L’annuncio di OpenAI GPT-5.1-Codex-Max segna una svolta profonda nelle capacità dell’AI generativa applicata allo sviluppo software. Non si tratta semplicemente di un aggiornamento incrementale, ma dell’introduzione di un modello progettato fin dall’origine per affrontare attività complesse, continuative e distribuite su lunghi orizzonti temporali: una caratteristica che avvicina per la prima volta gli agenti AI a un ruolo realmente operativo e persistente nel ciclo di vita del software.
GPT-5.1-Codex-Max: un modello disegnato per la programmazione a lunga durata
La principale novità non risiede in un incremento della potenza computazionale pura, bensì nell’introduzione del compaction, un meccanismo che consente al modello di riorganizzare in modo intelligente il proprio contesto, preservare le informazioni rilevanti, liberare spazio per continuare l’elaborazione, mantenere una coerenza logica per milioni di token.
Per la prima volta, un modello OpenAI può svolgere il refactoring di interi repository (riscrittura o riorganizzazione del codice esistente senza modificarne il comportamento, con l’obiettivo di renderlo più chiaro, efficiente e manutenibile), debugging approfondito e iterativo, sessioni agentiche operative per lunghi periodi di tempo, task continui senza intervento umano.
Il risultato è una forma di “memory shaping” dinamica che permette al modello di evolvere il suo stato interno durante lo svolgimento di un progetto, senza ricadere nei limiti della tradizionale finestra di contesto (nell’articolo sull’intelligenza artificiale generativa spiegata facile abbiamo visto di che cosa si tratta).
Il modello può lavorare in autonomia per ore — in alcuni test interni, oltre le 24 ore consecutive — senza ripetersi, degenerare nel ragionamento, perdere i riferimenti al progetto, introdurre errori dovuti alla perdita di contesto.
Token efficiency avanzata: ragionamento più denso, meno spreco di contesto
L’efficienza dei token non riguarda solo la riduzione del costo economico. È un cambiamento architetturale che permette al modello di utilizzare meno token per rappresentare lo stesso “ragionamento”.
All’atto pratico, GPT-5.1-Codex-Max “pensa” in modo più sintetico, mantiene lo stesso livello di accuratezza o addirittura lo migliora, riduce il rumore contestuale a favore di passaggi logici più compatti.
Il risultato? Con il 30% di token in meno, il modello completa compiti complessi con la stessa profondità analitica e spesso con qualità superiore rispetto ai modelli AI predecessori. È così possibile estendere il ragionamento su orizzonti molto più lunghi prima di raggiungere il limite della finestra di contesto.
Prestazioni ai massimi livelli nei test legati allo sviluppo software
Grazie alle innovazioni architetturali introdotte dagli ingegneri OpenAI, GPT-5.1-Codex-Max stabilisce nuovi standard tecnici nei test che valutano la capacità di un modello.
Nello specifico, comprendere sistemi software complessi, analizzare repository reali, scrivere patch corrette, correggere bug persistenti, implementare funzionalità complete.
Il modello raggiunge risultati mai ottenuti prima da un sistema agentico, con performance superiori anche a modelli più grandi o più costosi. L’accuratezza del 77,9% in SWE-Bench Verified è un salto netto rispetto al passato.
L’impatto sui flussi di sviluppo: un aumento reale della produttività
Codex è l’ambiente di sviluppo agentico di OpenAI, progettato per permettere agli sviluppatori di collaborare con modelli avanzati di coding attraverso diversi strumenti. GPT-5.1-Codex-Max è già disponibile in tutte le principali interfacce di Codex — la CLI, le estensioni per IDE come Visual Studio Code, il Codex Cloud e il sistema di Code Review — che rappresentano i diversi punti di accesso con cui gli utenti possono interagire con il modello.
Per usare sin da oggi il modello GPT-5.1-Codex-Max, basta avere un piano ChatGPT Plus, Pro, Business, Edu o Enterprise, che consente l’uso di Codex e delle sue funzionalità.
L’utilizzo interno conferma l’entità del salto generazionale: il 95% degli ingegneri software OpenAI impiega quotidianamente Codex e, secondo i dati diffusi, ciò si traduce in un aumento del 70% delle pull request consegnate.
Brillanti risultati che sono fili di tre capacità ora pienamente abilitate per tutti, grazie a GPT-5.1-Codex-Max:
- Progetti completi in autonomia: dalla generazione di un’app interattiva, fino al completamento di tutte le dipendenze e alla validazione tramite test automatizzati.
- Refactoring estesi di repository esistenti: grazie al compaction, il modello può iterare senza interruzioni su centinaia di file, preservando stato e contesto.
- Collaborazione attiva nel ciclo di sviluppo: non solo suggerimenti, ma gestione autonoma dei tool di sviluppo, esecuzione di test, analisi di log, produzione di patch.
Il modello, si spiega da OpenAI, diverrà presto accessibile anche tramite API, andando a sostituire GPT-5.1-Codex come modello consigliato per tutte le attività di coding incentrato su agenti AI.