Quando si parla di Windows, è difficile non menzionare i bug che, ciclicamente, affiorano dopo gli aggiornamenti che Microsoft distribuisce ogni mese in occasione del canonico Patch Tuesday (secondo martedì del mese). Dai problemi di compatibilità ai crash improvvisi, ogni patch può introdurre un nuovo imprevisto. Fino a pochi anni fa, la soluzione per amministratori IT e utenti era tutt’altro che comoda: disinstallare l’intero aggiornamento, rinviare l’applicazione delle patch o attendere che Microsoft correggesse l’errore.
Con il rilascio di Windows 10 versione 2004 (si tratta del pacchetto di aggiornamento delle funzionalità distribuito in versione finale ad aprile 2020), a Redmond hanno introdotto una risposta più elegante e immediata: Known Issue Rollback (KIR), un sistema di mitigazione che permette di disattivare selettivamente le porzioni di codice problematiche aggiunge a valle di un aggiornamento, senza compromettere sicurezza o continuità operativa.
Come KIR: rollback “chirurgico” a livello di codice
Il meccanismo alla base di KIR si basa su una rete di flag integrate nei pacchetti di aggiornamento di Windows. Ogni aggiornamento Windows — sia esso cumulativo o di manutenzione — non sostituisce completamente il codice esistente, ma introduce nuove sezioni di codice che convivono con quelle precedenti.
Per consentire a Windows di scegliere quale blocco eseguire (nuovo o precedente), Microsoft utilizza un sistema di feature flag, controllabili a livello di runtime — cioè mentre il sistema operativo è in esecuzione — senza dover ricompilare o reinstallare componenti.
In pratica, all’interno del codice sorgente di Windows, gli ingegneri software Microsoft definiscono condizioni di attivazione (flag) per le modifiche introdotte da ciascun aggiornamento. I flag sono registrati nei metadati dell’update e permettono quindi di abilitare o disabilitare dinamicamente le modifiche attraverso una policy o un pacchetto distribuito attraverso Windows Update.
Se una patch introduce un comportamento errato, Microsoft può inviare una configurazione KIR che disattiva il flag corrispondente, istruendo Windows a eseguire la versione precedente del codice, già presente nel sistema. Tutto il resto del pacchetto di aggiornamento – inclusi miglioramenti e ottimizzazioni – resta intatto.
Vantaggi architetturali
L’approccio basato sui flag gestibili a runtime offre tre vantaggi chiave:
- Flessibilità immediata: Microsoft può attivare o disattivare singole funzioni a livello globale o mirato (per versione, regione o tipo di dispositivo).
- Stabilità del codice base: il vecchio comportamento resta sempre disponibile, come “piano di riserva” all’interno dello stesso aggiornamento.
- Riduzione del rischio operativo: la correzione o il rollback avviene in modo non distruttivo, senza toccare il resto del sistema.
Come Microsoft evita la proliferazione di codice ridondante
KIR aumenta leggermente la complessità del codice sorgente, ma non il carico operativo di Windows. Come evidenziato in precedenza, infatti, i flag KIR agiscono su istruzioni condizionali (semplici clausole if) integrate nel codice nativo del sistema, controllate da configurazioni distribuite via Windows Update o policy locali.
Il team Windows segue un ciclo di manutenzione e “consolidamento” del codice che accompagna i rilasci maggiori. Il principio è semplice: una volta che una modifica risulta stabile e non necessita più della vecchia versione, il codice rollback è rimosso dalle build successive.
Il codice memorizzato in più varianti eventualmente ripristinabili mediante KIR, vive quindi in Windows solo per un periodo transitorio, generalmente uno o due cicli di aggiornamento (da 1 a 3 mesi).
Dove trovare i KIR pubblicati da Microsoft
Microsoft non pubblica un elenco centralizzato dei KIR disponibili, ma li segnala all’interno dei propri canali ufficiali di comunicazione dedicati agli aggiornamenti Windows.
I siti ufficiali di cronologia aggiornamenti per Windows 11 e Windows Server contengono spesso riferimenti ai KIR via via distribuiti. È inoltre possibile riferirsi alla Windows Release Health Dashboard, portale pensato per amministratori IT che raccoglie tutte le comunicazioni su problemi noti, rollback e mitigazioni per le versioni di Windows attualmente supportate.
Qui si può filtrare per versione, verificare se è attivo un KIR, vedere data di rilascio, stato di distribuzione e soluzioni alternative. È lo strumento di comunicazione Microsoft più aggiornato che l’azienda usa come canale di “early disclosure” per i problemi post-aggiornamento. Scorrendo tra i vari problemi già noti a Microsoft, potete facilmente rinvenire i riferimenti ai KIR sotto forma di link a file .msi:

Chi gestisce i dispositivi tramite Microsoft 365, puoi accedere al pannello Admin Center, Health, Windows release health. In quest’area si possono trovare notifiche push sui problemi post-update, dettagli tecnici dei rollback, link diretti ai template KIR (file .msi). È anche possibile attivare notifiche automatiche via email per ricevere gli avvisi di nuovi KIR o regressioni note.
Conclusioni
La “magia” dei KIR risiede nella loro capacità di trasformare radicalmente il modo in cui Microsoft gestisce gli imprevisti post-aggiornamento.
Da un approccio reattivo e invasivo — basato su disinstallazioni complete o patch correttive successive — si è passati a una logica proattiva e modulare, in cui ogni componente di Windows può essere disattivato o riattivato con precisione chirurgica, senza compromettere la sicurezza del sistema o interrompere l’attività degli utenti.
I Known Issue Rollback rappresentano dunque un perfetto esempio di ingegneria del rischio applicata al software: un sistema in grado di combinare rapidità operativa, coerenza architetturale e stabilità nel tempo.