%.

L’analisi delle varie tecnologie utilizzate restituisce dati altrettanto interessanti:

– Le linee FTTC sono le più popolari in assoluto in Italia con 10,33 milioni di accessi (+7,7% rispetto a marzo 2021).
TIM guida con il 42,5% delle utenze totali seguita da Vodafone (19,6%), Wind Tre (15,9%), Fastweb (15,6%) e Sky Italia (2%).

– Le linee ADSL restano al secondo posto per diffusione con 3,79 milioni di utenze. Sono il 25,8% in meno gli abbonati che nel nostro Paese accedono alla rete Internet usando questa tecnologia. Al primo posto c’è TIM con una fetta più grande (63,4%) seguita da Fastweb (12,1%) e Wind Tre (10,2%).

– In terza posizione seguono gli abbonamenti FTTH (+33,3% in un anno) con 2,82 milioni di abbonamenti totali.
In questo caso le quote di mercato risultano quasi equamente suddivise tra quattro operatori: Fastweb è al primo posto (23,4%) seguita da Vodafone (22,5%), Wind Tre (21,6%), TIM (21,4%) e Sky Italia (4,6%).

– Chiudono le connessioni FWA con 1,72 milioni di abbonamenti attivi. A guidare la classifica ci sono ovviamente i provider che hanno storicamente investito sulle tecnologie di accesso wireless. Eolo si posiziona al primo posto (34,6%) e Linkem al secondo (34,1%). Seguono TIM (14,2%), Vodafone (6,6%) e Tiscali (2%).

Parlando di traffico generato giornalmente da ciascuna linea l’Osservatorio AGCOM indica 7,4-8 GB di media che fanno 132-143 Petabyte complessi se si considerano tutte le linee attive in Italia. Valori più che raddoppiati rispetto al 2019, molto probabilmente in forza dell’esplosione dei servizi di streaming video nel nostro Paese e della banda di rete necessaria per uno streaming esente da problemi.

Maggiori informazioni sono reperibili nel documento riassuntivo pubblicato da AGCOM a questo indirizzo.

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