I blackout elettrici possono causare interruzioni improvvise del lavoro, perdite di dati o disservizi nei server aziendali. In molti contesti, far riaccendere automaticamente un PC desktop, un server o un notebook risulta fondamentale per garantire continuità operativa, evitare interruzioni di servizi critici, ridurre i tempi di inattività e proteggere dati e applicazioni che devono restare sempre attivi.
I sistemi NAS dei principali produttori, mettono a disposizione un’impostazione specifica per riaccendere il dispositivo dopo una mancanza di corrente e il ripristino della stessa. Ma nel caso degli altri sistemi, come si fa?
La funzione WOL (Wake-on-LAN) permette di accendere un dispositivo a distanza inviando un apposito pacchetto dati che prescrive “il risveglio”. Tuttavia, capita che dopo un’interruzione elettrica WOL non funzioni: la tecnologia richiede che la scheda di rete e l’alimentazione del PC rimangano parzialmente attive, cosa che non accade quando viene a mancare completamente la corrente.
Funzione “Restore on AC Power Loss” nel BIOS/UEFI
Per configurare un’accensione automatica del PC o del server dopo un blackout elettrico, basta entrare nel BIOS/UEFI premendo il tasto corretto (o la combinazione di tasti) al boot della macchina. In alternativa, è possibile entrare nel BIOS da Windows 11 digitando shutdown /r /fw /f /t 0
nella casella di ricerca del sistema operativo quindi scegliendo Esegui come amministratore.
Nella sezione Power o Power management del BIOS, si deve andare alla ricerca della funzione Restore on AC Power Loss (nota anche come AC Back Function, AC Recovery o Power On after Power Loss): permette al PC o al server di definire il comportamento al ritorno della corrente.
Se impostata su Off, il computer resta spento; su On la macchina si accende automaticamente appena ritorna la corrente; con Last State il sistema ripristina lo stato precedente al blackout (acceso o spento).
Sui server enterprise, la funzione può essere gestita anche tramite interfacce di controllo remoto come IPMI, iLO (HP) o DRAC (Dell).
WakeMyPotato: per accendere i PC desktop e i notebook più vecchi dopo un blackout elettrico
Molti PC e laptop datati non dispongono di funzionalità moderne come WOL o timer automatici a livello di BIOS. Può diventare un problema significativo se si desidera trasformare un vecchio dispositivo in un server domestico. In questi casi, anche un breve blackout può interrompere il servizio, rendendo necessario un intervento manuale per riavviare il sistema.
Per risolvere questa specifica esigenza abbiamo scovato un software libero (licenza GNU GPLv3) chiamato WakeMyPotato (WMP). Congegnato per i sistemi Linux, WMP configura automaticamente un servizio basato su systemd per garantire il riavvio automatico dei vecchi PC e notebook in caso di mancanza di corrente, con particolare attenzione alla sicurezza dei supporti di memorizzazione.
WakeMyPotato si occupa di due compiti principali:
- Programmare riavvii automatici tramite
rtcwake
, consentendo al sistema di tentare il boot dopo un blackout. Ciò è utile soprattutto su dispositivi senza supporto BIOS per il riavvio automatico. - Spegnere in sicurezza i dispositivi RAID in caso di mancanza di alimentazione, riducendo il rischio di danni meccanici ai dischi. Su laptop con batteria, il servizio può eseguire uno spegnimento controllato anche in assenza di corrente AC.
Il servizio monitora costantemente la disponibilità di alimentazione e, una volta ripristinata la corrente, tenta di riavviare automaticamente il sistema dopo un intervallo configurabile (default: 600 secondi, ovvero 10 minuti). Se la batteria CMOS del BIOS è troppo vecchia o scarica, il riavvio automatico potrebbe non funzionare.
Installazione
L’installazione di WMP è semplice e rapida. Come primo passo, è necessario clonare il repository:
git clone https://github.com/pablogila/WakeMyPotato.git
cd WakeMyPotato
Il passo successivo consiste nell’avvio dello script di installazione:
sudo bash install.sh
La routine d’installazione chiede di configurare il tempo di attesa prima del riavvio automatico dopo un blackout. Il valore predefinito di 600 secondi è adatto per la maggior parte dei casi.
Per aggiornare la versione del servizio, è sufficiente disinstallare la versione attuale con il comando sudo wmp uninstall
e reinstallare quella nuova.
Utilizzo e comandi principali
WakeMyPotato include un’utilità da riga di comando per gestire il servizio e verificare lo stato del sistema. Ecco i principali comandi:
sudo wmp help
Mostra tutti i comandi disponibili
sudo wmp version
Visualizza la versione del software
sudo wmp status
Controlla lo stato del servizio
sudo wmp log
Mostra i log degli avvisi recenti
sudo wmp set <secondi>
Modifica il tempo di attesa prima del riavvio
sudo wmp run <secondi>
Esegue un controllo manuale immediato
sudo wmp stop
Ferma il servizio
sudo wmp start
Avvia il servizio
sudo wmp uninstall
Disinstalla il servizio
Note finali
Un UPS (Uninterruptible Power Supply) fornisce alimentazione temporanea in caso di blackout e può offrire ulteriori vantaggi. Protegge hardware e dati durante interruzioni improvvise e permette spegnimenti controllati tramite software collegato al PC/server. Alcuni modelli offrono la possibilità di configurare la riaccensione automatica del PC non appena ritorna la corrente.
Ovvio quindi che un gruppo di continuità è la scelta migliore per spingere sulla continuità operativa. Nei casi in cui non fosse possibile utilizzare questi dispositivi, comunque, le indicazioni riportate nell’articolo offrono una valida alternativa.