Flash Fiber (TIM e Fastweb) copriranno in fibra FTTH le aree non raggiunte da Open Fiber

Un altro protagonista si affaccia sulla scena: si tratta di Flash Fiber, joint venture tra TIM e Fastweb, che mira a coprire con la fibra ottica in modalità FTTH anche le aree non servite da Enel Open Fiber. Si comincia da Perugia e Venezia.
Flash Fiber (TIM e Fastweb) copriranno in fibra FTTH le aree non raggiunte da Open Fiber

TIM ha recentemente rivelato che per quanto riguarda la copertura in banda ultralarga delle aree bianche (“a fallimento di mercato”) si muoverà autonomamente incaricando una società controllata della realizzazione della rete: TIM, banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato senza investimenti pubblici.
Nell’attesa di conoscere anche il nome del partner finanziario che collaborerà con TIM per provare a battere sul tempo Enel Open Fiber, lo scenario sembra evolvere molto rapidamente.


È notizia di queste ore che nell’agone entra infatti a pieno titolo anche Flash Fiber, società costituita nel 2016 da TIM e Fastweb con l’obiettivo di accelerare la realizzazione dell’infrastruttura in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber-to-the-Home), cioè fino al “modem” degli utenti finali, nelle principali 29 città italiane già coperte in modalità FTTC (Fiber-to-the-Cabinet) entro il 2020.

Grazie a un’intesa con il Comune, Flash Fiber si attiverà per coprire intanto le aree della città di Perugia che non saranno raggiunte dal servizio di Enel Open Fiber.
Fari puntati quindi, ancora una volta, proprio dalla città umbra, la prima ad essere stata scelta da Open Fiber per il progetto che prevede la fornitura di connettività fino a 1 Gbps in downstream a ciascun abbonato.

Entro la fine del 2018, la connettività in fibra FTTH sarà complessivamente disponibile sul 50% del territorio cittadino, andando ad interessare anche le periferie.

Flash Fiber aveva recentemente firmato un accordo anche con il comune di Venezia per estendere la copertura FTTH all’80% del territorio entro il 2019.

Dalla società si spiega che per la posa della fibra ottica verranno utilizzate anche le infrastrutture già esistenti e, in caso di necessità, si farà ricorso a tecniche di scavo non invasive e a basso impatto ambientale (“mini trincee” e cosiddette “no dig”).

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti