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Il 2025 si profila come un anno spartiacque per l’innovazione tecnologica nel mondo degli smartphone: una rivoluzione che vede la generative AI come assoluta protagonista, pronta a ridefinire le dinamiche di mercato e le aspettative degli utenti. Le stime degli analisti parlano chiaro: il 35% dei SoC (System-on-Chip) installati a livello globale è già in grado di supportare l’intelligenza artificiale generativa, segnando una crescita impressionante del 74% rispetto ai dodici mesi precedenti. Un dato che, oltre a sottolineare la portata di questa trasformazione, riflette l’impatto sempre più pervasivo della tecnologia sia nella fascia alta sia nella mid-range del mercato.
A trainare questa rivoluzione è la domanda di prestazioni sempre più elevate, soprattutto nei dispositivi di fascia premium. Si stima che l’88% dei premium SoCs integrerà funzionalità di generative AI entro la fine del 2025, con una crescita che si riflette anche nella potenza di calcolo: le prestazioni AI dei nuovi chip sono quadruplicate negli ultimi quattro anni, e la soglia dei TOPS (Tera Operations Per Second) raggiungerà livelli senza precedenti, toccando quota 100. Un traguardo che, fino a poco tempo fa, sembrava irraggiungibile su dispositivi mobili.
Domina Apple, anche senza Apple Intelligence
In questo scenario, la leadership di mercato si concentra nelle mani di tre grandi attori. Apple si conferma regina indiscussa, con una previsione del 46% di quota nel mercato dei chip dotati di capacità di generative AI. Il vantaggio competitivo della casa di Cupertino risiede nell’integrazione verticale tra hardware e software e nella collaborazione strategica con OpenAI, che porta ChatGPT all’interno dei suoi sistemi operativi. Al centro di questa strategia si colloca il nuovo Apple A19 Pro, il processore della serie iPhone 17.
Alle spalle di Apple, Qualcomm consolida la propria posizione con il 35% di market share, grazie a un approccio multimodale che domina l’ecosistema Android. I suoi processori di punta, come il nuovissimo Snapdragon 8 Elite Gen 5, rappresentano il cuore pulsante dei flagship di numerosi produttori e incarnano l’evoluzione della generative AI in chiave mobile.
MediaTek, con una quota del 12%, si distingue per la capacità di anticipare i trend di mercato e per la collaborazione intensa con i produttori cinesi, soprattutto attraverso la serie Dimensity 9500, appena presentato, e la gamma Dimensity 8000, che ha contribuito a democratizzare l’accesso all’intelligenza artificiale generativa anche nella mid-range.
Proprio quest’ultimo segmento sta vivendo una crescita senza precedenti: le spedizioni di chip con funzionalità di generative AI nei dispositivi compresi tra i 300 e i 499 dollari sono destinate a triplicare, arrivando a rappresentare il 38% del mercato. In questa fascia, Qualcomm detiene una posizione di forza con il 57% delle quote, mentre MediaTek prosegue la sua rincorsa grazie all’adozione anticipata delle tecnologie AI nei propri SoC.
Il costo dell’AI
L’integrazione di capacità di generative AI nei SoC ha un impatto diretto anche sui costi di produzione. L’aumento della complessità dei chip e l’adozione di nodi produttivi all’avanguardia stanno determinando un incremento dei prezzi medi, in particolare nella fascia premium.
La strategia di Apple, basata su un motore neurale proprietario, si traduce in vantaggi competitivi evidenti, mentre Qualcomm si distingue per la completezza della sua piattaforma, che semplifica l’integrazione dell’intelligenza artificiale per i produttori. MediaTek, dal canto suo, punta sull’ottimizzazione delle soluzioni AI attraverso partnership mirate, in particolare con i principali OEM cinesi.
L’evoluzione tecnologica sta inoltre influenzando profondamente il design degli smartphone. La richiesta di NPU e GPU più potenti, architetture sempre più ottimizzate e processi produttivi avanzati è in costante crescita. Tuttavia, permangono alcune sfide cruciali: l’efficienza energetica, la tutela della privacy dei dati e la necessità di standardizzare i processi di inferenza direttamente sui dispositivi rappresentano ostacoli che l’industria dovrà affrontare per consolidare la diffusione della generative AI.