Intel cambia rotta: ristrutturazione radicale, ritorno dell’Hyper-Threading e addio alle fabbriche in Europa

Il CEO Lip-Bu Tan ha avviato una ristrutturazione radicale di Intel che prevede tagli del 15% alla forza lavoro, la semplificazione organizzativa e un ritorno obbligatorio in sede. Intel punta ora su una Foundry più disciplinata, sul rilancio dell’ecosistema x86 (con il ritorno dell’Hyper-Threading), e su una strategia AI orientata su inferenza e agenti intelligenti.

Intel ha pubblicato i risultati finanziari del secondo trimestre 2025, evidenziando una performance che ha superato le aspettative di mercato in termini di ricavi, pur affrontando alcune sfide significative in termini di profittabilità.

Negli ultimi anni, Intel ha attraversato una fase di profonda difficoltà a causa di una combinazione di scelte strategiche sbagliate, ritardi nell’innovazione tecnologica e crescente pressione competitiva. L’azienda ha investito pesantemente in infrastrutture produttive senza una domanda adeguata, ha perso terreno rispetto a rivali come AMD e TSMC, e ha subito un calo di quote di mercato in mercati chiave come quello dei data center. A queste sfide si sono aggiunti problemi interni di governance e frammentazione organizzativa, che hanno rallentato la capacità di rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato, in particolare nella corsa all’intelligenza artificiale e nei nuovi paradigmi del computing.

La lettera del CEO Lip-Bu Tan ai dipendenti Intel rappresenta un momento cruciale nella trasformazione dell’azienda. Il numero uno di Intel traccia la nuova rotta: maggiore disciplina finanziaria, semplificazione organizzativa e un deciso rilancio dell’innovazione, soprattutto nel campo dell’AI. Per costruire il futuro di Intel, servono decisioni difficili, esecuzione impeccabile e un impegno collettivo verso un cambiamento profondo e duraturo.

Una ristrutturazione radicale: tagli, semplificazione e ritorno in sede

Intel prevede una riduzione complessiva della forza lavoro del 15% entro la fine del 2025, portando il numero globale di dipendenti a circa 75.000 unità. Solo nel secondo trimestre è stata completata una parte significativa dei tagli, con una riduzione del 50% dei livelli di management. Il ritorno obbligatorio in sede, previsto per settembre, segna un altro elemento chiave della trasformazione culturale dell’azienda: eliminare la burocrazia, velocizzare il processo decisionale e ridare centralità all’innovazione ingegneristica.

Verso una Foundry finanziariamente disciplinata

Nella sua lettera aperta, Lip-Bu Tan riconosce gli errori del passato commessi da Intel: investimenti prematuri e frammentazione della capacità produttiva. L’obiettivo ora è costruire una fonderia allineata alla reale domanda del mercato, secondo una logica rigorosamente basata sui ritorni economici. Le principali azioni intraprese includono:

  • Stop agli impianti pianificati in Germania e Polonia.
  • Consolidamento delle operazioni di assemblaggio e test: le attività in Costa Rica saranno spostate verso i siti più grandi in Vietnam e Malesia.
  • Rallentamento dei lavori in Ohio, in attesa di nuovi contratti e clienti.

Al centro di questa ristrutturazione c’è Intel 18A, nodo produttivo che dovrà essere portato su larga scala per supportare la nuova generazione di prodotti e i clienti strategici, incluso il governo statunitense. Più a lungo termine, il nodo Intel 14A sarà sviluppato in collaborazione con clienti esterni, segnando la fine dell’epoca degli investimenti a “scatola chiusa”. Ogni passo dovrà essere giustificato da impegni contrattuali concreti.

Rilancio dell’ecosistema x86: roadmap semplificata e ritorno dell’Hyper-Threading

Lip-Bu Tan spiega che d’ora in avanti Intel punta a riconquistare quote nel segmento client e data center. Tra le mosse strategiche più rilevanti:

  • Panther Lake è il nodo centrale per rafforzare la posizione della società di Santa Clara nel mercato dei notebook enterprise e consumer.
  • Nova Lake dovrà colmare le lacune nei desktop ad alte prestazioni.
  • In ambito server, Intel punta al recupero con Granite Rapids e il ritorno dell’SMT (Simultaneous Multi-Threading), chiamato Hyper-Threading in casa Intel, precedentemente abbandonato con impatti negativi sulle performance.

Un cambiamento chiave riguarda la governance tecnica: ogni progetto di chip sarà approvato personalmente dal CEO prima del tape-out, riducendo i costi e migliorando l’esecuzione. La ricerca di un nuovo leader permanente per la divisione data center è in corso e dovrebbe concludersi entro il trimestre.

Strategia AI: focus su inferenza e agenti

Il nuovo approccio all’AI di Intel mette da parte la visione centrata esclusivamente sul training e sul silicio. Intel mira a sviluppare uno stack coeso composto da hardware, sistemi e software, partendo dai carichi di lavoro emergenti e progettando soluzioni che offrano valore reale al cliente.

Particolare enfasi sarà data agli “agenti AI” e all’inferenza, campi in cui Intel ritiene di poter offrire soluzioni esclusive, introvabili da chi si rivolge alla concorrenza. Sono già in corso nuove assunzioni e attività di “incubazione” interne per rafforzare l’impegno della società in questa direzione.

Una nuova Intel per una nuova era

Il messaggio del CEO Lip-Bu Tan è chiaro: “non c’è tempo da perdere”. Le decisioni prese nel Q2 sono solo l’inizio di un processo più ampio che mira a trasformare Intel in un’azienda più agile, meno burocratica e focalizzata sull’esecuzione. La fiducia nel futuro è fondata su una visione pragmatica e disciplinata, che mira a riconquistare la leadership tecnologica in mercati chiave e ad affrontare la rivoluzione AI con strumenti e approcci radicalmente nuovi.

Intel si prepara dunque a ridefinire il proprio ruolo nel panorama tecnologico globale, partendo dalla consapevolezza degli errori passati, ma con un piano d’azione chiaro, duro e necessario.

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