DeepL traduce l'intero Web in 18 giorni

DeepL ha annunciato un importante avanzamento nella traduzione automatica, riuscendo a ridurre da 194 a soli 18,5 giorni il tempo necessario per tradurre l’intero Web. Questo risultato è stato possibile grazie alla nuova infrastruttura NVIDIA DGX GB200 SuperPOD.

DeepL è un’azienda tedesca specializzata nell’intelligenza artificiale applicata alla traduzione automatica. Il suo prodotto principale, DeepL Translator, è un servizio di traduzione multilingue che utilizza reti neurali avanzate per offrire traduzioni di alta qualità, precise e sensibili al contesto, superando spesso i principali concorrenti come Google Translate e Microsoft Translator.

La società ha annunciato un traguardo tecnologico straordinario: la capacità di tradurre l’intero Web in appena 18,5 giorni, riducendo di oltre il 90% i tempi rispetto ai precedenti 194 giorni. Un progresso reso possibile grazie all’adozione della nuova infrastruttura NVIDIA DGX SuperPOD con DGX GB200 Grace Blackwell, ospitata presso l’EcoDataCenter in Svezia.

Un’infrastruttura all’avanguardia al servizio dell’AI linguistica

È la terza volta che DeepL si affida a tecnologie di frontiera firmate NVIDIA per alimentare la propria piattaforma di traduzione neurale, ma è la prima implementazione del nuovo DGX GB200 SuperPOD in Europa. Il tempismo è significativo: avviene a meno di dieci giorni dal keynote di Jensen Huang, CEO di NVIDIA, al GTC di Parigi, durante il quale ha promosso la creazione di AI factory europee nel rispetto delle normative continentali su privacy e intelligenza artificiale, come il GDPR e l’AI Act.

L’infrastruttura DGX GB200 è progettata per gestire carichi di lavoro AI su scala planetaria. La sua implementazione in DeepL segna un punto di svolta per la localizzazione linguistica automatizzata: l’intero Oxford English Dictionary può ora essere tradotta in due secondi, mentre l’intero capolavoro proustiano Alla ricerca del tempo perduto è elaborato in meno di 0,09 secondi. Meno di un battito di ciglia.

La visione strategica di DeepL

Jarek Kutylowski, fondatore e CEO di DeepL, ha spiegato che l’innovazione tecnologica è al centro del lavoro dell’azienda. DeepL punta costantemente su ricerca e sviluppo per mantenere un vantaggio competitivo reale. “Questa nuova infrastruttura permette non solo di migliorare le performance attuali, ma anche di esplorare nuove funzionalità e prodotti linguistici avanzati”.

Il riferimento non è solo alla velocità. Il potenziamento infrastrutturale ha infatti un impatto diretto sulla qualità della traduzione, permettendo ai modelli linguistici di catturare sfumature semantiche, stili regionali, contesti idiomatici e persino toni emotivi. Tutte caratteristiche che, fino a poco tempo fa, erano prerogativa quasi esclusiva dei traduttori umani.

Nei prossimi mesi, gli utenti noteranno un salto qualitativo nelle traduzioni con DeepL: maggiore accuratezza semantica, tempi di risposta ridotti e capacità generative più sofisticate. Come la riscrittura creativa, la contestualizzazione stilistica e l’integrazione con contenuti vocali e visivi.

L’architettura DGX GB200, dotata di raffreddamento a liquido e pensata per operazioni su scala di decine di migliaia di GPU, consente a DeepL di sviluppare nuove funzionalità generative, interattive e fortemente personalizzate.

Implicazioni per l’ecosistema europeo dell’AI

Secondo Charlie Boyle, Vicepresidente dei sistemi DGX di NVIDIA, l’adozione di tecnologie di questo livello è fondamentale per garantire la sovranità tecnologica dell’Europa: “il continente ha bisogno di infrastrutture robuste per rimanere competitivo. DeepL sta costruendo la base per future innovazioni in AI generativa e traduzione automatica”.

L’implementazione presso EcoDataCenter evidenzia anche una sinergia fra prestazioni ed efficienza energetica, elemento chiave per un’AI sostenibile. Il DGX GB200, infatti, è progettato per ridurre significativamente il TCO (Total Cost of Ownership) grazie alla sua efficienza energetica, aspetto sempre più cruciale in un contesto di sostenibilità ambientale e costi energetici in crescita.

Altro che schiacciata dai modelli generativi! DeepL è parte dell’innovazione basata sull’intelligenza artificiale

Con l’avvento dei Large Language Models (LLM) di nuova generazione, come quelli di OpenAI e Google, DeepL sembrava condannata a un triste destino. I modelli generativi sono infatti particolarmente abili anche nelle attività di traduzione.

Invece, DeepL non si è fatta trovare impreparata e ha reagito sviluppando un LLM ottimizzato specificamente per la traduzione, riducendo il rischio di “allucinazioni” tipiche dei modelli generalisti e garantendo traduzioni più autentiche e affidabili.

L’azienda utilizza dati proprietari accumulati in oltre sette anni di attività e supervisiona l’addestramento dei modelli tramite migliaia di esperti linguistici, migliorando così la qualità e la coerenza delle traduzioni. Così, gli ingegneri di DeepL hanno potuto introdurre migliorie significative nell’architettura delle proprie reti neurali rispetto agli standard Transformer, ottenendo una qualità superiore nei test interni e nei confronti diretti con i concorrenti.

DeepL ha ampliato la propria piattaforma introducendo il nuovo LLM di ultima generazione e DeepL Write, uno strumento di scrittura assistita con suggerimenti grammaticali e correzioni, offrendo così una suite completa di strumenti linguistici per aziende e sviluppatori.

La società pone inoltre particolare attenzione sulla protezione dei dati degli utenti, elemento fondamentale – soprattutto in ambito europeo -, anche per distinguersi rispetto ai grandi player statunitensi.

Conclusioni

DeepL non sta quindi solamente migliorando le proprie performance: sta ridefinendo il concetto stesso di traduzione automatica e AI linguistica in Europa. In un mercato dominato da colossi statunitensi, l’iniziativa rappresenta un’affermazione strategica per l’autonomia tecnologica del continente.

Il deployment del DGX SuperPOD con DGX GB200 è più di un aggiornamento hardware: è l’inizio di una nuova fase della Language AI, in cui tradurre non sarà solo convertire parole, ma comprendere, generare e comunicare su scala globale.

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