Google respinta la richiesta di sospensione: Play Store cambia dal 22 ottobre

La Corte Suprema nega la sospensione dell'ingiunzione: entro il 22/10/2025 Google dovrà consentire pagamenti alternativi e link esterni.
Google respinta la richiesta di sospensione: Play Store cambia dal 22 ottobre

L’universo delle app Android si trova di fronte a una svolta senza precedenti, destinata a cambiare per sempre le regole del gioco.

Una notizia che scuote il settore arriva dalla recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, che obbliga Google Play a una serie di modifiche epocali, segnando la fine di un’era caratterizzata da un controllo quasi totale sul mercato delle applicazioni. “Era ora che qualcuno riuscisse a scardinare questo monopolio che danneggia sviluppatori e consumatori,” ha affermato con entusiasmo Tim Sweeney, CEO di Epic Games, all’indomani della sentenza che impone al colosso tecnologico di rivoluzionare le proprie pratiche entro il 22 ottobre 2025.

Un verdetto che segna una svolta storica

La battaglia legale tra Epic Games e Google Play ha finalmente raggiunto un punto di svolta. Dopo anni di scontri in tribunale, la Corte Suprema ha respinto la richiesta di sospensione avanzata da Google, confermando così l’ingiunzione che obbliga l’azienda a rimuovere le barriere che ostacolavano la concorrenza nella distribuzione app su Android.

Questo verdetto, atteso da sviluppatori e osservatori di tutto il mondo, è il risultato di un percorso giudiziario iniziato nel dicembre 2023, quando una giuria aveva riconosciuto Google colpevole di pratiche antitrust.

A dare ulteriore peso alla decisione è stato il giudice federale James Donato, che nell’ottobre 2024 aveva emesso un’ingiunzione permanente. Le misure richieste a Google sono di portata storica e dovranno essere attuate entro la scadenza fissata per ottobre 2025.

Il cambiamento più significativo riguarda la possibilità per gli sviluppatori di integrare forme di pagamento alternativi ovvero sistemi diversi da quello ufficiale di Google Play. Non solo: gli sviluppatori potranno comunicare liberamente agli utenti le modalità di pagamento esterne e inserire link diretti per scaricare applicazioni da fonti diverse dallo store ufficiale. Si tratta di una vera rivoluzione nella distribuzione app, che potrebbe tradursi in una riduzione delle commissioni e in una maggiore trasparenza nei prezzi.

Inoltre, agli sviluppatori verrà riconosciuta piena libertà nella determinazione dei prezzi delle proprie applicazioni e servizi, ponendo fine agli accordi di esclusività che legavano Google a produttori di dispositivi e operatori telefonici. Un altro aspetto fondamentale riguarda la collaborazione con Epic Games, che dovrà essere facilitata per integrare store concorrenti all’interno dell’ecosistema Android.

Reazioni e prospettive per il futuro del mercato

La reazione di Epic Games è stata immediata e carica di soddisfazione: l’azienda ha definito questa vittoria come un passo decisivo verso un ecosistema digitale più aperto e competitivo. Di contro, Google ha espresso la propria delusione, pur dichiarando l’intenzione di rispettare le nuove regole e di proseguire la battaglia legale per tutelare la sicurezza degli utenti. L’azienda ha infatti sottolineato come alcune delle modifiche imposte potrebbero esporre i consumatori a rischi maggiori durante il download di applicazioni da fonti non ufficiali.

Gli analisti di settore vedono nella sentenza un chiaro segnale dell’aumentata attenzione delle autorità antitrust nei confronti delle pratiche monopolistiche delle grandi aziende tecnologiche. Se da un lato la transizione verso un mercato più aperto comporterà sfide complesse e costi significativi, dall’altro la maggiore concorrenza promette di stimolare l’innovazione e di ridurre le commissioni nel lungo periodo, a vantaggio sia degli sviluppatori che dei consumatori.

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