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Uno sviluppatore indipendente ha pubblicato il system prompt (o prompt di sistema) di Anthropic Claude. Si tratta di un’istruzione iniziale data a un’intelligenza artificiale per definire il comportamento generale che deve seguire nella conversazione con ciascun utente. È una sorta di “personalità di base” o contesto che guida le risposte dell’AI in termini di tono, stile, limiti e obiettivi.
Il prompt di sistema permette di definire il tono da usare (formale, amichevole, tecnico…), di stabilire le regole (non dare consigli medici o legali vincolanti), di definire lo scopo (rispondere a domande, generare codice, scrivere articoli,…). È invisibile all’utente ed è definito prima che inizi la conversazione.
Cosa implica la scoperta del system prompt di Anthropic Claude
Puntando il browser su questa pagina, si scopre un system prompt particolarmente ricco che, complessivamente, occupa 24.000 token. Quasi un manuale di istruzioni dettagliate. Scorrendo le “linee guida” impostate da Anthropic, è possibile rendersi conto del modo profondo con cui il prompt di sistema interagisce con il modello sottostante e ne regola il comportamento.
La struttura del file claude.txt
dimostra quanto sia rigido e controllato il comportamento di un LLM (Large Language Model) e quali sono i meccanismi, all’apparenza invisibili, che determinano credibilità e accuratezza delle risposte.
Il system prompt stabilisce innanzi tutto le regole per l’uso delle citazioni: ogni affermazione derivata da una fonte deve essere rigorosamente accompagnata da una citazione strutturata in modo specifico. Ciò serve per garantire trasparenza e verificabilità.
Claude può generare artefatti (es. documenti markdown, codice, SVG, guide) per i contenuti più lunghi e strutturati. Il prompt di sistema descrive come separare testi complessi dalla chat e migliorare la leggibilità. Chiarisce, ad esempio, quali sono i tipi di contenuto che richiedono la gestione di un artefatto, soffermandosi poi sul controllo rigoroso dei formati e dei casi d’uso.
Le “regole del gioco” di Claude stabiliscono che le fonti non possono essere mai usate senza citarle e che non si possono usare immagini dal Web ma soltanto dei “segnaposto”. Vi è inoltre una forte enfasi sul contrasto alla disinformazione, garantendo la sicurezza dell’utente.
A proposito di rispetto del copyright, nel system prompt si legge più o meno quanto segue (tradotto dall’inglese): “rispettare sempre il diritto d’autore, non riproducendo MAI grandi porzioni di contenuto di oltre 20 parole dai risultati delle ricerche sul Web, per garantire la conformità legale ed evitare di danneggiare i detentori del copyright“.
Architettura modulare e strumenti integrati
Esaminando il system prompt si ha un’ulteriore conferma del fatto che Claude non è solo un modello di linguaggio, ma un sistema che integra una serie di strumenti interni per estendere le sue capacità:
- Read / Write: per leggere documenti forniti dall’utente e scrivere risposte o riepiloghi.
- Diff: analizza differenze tra versioni di testi, utile per revisioni e controllo qualità.
- Browse: naviga sul Web per reperire informazioni aggiornate.
- Command / Ask / Think: strumenti per ragionamento modulare e gestione di istruzioni complesse.
Questa architettura consente a Claude di affrontare compiti articolati in modo più strutturato, suddividendo il lavoro in fasi gestibili e migliorando la trasparenza del processo decisionale.
Privacy, sicurezza e gestione dei contenuti
Un aspetto cruciale di Claude è la gestione rigorosa della privacy e della sicurezza:
- Claude accede ai documenti dell’utente solo quando esplicitamente richiesto e in modo limitato al contesto della domanda.
- Sono implementate restrizioni per evitare la riproduzione o modifica di contenuti protetti da copyright, come testi di canzoni o opere letterarie.
- Il modello dichiara apertamente quando non conosce una risposta, evitando di inventare informazioni (fenomeno noto come “allucinazione”).
- È mantenuta una forte neutralità politica e culturale, con un’attenzione particolare a evitare pregiudizi e rappresentare diversi punti di vista in modo equilibrato.
Esperienza utente e limitazioni attuali
Nonostante le potenzialità, alcuni utenti riportano alcune criticità nell’uso di Claude per gestire progetti complessi. Ad esempio, le conversazioni articolate possono risultare faticose, con il modello che a volte “non ascolta” abbastanza o richiede un’attenta guida da parte dell’utente.
L’uso di sintassi particolari, come le frecce (→) per indicare istruzioni condizionali, è certamente interessante ma, allo stesso tempo, anche poco intuitivo.
La lunghezza e complessità del prompt di sistema, sebbene potente, può comportare difficoltà di manutenzione e aggiornamento.
Conclusioni
Claude rappresenta un esempio all’avanguardia di modello AI conversazionale, caratterizzato da un prompt di sistema estremamente dettagliato e da un’architettura modulare che integra strumenti specializzati. La forte attenzione a privacy, sicurezza ed etica lo rende adatto a contesti professionali e sensibili, mentre le capacità avanzate di analisi dati e codice ne ampliano l’utilizzo in ambito tecnico.
Tuttavia, l’esperienza pratica evidenzia la necessità di un’interazione guidata e consapevole per sfruttare al meglio le sue potenzialità, soprattutto in scenari complessi.
Credit immagine in apertura: Anthropic