Nel panorama tecnologico contemporaneo, il settore dell’Intelligenza Artificiale conversazionale sta attraversando una fase di accelerazione e ridefinizione senza precedenti.
I dati recenti fotografano un ecosistema in rapida evoluzione, in cui nuovi protagonisti sfidano il predominio delle piattaforme storiche, mentre l’utilizzo da dispositivi mobili ridefinisce abitudini e priorità degli utenti. Le dinamiche di mercato sono guidate da una corsa all’innovazione, ma anche da profonde trasformazioni nei comportamenti digitali, nell’integrazione con gli ecosistemi esistenti e nella ricerca di soluzioni sempre più personalizzate e performanti.
Il ruolo di ChatGPT resta centrale, con 54 milioni di visitatori desktop e una crescita annua dell’86%, confermandosi come punto di riferimento per l’intero comparto delle AI conversazionali. La piattaforma si distingue non solo per i numeri, ma anche per la capacità di fidelizzare una vasta base di utenti, rappresentando un benchmark per tutti i competitor.
Tuttavia, la scena è tutt’altro che statica: il report di Comscore mette in luce la sorprendente performance di Gemini, che ha raggiunto 19 milioni di utenti, registrando un incremento esponenziale del 971%. Un risultato che sottolinea la capacità di questa soluzione di imporsi rapidamente e di guadagnare terreno su segmenti chiave, specialmente in un mercato in continua espansione.
Non solo ChatGPT: altri chatbot AI fanno registrare crescite esponenziali
Non meno significativa è l’ascesa di Grok, che mostra un andamento ancora più aggressivo soprattutto su dispositivi mobili, con un aumento del 472% (4 milioni di visitatori) e un balzo del 286% su desktop (1 milione di utenti). Questi dati suggeriscono come la competizione sia ormai aperta su più fronti, con piattaforme emergenti che sanno intercettare bisogni specifici e proporre esperienze alternative rispetto agli attori più consolidati.
Sul fronte opposto, la situazione di Copilot appare più complessa. Nonostante i 30 milioni di visitatori, la piattaforma segna una contrazione del 15% rispetto all’anno precedente. Un dato che pone interrogativi sulla strategia di Microsoft e sulla sua capacità di mantenere il passo in un mercato in cui la differenziazione e l’autonomia tecnologica stanno diventando fattori decisivi. Gli analisti collegano il rallentamento alla dipendenza da tecnologie di terze parti e all’assenza di modelli proprietari in grado di garantire una reale unicità dell’offerta.
Uno degli aspetti più rilevanti messi in luce dal rapporto riguarda la mobile adoption dei chatbot AI: negli ultimi tre mesi la reach da smartphone è cresciuta del 5,3%, arrivando a 73,4 milioni di utenti, mentre l’utilizzo da desktop ha subito un calo dell’11,1%. Nel complesso, dall’inizio dell’anno, la crescita su mobile si attesta all’82%, segnando una riduzione significativa del divario rispetto alla navigazione da computer. Questo shift verso la mobilità rappresenta un cambio di paradigma, con impatti tangibili sulla progettazione dei servizi e sulle strategie di engagement delle piattaforme.
La maggior parte di utenti usa un solo chatbot
Un altro dato che merita attenzione è quello relativo alla fedelta utenti: oltre l’85% degli utenti che accedono frequentemente ai servizi AI utilizza esclusivamente un singolo assistente, segno di una penetrazione ormai consolidata e non più limitata alla semplice sperimentazione. In particolare, gli utenti OpenAI su dispositivi mobili si distinguono per una fedeltà superiore rispetto a quelli delle soluzioni Google e Microsoft, mostrando una minore propensione al passaggio tra piattaforme diverse. Questo fenomeno evidenzia la capacità di alcune piattaforme di instaurare un rapporto stabile e duraturo con la propria base d’utenza, fattore cruciale per la crescita e la sostenibilità nel lungo periodo.
Parallelamente, il panorama AI sta vivendo una diversificazione accelerata verso nuovi formati e applicazioni. Il settore audio è in piena espansione, con piattaforme come ElevenLabs che segnano incrementi del 147% su mobile e del 142% su desktop dall’inizio dell’anno. Anche Suno si posiziona tra i player emergenti, con una crescita del 73% su mobile e del 135% su desktop. Questi numeri riflettono l’apertura di nuovi scenari applicativi, dal doppiaggio al podcasting fino alla produzione multimediale, in cui l’AI si configura come motore di innovazione e creatività.