La Open Source Initiative (OSI) approva due licenze Microsoft

La "Open Source Initiative" (OSI) ha certificato due licenze software sottoposte ad esame da parte di Microsoft proponendole come una possibile forma per la distribuzione di software opensource da parte degli sviluppatori.

La “Open Source Initiative” (OSI) ha certificato due licenze software sottoposte ad esame da parte di Microsoft proponendole come una possibile forma per la distribuzione di software opensource da parte degli sviluppatori.
Il presidente di OSI, Michael Tiemann, ha dichiarato: “la decisione di approvare le licenze Microsoft si è determinata in forza del parere favorevole (sebbene non unamine) reso dalla maggioranza dei membri. Le due licenze soddisfano i dieci criteri fissati”.
E’ quindi da oggi parte della libreria di licenze opensource anche la “Microsoft Public License” che garantisce all’utente il diritto di utilizzare materiale coperto da copyright o brevetti software per lo sviluppo di applicazioni “royalty-free” e la “Microsoft Reciprocal License” che prevede una distribuzione del codice sorgente per coloro che veicolano una qualsiasi modifica del software originario.
Tiemann ha voluto sottolineare il processo, perfettamente regolare e cristallino, che ha portato all’approvazione delle due licenze del colosso di Redmond: “nonostante le recenti frizioni tra Microsoft e la comunità opensource” – il riferimento, non esplicitato, è con buona probabilità da accostarsi alle dichiarazioni rese nei giorni scorsi da Steve Ballmer – “si è instaurato un dialogo costruttivo che speriamo possa condurre a risultati altrettanto costruttivi”.
Russ Nelson, membro OSI che aveva ricoperto la carica di presidente dell’organizzazione ad inizio 2005, ha espresso il suo scetticismo circa le motivazioni Microsoft ma ha osservato che c’è ben poco da fare nei confronti di chi segue le regole nel proporre l’approvazione di una licenza.
L’unica licenza che non sarebbe stata approvata dovrebbe essere quella conosciuta con il nome di “Limited Permissive License”: attraverso di essa si voleva impedire la redistribuzione del codice limitatamente alla piattaforma Windows. OSI non accetta invece alcuna restrizione sul codice per quanto riguarda sistemi operativi specifici o gruppi di essi.

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