Avere la certezza di poter, in ogni caso, beneficiare della continuità operativa, senza che possano verificarsi fermi delle proprie attività è un requisito imprescindibile per ogni impresa moderna. Ignorare oggi le soluzioni ad alta disponibilità è un errore che può costare decine di migliaia di euro. QNAP High Availability (HA) si propone come una piattaforma integrata, accessibile ed efficace per garantire l’operatività delle infrastrutture di rete e la protezione dei dati critici, anche in caso di guasti e imprevisti.
Ogni minuto di inattività può tradursi in perdite economiche significative, danni alla reputazione e interruzioni nei flussi di lavoro aziendali. L’adozione di una strategia HA efficace riduce drasticamente questi rischi, assicurando:
- Accesso ininterrotto ai dati aziendali.
- Mantenimento della produttività interna.
- Minimizzazione dei tempi di recupero in caso di incidenti.
- Protezione contro la perdita accidentale di informazioni.
Grazie a QNAP High Availability, l’implementazione di un’infrastruttura ad alta disponibilità non è più una prerogativa delle grandi imprese. Anche le PMI possono dotarsi di una soluzione scalabile, sicura e facile da gestire per tutelare le proprie risorse digitali, garantendosi piena operatività in ogni situazione.
Architettura QNAP High Availability: semplicità operativa, resilienza avanzata
QNAP High Availability risponde ai più stringenti requisiti in termini di continuità operativa utilizzando un sistema attivo-passivo a doppio nodo, progettato per prevenire i downtime e favorire un ripristino immediato in caso di malfunzionamenti hardware o software.
La configurazione di QNAP HA prevede l’uso di due NAS identici configurati nei ruoli di nodo attivo e nodo passivo. In condizioni operative normali, il nodo attivo gestisce tutte le richieste, mentre il nodo passivo resta sincronizzato, pronto a subentrare istantaneamente in caso di interruzione del servizio.
Uno dei punti di forza della soluzione QNAP HA è l’interfaccia unificata per la gestione del cluster, che consente agli amministratori di monitorare lo stato del failover (il meccanismo automatico che, in caso di guasto, trasferisce immediatamente le operazioni a un sistema secondario identico e pronto all’uso), le sincronizzazioni in tempo reale, lo stato dei volumi e la connettività tra i nodi. Il tutto da una singola e intuitiva dashboard.
Requisiti tecnici minimi:
- Due NAS QNAP identici (lista dei modelli supportati consultabile in questa pagina).
- Sistema operativo QuTS hero h5.3 o superiore.
- Almeno 8 GB di memoria RAM per ciascun dispositivo.
- Dischi di uguale capacità, collocati negli stessi slot su entrambi i NAS QNAP.
- Pool di archiviazione integri e privi di errori.
- Reset alle impostazioni di fabbrica prima della configurazione HA per garantire massima stabilità.
Applicazioni pratiche di QNAP High Availability
QNAP High Availability trova applicazione in molteplici scenari, adattandosi alle esigenze di aziende di ogni dimensione:
- File Server ad alta affidabilità. Garantisce la disponibilità continua dei file aziendali, evitando interruzioni nei flussi di lavoro collaborativi, anche durante eventi di failover.
- Storage per ambienti di virtualizzazione iSCSI/IP-SAN. Nei contesti virtualizzati, la soluzione HA di QNAP protegge la continuità dei volumi condivisi, mantenendo la piena operatività dei servizi anche in caso di disservizi hardware.
- Storage ad alte prestazioni per server AI. Supporta i carichi di lavoro intensivi dell’intelligenza artificiale: in questi frangenti, la velocità e l’accesso continuo ai dataset sono fondamentali per garantire accuratezza e continuità nei processi di training e inferenza.
QNAP High Availability Manager: guida tecnica alla configurazione e gestione di un cluster ad alta disponibilità
Il cuore del sistema HA si chiama QNAP High Availability Manager (HAM) e consente di creare un cluster NAS ad alta disponibilità che protegge contro guasti hardware, mantenendo attivi i servizi critici anche in caso di malfunzionamento di uno dei dispositivi.
Dopo aver configurato con HAM una coppia di NAS QNAP in un cluster attivo-passivo, nella malaugurata ipotesi in cui il nodo attivo lamentasse un problema, quello passivo subentra automaticamente, garantendo continuità operativa e azzerando i tempi di inattività.
