Librephone: FSF sfida Google per creare una versione di Android libera al 100%

FSF celebra i suoi quarant’anni con Librephone, un ambizioso progetto per creare uno smartphone basato su un ecosistema mobile totalmente libero. L'iniziativa mira a sostituire i moduli proprietari di Android con software libero.
Librephone: FSF sfida Google per creare una versione di Android libera al 100%

A quarant’anni dalla sua fondazione, Free Software Foundation (FSF) apre un nuovo fronte nella battaglia per le libertà digitali. L’organizzazione fondata da Richard Stallman e oggi guidata da Zoë Kooyman ha infatti annunciato Librephone, un ambizioso progetto volto a portare le quattro libertà del software libero — studiare, modificare, condividere e ridistribuire — anche nel mondo mobile.

FSF osserva che oggi lo smartphone è diventato il principale strumento di elaborazione per la maggior parte degli utenti, ma il suo software resta in larga parte chiuso, controllato da produttori e giganti tecnologici. Con Librephone, la FSF intende colmare il divario tra le attuali distribuzioni indipendenti basate su Android (leggasi ROM alternative e personalizzate) e un ecosistema mobile completamente libero, replicando sul terreno degli smartphone ciò che il movimento del software libero ha già realizzato su desktop e server con GNU/Linux.

Quando la FSF fu fondata, il nostro obiettivo era fornire un sistema operativo che le persone potessero utilizzare su computer desktop e server in libertà. I ​​tempi sono cambiati, la tecnologia è progredita, ma il nostro impegno per la libertà è rimasto immutato“, ha dichiarato Zoë Kooyman, direttrice esecutiva della FSF. “Data la complessità dei dispositivi mobili, il lavoro richiederà tempo, ma siamo abituati a giocare sul lungo termine“.

Librephone: un progetto tecnico ambizioso per creare un Android libero

A guidare la parte tecnica del progetto è Rob Savoye, sviluppatore di lunga esperienza nel mondo del software libero (DejaGNU, Gnash, OpenStreetMap e molto altro). Il suo compito iniziale sarà analizzare lo stato attuale del firmware e delle componenti binarie non libere presenti nei dispositivi mobili, con particolare attenzione a progetti già esistenti come LineageOS, che pur privilegiando componenti open source integra ancora numerosi moduli proprietari.

L’obiettivo operativo di Librephone è chiaro: individuare un modello di smartphone moderno con il minor numero possibile di componenti non liberi, per poi procedere al completo reverse engineering e sostituzione con software libero.

Il progetto non si limita dunque a creare una nuova “declinazione” di Android, ma vuole invece fornire una base tecnica e metodologica per tutte le iniziative che mirano a costruire un sistema operativo Android-compatibile completamente libero.

Il sostegno della comunità e i finanziamenti iniziali

Il progetto parte grazie a una donazione di John Gilmore, membro del consiglio della FSF e cofondatore della Electronic Frontier Foundation. Gilmore, utente di lunga data su LineageOS, avvalendosi anche di MicroG e F-Droid, ha espresso la necessità superare l’attuale configurazione.

Gilmore spiega che LineageOS ha fatto molto per eliminare il controllo di Google da Android, ma resta dipendente da moduli proprietari. “È ora di sostituirli con software libero, ho cercato collaboratori per effettuare il reverse engineering e sostituire quei moduli proprietari con software completamente libero, per almeno un telefono moderno“, continua.

Librephone rappresenta dunque un passo evolutivo e simbolico per la FSF: non un semplice progetto tecnico, ma un manifesto per riaffermare la libertà dell’utente nell’era mobile. Il progetto invita sviluppatori e sostenitori a contribuire, sia con codice che con donazioni.

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