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L’Intelligenza Artificiale e la robotica cambieranno radicalmente la produzione globale, eliminando molti lavori a bassa qualifica e creando enormi cambiamenti geopolitici. E’ ciò che pensa Young Li, presidente di Foxconn, durante il Computex attualmente in corso a Taipei.
Il colosso taiwanese della manifattura tecnologica sta già sperimentando questa trasformazione, sviluppando FoxBrain, un modello di intelligenza artificiale specializzato che combina i sistemi Llama di Meta con i dati operativi aziendali. Secondo Li, i software basati su intelligenza artificiale possono già gestire l’80% della configurazione delle linee produttive, riducendo drasticamente i tempi rispetto al lavoro umano tradizionale.
L’AI è un cambiamento sociale epocale
Questa evoluzione tecnologica risponde a sfide economiche precise. Storicamente, i paesi industrializzati hanno mantenuto bassi i costi manifatturieri attraverso l’immigrazione e l’outsourcing verso economie emergenti. Ma queste strategie hanno un limite, avverte Li, prima o poi finiranno i paesi a basso PIL e l’immigrazione diventerà politicamente insostenibile. In questo scenario, la combinazione di AI generativa e robotica rappresenta l’alternativa naturale.
La visione di Foxconn va oltre l’ottimizzazione dei processi esistenti. L’azienda utilizza Nvidia Omniverse per creare fabbriche virtuali, gemelli digitali che permettono di simulare e perfezionare ogni aspetto produttivo prima della realizzazione fisica. Un risultato particolarmente significativo è l’implementazione di robot che costruiscono altri robot, un traguardo che Li definisce straordinario.
Il gigante taiwanese sta anche diversificando il proprio business, entrando nel settore automobilistico con un design di riferimento per veicoli elettrici. Questo approccio modulare promette di ridurre dell’80% il lavoro necessario per sviluppare nuovi modelli, replicando la strategia che ha reso Foxconn leader nella produzione di elettronica di consumo.
L’uomo non sarà del tutto sostituito
Mentre l’automazione avanza, il ruolo umano nelle fabbriche cambia ma non scompare. La sinergia tra intelligenza artificiale e competenze umane si rivela più efficiente del solo lavoro manuale, delineando un futuro produttivo dove la collaborazione uomo-macchina rappresenterà il nuovo standard industriale globale.