Configurazione della rete
Per garantire un corretto funzionamento del cluster ad alta disponibilità, è fondamentale configurare la rete in modo accurato. In un ambiente HA con due dispositivi NAS QNAP, le connessioni di rete sono suddivise principalmente in due categorie: la connessione cluster e la connessione heartbeat.
Connessione cluster. Questa connessione rappresenta l’interfaccia attraverso cui i client accedono ai servizi offerti dal cluster, indipendentemente dal nodo attivo in quel momento. Entrambi i dispositivi devono essere collegati alla stessa rete fisica, idealmente tramite lo stesso tipo di interfaccia di rete (ad esempio due porte da 2,5GbE o 10GbE). QNAP consiglia di collegare entrambi i NAS allo stesso switch di rete per ridurre la latenza e aumentare l’affidabilità.
È importante che l’interfaccia selezionata non utilizzi configurazioni di switch virtuali e che sia assegnato un indirizzo IP statico. Gli indirizzi IP statici dei due dispositivi devono appartenere alla stessa sottorete, per evitare problemi di comunicazione tra i nodi.
Connessione heartbeat. È una connessione punto-punto diretta tra i due dispositivi del cluster. Serve a sincronizzare i dati in tempo reale e a monitorare lo stato reciproco dei nodi. QNAP consiglia di usare l’interfaccia di rete più veloce e a bassa latenza disponibile, preferibilmente dedicata solo a questa funzione.
A differenza della connessione cluster, l’interfaccia usata per l’heartbeat deve ricevere l’indirizzo IP via DHCP. È essenziale che questa interfaccia non abbia VLAN o switch virtuali configurati, in quanto tali configurazioni potrebbero interferire con la comunicazione diretta tra i nodi.
Installazione e creazione del cluster
Per cominciare, è necessario installare High Availability Manager su entrambi i NAS, assicurandosi che la versione dell’app sia identica su entrambi i dispositivi.
Una volta completata l’installazione, si può procedere con la creazione del cluster accedendo al NAS designato come nodo attivo. La procedura guidata verifica tutti i requisiti tecnici, tra cui rete, configurazione dei dischi, compatibilità delle applicazioni e coerenza delle licenze. In caso di incongruenze, il sistema fornisce tutte le indicazioni per correggerle prima di proseguire.
Durante la creazione del cluster è necessario specificare un hostname del cluster (univoco, ovvero diverso da quelli dei singoli dispositivi) e un indirizzo IP cluster, che rappresenta il punto di accesso condiviso. Dopo una conferma finale, HAM provvede ad eliminare tutti i dati presenti sul nodo passivo per poi avviare la sincronizzazione completa.
Configurazione delle interfacce secondarie
Dopo la creazione iniziale del cluster, è possibile aumentare la resilienza della rete configurando una o più interfacce di cluster secondarie. Queste fungono da backup della connessione primaria e garantiscono la continuità del servizio anche in caso di guasti o interventi di manutenzione.
Le interfacce secondarie devono rispettare gli stessi criteri di configurazione: essere collegate alla rete, avere indirizzi IP statici, e appartenere alla stessa subnet.
Ogni interfaccia secondaria può essere assegnata tramite la sezione HA Network nelle impostazioni di HAM, specificando un indirizzo IP di cluster secondario utilizzabile per l’accesso alternativo.
Quorum server: prevenzione dello split-brain
Per migliorare l’affidabilità nelle situazioni più critiche, è possibile configurare un quorum server: monitora costantemente lo stato del cluster attraverso le interfacce selezionate, consentendo a HAM di prendere decisioni accurate in caso di disconnessione tra i nodi. In scenari in cui i dispositivi perdono visibilità reciproca (ad esempio a causa di un guasto di rete), il quorum server aiuta a prevenire il cosiddetto split-brain, ovvero la condizione in cui entrambi i nodi tentano di diventare attivi contemporaneamente.
Il server di quorum può essere un semplice DNS server o gateway di rete, senza necessità di installare software dedicati. Dopo averlo configurato, QNAP suggerisce di effettuare un test di connettività (“Ping Test“) per ciascuna interfaccia selezionata. Se il test ha esito positivo, le nuove impostazioni possono essere applicate. Va ricordato che, una volta abilitato, il quorum server diventa un requisito essenziale: la sua inaccessibilità può far scattare uno stato di allerta nel cluster.
Monitoraggio e manutenzione del cluster
L’interfaccia principale di HAM consente di monitorare in tempo reale lo stato del cluster. In condizioni normali, lo stato è indicato come “Buono”. Eventuali problemi cambiano lo stato in “In elaborazione…”, “Avviso” o “Errore”: appositi messaggi forniscono indicazioni pratiche su come intervenire. In caso di problemi multipli, è possibile visualizzare l’elenco completo per affrontare ogni criticità.
