Microsoft smentisce un gigantesco data breach, ma i dubbi restano

Degli hacker russi rivelano di aver violato i dati di 30 milioni di utenti, Microsoft smentisce affermando di non aver trovato prove.

In casa Microsoft la situazione non è così rosea in queste ore. Il colosso di Redmond ha smentito pubblicamente un comunicato diffuso su Telegram da un gruppo di hacker russo che dichiara di aver violato i server dell’azienda e rubato informazioni personali di addirittura 30 milioni di utenti. Il dubbio sorge dunque spontaneo: qual è la verità?

Microsoft vs hacker: chi sta mentendo?

A giugno, Microsoft ha condiviso con il mondo di aver subito un attacco informatico DDoS così potente da rendere inutilizzabili per diverse ore servizi come Teams, OneDrive, Office 365 e Outlook. Nello stesso comunicato, dopo aver sottolineato quanto fosse sofisticato l’attacco, la società ha rassicurato tutti dichiarando di non aver trovato prove di violazioni di dati personali degli utenti.

Il 2 luglio però qualcosa è cambiato, perché il gruppo di hacker russo chiamato Anonymous Sudan ha pubblicato sul suo canale Telegram qualcosa che mette in dubbio quanto affermato da Microsoft. I pirati informatici rivendicano, con tanto di prove (un campione di dati), la violazione dei server dell’azienda statunitense.

Patch day Microsoft giugno 2023: vulnerabilità critiche

Raggiunto dalla redazione di Bleeping Computer, un portavoce di Microsoft ha negato le affermazioni degli hacker:

Al momento la nostra analisi dei dati mostra che quanto dichiarato [dal gruppo di hacker] è falso. Non abbiamo riscontrato alcuna prova che dimostri il contrario, ovvero che i dati dei nostri clienti siano stati violato o compromessi.

La situazione è preoccupante? Difficile dirlo al momento, ma è lecito chiedersi quali siano i piani di Microsoft in merito. L’azienda di Redmond indagherà ulteriormente sulle affermazioni del gruppo, oppure – sicura dei suoi accertamenti – si fermerà qui per dedicarsi a qualcosa di più “reale”?

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