NGINX ha recentemente introdotto il supporto nativo per il protocollo ACME (Automated Certificate Management Environment), offrendo agli amministratori di sistemi e sviluppatori Web un modo più sicuro, veloce, efficiente e integrato per gestire certificati SSL/TLS. Un software come NGINX non ha certo bisogno di presentazioni: è un server Web ad alte prestazioni molto usato anche come reverse proxy, load balancer e proxy. È apprezzato per la sua velocità, scalabilità e affidabilità, ed è ampiamente utilizzato sia da siti Web ad alto traffico che da infrastrutture cloud.
L’integrazione del supporto ACME in NGINX è un’ottima notizia perché permette di gestire direttamente i certificati SSL/TLS (emissione, rinnovo e installazione) senza dover ricorrere a strumenti esterni come il noto Certbot. Uno schema che semplifica la configurazione, riduce errori umani, aumenta la sicurezza e rende più rapido e affidabile il processo di automazione dei certificati HTTPS, fondamentale per la protezione dei siti Web moderni.
Grazie al nuovo modulo ngx_http_acme_module
, disponibile come modulo dinamico scritto in Rust, è ora possibile richiedere, installare e rinnovare certificati direttamente tramite la configurazione di NGINX, sia per utenti open source sia per i clienti enterprise NGINX Plus.
Che cos’è ACME
Il protocollo ACME è sviluppato dall’Internet Security Research Group (ISRG) nell’ambito del progetto Let’s Encrypt, con l’obiettivo di automatizzare la gestione dei certificati digitali. ACME permette di interagire con un’Autorità di Certificazione (CA) senza intervento manuale, semplificando enormemente l’implementazione di connessioni sicure HTTPS e riducendo il rischio di errori nella gestione dei certificati.
La versione aggiornata ACMEv2 introduce funzionalità avanzate, tra cui:
- Supporto a nuovi tipi di challenge per la verifica dei domini.
- Certificati wildcard.
- Metodi di autenticazione più flessibili e sicuri.
Perché il supporto nativo in NGINX è rilevante
Tradizionalmente, la gestione dei certificati richiede strumenti esterni come Certbot, introducendo complessità, rischi di sicurezza e limitazioni legate alla piattaforma. Con ACME integrato in NGINX, si riduce drasticamente la possibilità di errori manuali, eliminando allo stesso tempo la dipendenza da tool esterni.
Il supporto ACME in NGINX, inoltre, garantisce maggiore portabilità e compatibilità tra diverse piattaforme; semplifica l’automazione dei processi di rilascio, rinnovo e revoca dei certificati.
Un’integrazione davvero benedetta in un contesto in cui HTTPS è ormai uno standard globale e la sicurezza è un requisito di base anche per applicazioni IoT ed edge computing.
Come usare ACME con NGINX
Per iniziare a usare ACME con NGINX al fine dei gestire i certificati digitali, si può procedere in quattro fasi:
È necessario innanzi tutto indicare l’URL del server ACME che gestirà l’emissione dei certificati. Si può anche specificare un contatto e un percorso per memorizzare i dati del modulo:
acme_issuer letsencrypt { uri https://acme-v02.api.letsencrypt.org/directory; # contact admin@example.test; state_path /var/cache/nginx/acme-letsencrypt; accept_terms_of_service; }
Il modulo ACME consente di creare una zona di memoria condivisa per memorizzare certificati, chiavi private e dati relativi alle challenge. La dimensione predefinita è 256K, ma può essere aumentata secondo necessità:
acme_shared_zone zone=acme_shared:1M;
Configurazione delle challenge
La configurazione delle challenge ha a che fare con il modo in cui il server dimostra alla Certificate Authority (CA) di avere il controllo del dominio per cui si richiede un certificato SSL/TLS. In pratica, è un metodo automatico per verificare la proprietà del dominio prima che il certificato sia emesso.
Esistono diversi tipi di challenge, tra cui HTTP-01, TLS-ALPN-01 e DNS-01. Nel primo caso il server risponde a una richiesta HTTP su porta 80 con un token specifico fornito dalla CA; nel secondo caso il server deve presentare un certificato temporaneo con un token speciale durante la negoziazione TLS; nel terzo si crea un record TXT nel DNS del dominio con un token fornito dalla CA.
Al momento l’integrazione di ACME in NGINX supporta soltanto HTTP-01, ma l’aggiunta delle altre challenge, come TLS-ALPN e DNS-01 è previsto nelle versioni future.
Emissione e rinnovo dei certificati
Il certificato può essere richiesto e rinnovato tramite la direttiva acme_certificate
, abbinandolo al blocco corretto nella configurazione di NGINX:
server { listen 443 ssl; server_name .example.com; acme_certificate letsencrypt; ssl_certificate $acme_certificate; ssl_certificate_key $acme_certificate_key; ssl_certificate_cache max=2; }
Al momento, i valori supportati a livello di server_name
non includono wildcard o espressioni regolari. Le variabili $acme_certificate
e $acme_certificate_key
forniscono automaticamente il certificato e la chiave per il dominio configurato.
In conclusione
L’integrazione nativa di ACME in NGINX rappresenta un passo significativo verso l’automazione completa della sicurezza Web. Con la crescente diffusione di HTTPS, IoT e edge computing, la capacità di emettere e rinnovare certificati senza intervento umano non solo riduce i costi e i rischi operativi, ma pone anche le basi per infrastrutture più sicure e scalabili.
NGINX si conferma come piattaforma centrale per la gestione di qualunque server Web, su un’ampia schiera di dispositivi, indipendentemente dalla tipologia e dal fattore di forma.