Il kernel Linux 3.3 sancisce il matrimonio con Android

Il rilascio della versione 3.3 del kernel Linux è stato ufficialmente annunciato da Linus Torvalds, egli stesso autore della primissima versione, nel 1991 (vi suggeriamo di leggere, a tal proposito, questo nostro articolo, redatto in occasione...
Il kernel Linux 3.3 sancisce il matrimonio con Android

Il rilascio della versione 3.3 del kernel Linux è stato ufficialmente annunciato da Linus Torvalds, egli stesso autore della primissima versione, nel 1991 (vi suggeriamo di leggere, a tal proposito, questo nostro articolo, redatto in occasione dei festeggiamenti per i venti anni dalla nascita del “pinguino”).
Il kernel Linux 3.3 porta con sé una novità importante: la nuova versione del “nucleo” del sistema operativo sancisce il matrimonio con Google Android mutuandone parte del codice. Anche il sistema operativo del robottino verde è infati, esso stesso, un software libero il cui codice può essere riutilizzato, modificato e sfruttato da parte di chiunque per lanciare nuovi prodotti o per integrarlo in altri dispositivi. Basti pensare che il sistema operativo che sovrintende il funzionamento del table Kindle Fire di Amazon è stato sviluppato a partire dal kernel di Android 2.2.
L’unione del codice che governa la versione ufficiale del kernel Linux con quello proveniente dal mondo Android avrà notevoli benefici per la comunità degli sviluppatori. Non solo. Google stessa trarrà rapidamente beneficio dall’iniziativa perché potrà contare sui contributi provenienti da un numero ancora maggiore di programmatori. Basti pensare che chiunque potrà effettuare il boot di un dispositivo Android a partire, semplicemente, dal kernel Linux 3.3, senza operare alcun tipo di modifica.

Si tratta di un’innovazione che è valutata in modo estremamente positivo dagli analisti perché, facilitando enormemente il lavoro degli sviluppatori, potrà rendere più semplice la realizzazione di nuovi prodotti favorendo la concorrenza.

Tra le altre novità del kernel Linux 3.3, vengono ricordati alcuni interventi legati alla virtualizzazione (si possono creare interfacce virtuali che combinano tra di loro più interfacce ethernet “reali”), all’ottimizzazione del supporto per il file system Btrfs – pensato per i sistemi di storage adottati dalle realtà aziendali di più grandi dimensioni -, per la definizione delle priorità nel traffico di rete, il supporto EFI boot, la gestione della memoria, crittografia e sicurezza.

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