Google Foto: ora è possibile modificare gli scatti con voce o testo

Google Foto lancia su Android negli USA l'editing via comandi vocali/testuali: rimuovere elementi, espandere scene, migliorare selfie.
Google Foto: ora è possibile modificare gli scatti con voce o testo

Un tempo si diceva che una foto valesse mille parole, ma oggi bastano poche parole – o addirittura un semplice comando vocale – per trasformare completamente uno scatto.

La rivoluzione dell’editing fotografico passa attraverso l’intelligenza artificiale e si concretizza con una nuova, sorprendente funzione integrata in Google Foto Questa novità, attualmente in fase di lancio negli Stati Uniti per dispositivi Android, promette di cambiare radicalmente il modo in cui interagiamo con le nostre immagini, rendendo l’editing non solo più semplice, ma anche incredibilmente intuitivo.

Immaginate di osservare una foto delle vostre vacanze e di voler eliminare un turista di troppo sullo sfondo. Oppure di desiderare più luce sul volto di un amico immortalato al tramonto. Con la nuova funzione Help me edit, tutto ciò è finalmente possibile: basta pronunciare o digitare la richiesta e lasciare che l’algoritmo di machine learning si occupi del resto. Il sistema interpreta il linguaggio naturale, traduce il desiderio espresso in azioni concrete e trasforma la foto davanti ai vostri occhi, senza che sia richiesta alcuna competenza tecnica.

Help me edit: una svolta per Google Foto

La vera forza di questa innovazione risiede nella sua versatilità. Gli esempi mostrati da Google testimoniano una gamma di possibilità che va ben oltre i semplici ritocchi. Si può chiedere di eliminare riflessi fastidiosi, cancellare oggetti come testi o recinzioni, effettuare uno zoom out o persino rendere più nitide le ombre in aree specifiche.

Ma non solo: per chi ama sperimentare, è possibile richiedere interventi creativi, come aggiungere girasoli in un prato o far “sciare il cane sulla luna”. Il tutto avviene in pochi istanti, rendendo l’editing fotografico accessibile anche a chi, fino a ieri, si sentiva escluso dal mondo dei software professionali.

Il processo d’uso è stato studiato per essere il più immediato possibile. Si seleziona la foto nell’app Google Foto, si tocca il pulsante Help me edit e si esprime il proprio desiderio, sia a voce grazie ai comandi vocali, sia per iscritto. La tecnologia di machine learning entra in azione, interpretando la richiesta e applicando le modifiche appropriate. Il risultato finale dipende, ovviamente, dalla qualità dell’immagine di partenza e dalla chiarezza con cui viene formulata la richiesta.

Particolarmente interessante è la funzione di espansione composizione, che consente di ricreare parti mancanti della foto o di aggiungere elementi coerenti con il contesto circostante. Questa caratteristica si rivela preziosa non solo per correggere piccoli difetti, ma anche per dare libero sfogo alla creatività, ampliando i confini di ciò che è possibile ottenere con un semplice smartphone.

I vantaggi per l’utente medio sono evidenti: chiunque può ottenere risultati di livello professionale in pochi secondi, senza dover imparare complessi software di fotoritocco. Anche i professionisti potrebbero trovare utile questa soluzione per modifiche rapide o bozze preliminari, pur continuando a preferire strumenti come Photoshop per interventi di precisione. Tuttavia, la facilità d’uso di Google Foto e la rapidità di esecuzione rappresentano un passo avanti significativo verso la democratizzazione dell’editing fotografico.

Non mancano, però, alcune ombre. La possibilità di modificare le immagini con tanta semplicità solleva interrogativi di natura etica, soprattutto in relazione alla creazione di contenuti potenzialmente ingannevoli. Google sarà chiamata a definire regole chiare sulla moderazione e sull’utilizzo responsabile di questa tecnologia, affinché la potenza dello strumento non venga impiegata per scopi discutibili.

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