I computer quantistici consentono di memorizzare e gestire le informazioni in termini di qubits: al posto dei convenzionali bits (cifre 0 e 1), vengono utilizzati – opportunamente codificati – gli stati fisici di una particella o di un atomo (vedere questi articoli).
Grazie alla superposizione, il computer quantistico può elaborare molti più calcoli al secondo rispetto alle macchine di tipo tradizionale.
Il computer quantistico può quindi sveltire notevolmente le operazioni di decodifica di un flusso dati cifrato e velocizzare le operazioni di brute forcing.
Le principali aziende si stanno muovendo per mettere a punto una serie di contromisure, utili per proteggere i dati cifrati dagli attacchi eventualmente sferrati, in futuro, usando computer quantistici.
In ambito universitario, ad esempio, è stata presentata NewHope, un’implementazione del protocollo di scambio di chiavi crittografiche RingLWE, a sua volta basato sull’utilizzo di OpenSSL.
Google ha deciso di implementare RingLWE nella versione di test del browser Chrome (Canary) abbinandolo al suo algoritmo a curva ellittica. L’idea è quella di proteggere in maniera più efficace lo scambio di dati fra client e server.
Per il momento i tecnici di Google hanno avviato la sperimentazione limitandolo ad un ristretto numero di siti web.
Se l’algoritmo messo a punto dovesse rivelarsi sufficientemente sicuro, esso sarà implementato su vasta scala così da fornire una protezione adeguata anche rispetto agli attacchi eventualmente sferrati usando computer quantistici.
Utilizzando Google Canary, basterà premere la combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+I
per accedere alla sezione Sicurezza. Nel caso in cui venisse usato il nuovo algoritmo, si noterà la presenza del codice CECPQ1.