OpenAI: arriva secco no ai contenuti per adulti generati con IA

OpenAI smentisce la possibilità di creare contenuti per adulti con l'IA: ecco la posizione della startup a riguardo.
OpenAI: arriva secco no ai contenuti per adulti generati con IA

Negli scorsi giorni OpenAI ha pubblicato una bozza del documento in cui spiega i comportamenti etici che intende adottare con i suoi modelli IA.

All’interno di tale testo un capitolo è stato dedicato ai contenuti per adulti che, secondo l’interpretazione di molti, avrebbe lasciato aperti diversi spiragli per chi intende creare contenuti espliciti. A tal proposito, però, la nota startup ha voluto chiarire la sua posizione.

Un portavoce di OpenAI, nella giornata di ieri, ha chiarito come non vi sia intenzione di favorire l’utilizzo di IA per creare contenuti sessuali. Nello specifico, la compagnia ha chiarito come si impegni a prevenire deepfake, avendo anche un occhio di riguardo per quanto riguarda la protezione degli utenti più giovani.

IA e contenuti per adulti: il fraintendimento di OpenAI e la posizione di Pornhub

OpenAI ha sottolinato come gli strumenti che fornisce e fornirà agli utenti non soddisferanno richieste di contenuti che ritiene inappropriati, come erotismo, scena di sangue, insulti e volgarità. Dunque, dove è nato il malinteso che ha presentato OpenAI aperta alla creazione di contenuti per adulti?

In un passaggio del suddetto documento la startup spiega come agisce “Esplorando se possiamo fornire in modo responsabile la capacità di generare contenuti NSFW in contesti adatti all’età attraverso l’API e ChatGPT“. Leggendo ulteriormente la documentazione OpenAI descrive in modo più comprensibile le sue intenzioni. In quest’ultimo, viene descritta la possibilità di scrivere testi di canzoni che contengano del testo considerato inappropriato.

A confermare una totale chiusura verso i contenuti per adulti generati tramite IA è stata anco Avlo, società che gestisce Pornhub. Un portavoce ha confermato come la piattaforma si rifiuta in ogni modo di pubblicare “Materiale non consensuale sulle nostre piattaforme, compresi i deepfake“.

D’altro canto sono già diversi i casi di abuso dell’IA in questo contesto con un caso alquanto clamoroso che, nel corso degli scorsi mesi, ha interessato la nota cantante Taylor Swift.

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