Tra le operazioni di manutenzione più comuni rientrano lo scambio manuale del nodo attivo (failover controllato), il ripristino da condizioni di split-brain, l’aggiornamento del firmware o di HAM, lo spegnimento e il riavvio dell’intero cluster o di singoli nodi, la rimozione del nodo passivo per la sostituzione hardware.
Architettura attivo-attivo e HA Network: disponibilità continua, senza compromessi
Come spiega nella pagina di supporto dedicata alle soluzioni High Availability, QNAP consente anche l’implementazione di configurazioni attivo-attivo. Grazie a una struttura a doppio controller, entrambi i nodi possono in questo caso operare simultaneamente, condividendo il carico di lavoro per garantire prestazioni ottimali e continuità del servizio.
Questa architettura, integrata in un singolo chassis, elimina i colli di bottiglia e riduce a zero i tempi di inattività in caso di guasto, con un failover immediato e una replica completa dei dati, supportando protocolli multipli come SMB, NFS, iSCSI e FC.
Ogni controller accede in modo indipendente allo storage tramite interfacce SAS dual-path, garantendo resilienza a livello fisico e logico. Basata su QES con file system ZFS, la soluzione attivo-attivo di QNAP offre funzionalità avanzate come self-healing, compressione in-line e deduplicazione, riducendo lo spazio occupato e migliorando l’affidabilità dei dati.
Accanto allo storage ad alta disponibilità, la HA Network rafforza l’intero stack infrastrutturale grazie alla ridondanza MC-LAG (Multi-Chassis Link Aggregation) a livello di switch: un doppio percorso di rete completamente attivo assicura una connettività sempre attiva anche in presenza di guasti hardware.
L’adozione di due switch QNAP L3 Lite con MC-LAG consente il failover trasparente della rete, mantenendo la comunicazione tra server, NAS e client sempre operativa. In caso di interruzione su uno degli switch, il traffico è reindirizzato istantaneamente sull’altro, evitando disservizi e perdita di pacchetti. Un approccio è essenziale per ambienti che eseguono carichi virtualizzati, database in tempo reale o servizi di file sharing ad alta intensità.
La sinergia tra architettura attivo-attivo e HA Network consente alle organizzazioni di implementare una strategia di business continuity completa, in grado di rispondere proattivamente a guasti imprevisti senza impatto sull’operatività.
L’intera infrastruttura può essere configurata e monitorata centralmente tramite gli strumenti integrati QNAP come High Availability Manager e QuLog Center, riducendo la complessità di gestione e velocizzando le operazioni di recovery. Con un TCO contenuto rispetto a soluzioni proprietarie, QNAP rende accessibile anche alle PMI una piattaforma affidabile, scalabile e pronta per affrontare le sfide di ambienti IT sempre più esigenti.
Una soluzione su misura, con il supporto QNAP
QNAP non si limita a fornire una piattaforma hardware e software all’avanguardia per l’alta disponibilità (HA): l’azienda mette a disposizione anche un team tecnico altamente qualificato, pronto ad affiancare partner e clienti finali nella progettazione di un’infrastruttura ad alta disponibilità realmente personalizzata.
Grazie a un approccio consulenziale basato sull’ascolto e sull’analisi tecnica (è sufficiente compilare questo form online), il team QNAP collabora con le imprese per comprendere nel dettaglio le esigenze operative, i carichi di lavoro attesi, le criticità applicative e i vincoli specifici di rete o di budget. Sono sempre valutati aspetti come le performance richieste, la crescita futura dei dati, la topologia di rete esistente, il livello di tolleranza ai guasti desiderato e la continuità dei servizi critici.
Questa attività di co-progettazione consente di implementare soluzioni HA che non solo rispettano le best practice architetturali, ma risultano anche perfettamente integrate con l’ambiente IT già in uso, evitando modifiche invasive o costose.
L’obiettivo finale è garantire alle aziende italiane – PMI e grandi realtà – un’infrastruttura robusta e resiliente, in grado di assicurare continuità operativa, protezione dei dati e tempi di ripristino minimi, anche in contesti particolarmente complessi o soggetti a vincoli normativi.
In questa pagina è presente un confronto tra le varie soluzioni QNAP High Availability: configurazione attivo-passivo, attivo-attivo e HA Network.