Incredibile, MS-DOS è nascosto in Windows 11!

Windows 11 include ancora, seppur nascosta, l’opzione per creare un disco di avvio MS-DOS, retaggio delle vecchie finestre di formattazione mai aggiornate da oltre 30 anni.

Tutti sanno che MS-DOS non è più presente in Windows NT e successivi (inclusi Windows 2000, XP, Vista, 7, 10, 11) né come componente né come base del sistema. Il prompt dei comandi di Windows (cmd), così come le finestre del terminale più recenti (PowerShell, Windows Terminal,…), sono interfacce a riga di comando (CLI, command-line interface) che funzionano all’interno del sistema operativo Microsoft, con un kernel completamente diverso (NT) rispetto a quello dei sistemi operativi MS-DOS. Una scoperta fa però riflettere: “sotto il cofano” Windows 11 permette ancora di creare un supporto di avvio MS-DOS!

Ciò ha dell’incredibile se si pensa che l’ultima versione standalone distribuita da Microsoft come sistema operativo indipendente (MS-DOS 6.22) risale a luglio 1994. Dopo MS-DOS 6.22, Microsoft ha integrato MS-DOS come sottosistema all’interno di Windows 9x/ME. Queste versioni di Windows contenevano una versione derivata di MS-DOS (MS-DOS 7.x per 95/98 e 8.0 per ME), necessaria solo per la compatibilità con le applicazioni DOS.

Windows 11 integra ancora un sistema per creare supporti d’avvio MS-DOS

Avete presente la finestra che appare cliccando con il tasto destro su Formatta, nella finestra Questo PC, collegando ad esempio un’unità rimovibile?

Dave Plummer, l’inventore – tra le altre cose – del Task Manager di Windows, del sistema di gestione dei file compressi Zip in Windows, dell’app Pinball originale, ha raccontato che la finestra per la gestione della formattazione delle unità di memorizzazione è vecchia di 30 anni e non è mai stata modificata.

Un’ulteriore riprova è lo spazio bianco che appare in Windows 11 nel riquadro Opzioni di formattazione, subito sotto Formattazione veloce.

Formattazione MS-DOS Windows 11

Utilizzando la storica utilità open source WinSpy++, che permette di interagire con le proprietà dell’interfaccia di Windows e applicare modifiche, si scopre facilmente che l’area al di sotto dell’opzione Formattazione veloce è ancora occupata dalla scelta Crea disco di avvio MS-DOS. Ancora oggi, nel 2025.

Come usare WinSpy++

WinSpy++ è uno strumento leggero per Windows che permette di ispezionare e manipolare il contenuto delle finestre aperte, del sistema operativo e delle applicazioni in esecuzione. È spesso utilizzato dagli sviluppatori o dagli utenti avanzati per analizzare handle (riferimenti univoci che il sistema operativo assegna a risorse come finestre, file, processi o dispositivi, permettendo ai programmi di identificarle e interagirci senza dover conoscere i dettagli interni), classi, messaggi e proprietà delle finestre.

Spostando l’icona a forma di mirino di WinSpy++ sul riquadro Opzioni di formattazione e scegliendo la scheda Windows, ci si accorge che il box contiene anche l’opzione nascosta Crea disco di avvio MS-DOS.

Disco avvio MS-DOS Windows 11

Cliccando due volte su di essa quindi su General e infine sull’opzione Visible nel menu a tendina, ecco che la voce Crea disco di avvio MS-DOS torna ad apparire nella finestra Formattazione di Windows 11!

Finestra formattazione WinSpy++

Creazione del supporto di avvio MS-DOS: funzionante fino all’epoca di Windows 8.1

I file per la generazione del supporto di avvio MS-DOS risultano conservati un un’unica DLL in Windows 8.1 mentre in Windows 11 lo stesso file non è più presente: per questo forzando la spunta su Crea disco di avvio MS-DOS l’operazione non va a buon fine.

Curioso, piuttosto, che Microsoft abbia deciso di conservare la possibilità di creazione del disco di avvio MS-DOS fino a tempi di Windows 8.1, sistema operativo che è arrivato al suo fine vita il 10 gennaio 2023.

In realtà abbiamo verificato che copiando il file ufficiale Microsoft diskcopy.dll nella cartella %systemroot%\system32, la funzione Crea disco di avvio MS-DOS torna a funzionare, esattamente come in passato, anche in Windows 11. Come l’abbiamo scoperto? Leggete più avanti.

Rufus: il supporto per FreeDOS e MS-DOS

Erede diretto di MS-DOS è oggi FreeDOS: si tratta di un sistema operativo libero (licenza GNU GPL) che mantiene la compatibilità binaria con MS-DOS, conserva la stessa struttura a kernel DOS, lo stesso modello di driver, la stessa gestione del file system FAT e in molti casi riutilizza o riscrive da zero componenti equivalenti.

Basti pensare che Microsoft ha rilasciato il codice sorgente di MS-DOS 4.0 soltanto ad aprile 2024: FreeDOS è il frutto di un’approfondita attività di reverse engineering che a permesso di gestire le chiamate di sistema e gli interrupt in modo speculare rispetto allo storico sistema Microsoft.

Supporto MS-DOS con Rufus

La nota utilità Rufus permette di creare supporti avviabili basati su su FreeDOS, ma anche sull’ultima versione di MS-DOS pubblicamente disponibile (MS-DOS 8.0 di Windows ME, lo stesso utilizzato nella finestra Formattazione di Windows 8.1).

L’autore di Rufus, Pete Batard, utilizza un metodo quasi sconosciuto per scaricare file e librerie DLL dal Microsoft Symbol Server ufficiale. Esaminando il codice sorgente di Rufus, ci siamo accorti che integra proprio una routine specifica per effettuare il download di diskcopy.dll, a sua volta contenente i file di MS-DOS 8.0.

Come nota finale, vi suggeriamo di rinominare il file diskcopy.dll in diskcopy.zip e farvi doppio clic: troverete tutti i file originali Microsoft per comporre il disco di avvio MS-DOS 8.0.

Conclusioni

La scoperta della voce nascosta Crea disco di avvio MS-DOS rappresenta un esempio emblematico della natura stratificata di Windows 11, un sistema operativo che porta con sé decenni di eredità tecnica. Come ha sottolineato Dave Plummer, ex ingegnere Microsoft, molte componenti dell’interfaccia e del sottosistema di gestione dei dispositivi sono riamaste quasi inalterate nel corso di trent’anni.

Questa persistenza di codice legacy si manifesta in modo evidente: per “rimuovere” il supporto alla creazione dei dischi di avvio MS-DOS, Microsoft non ha mai eliminato il relativo controllo grafico né riscritto la finestra di formattazione, limitandosi a nascondere l’opzione e ad escludere da Windows 11 la sola DLL (diskcopy.dll) che conteneva i file essenziali. È sufficiente ripristinare quel file per far tornare operativa una funzionalità che non avrebbe ragione di esistere in un sistema moderno basato su kernel NT.

In definitiva, questa vicenda dimostra quanto Windows 11 sia, ancora oggi, un ecosistema complesso in cui convivono strati di codice antichi e moderne tecnologie. Una scelta che da un lato assicura continuità, compatibilità e stabilità, ma dall’altro mette in luce quanto sia difficile per Microsoft liberarsi davvero del proprio passato tecnologico e immettere un sistema operativo capace di liberarsi dei fardelli del passato.

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