iOS 17: il sideloading delle app in UE solo con un aggiornamento successivo

Trapelano nuove informazioni su iOS 17 e sul sideloading: in UE non sarà attivo da subito, secondo un'affidabile fonte.
iOS 17: il sideloading delle app in UE solo con un aggiornamento successivo

Il grande evento estivo di Apple ha riservato un bel po’ di sorprese, su tutte la presentazione del visore Vision Pro. Protagonista del keynote della WWDC23 è stato anche iOS 17, major update attualmente in fase beta e disponibile al download ufficiale tra settembre e ottobre. Stranamente però, il colosso di Cupertino non ha speso nemmeno una parola per il sideloading, ovvero quella “feature” che darà la possibilità agli utenti in UE di scaricare applicazioni anche al di fuori di App Store. Ora però ci sono novità.

In UE il sideloading su iOS 17 non sarà attivo da subito

In una serie di messaggi pubblicati su Discord, il giornalista di Bloomberg Mark Gurman (lo stesso che ha diffuso i primi dettagli su Apple Watch X) ha dichiarato che per quanto riguarda il sideloading, Tim Cook & co. starebbero attivamente lavorando per renderlo disponibile tramite un aggiornamento di iOS 17 previsto per la primavera.

Come anticipato, il sidealoading sarà un’esclusiva degli utenti con sede nei paesi dell’Unione Europea. Questo perché Apple, nonostante le forti opposizioni, si è vista costretta ad adeguarsi al Digital Markets Act (DMA). Il regolamento europeo sui mercati digitali è nato per contrastare gli abusi di posizione dominante di alcune big della tecnologia e obbliga aziende come Apple a consentire il download di applicazioni da store “esterni” ed eventuali pagamenti tramite piattaforme di terze parti.

App Store - Apple

Apple non ha mai perso l’occasione di sottolineare quanto il sidealoading sia pericoloso, soprattutto per quegli utenti che non hanno chissà quale esperienza con i dispositivi mobili e il mondo del web in generale. Basta poco infatti per cadere in una trappola e farcire il proprio dispositivo con virus di ogni sorta pericolosi per la sicurezza dei dati personali.

Dietro l’opposizione del gigante californiano c’è però anche una motivazione economica. Apple infatti incassa una percentuale su ogni acquisto di app e su ogni pagamento in-app e potrebbe vedere i suoi ricavi diminuire proprio a causa del Digital Markets Act.

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