Perché Anthropic ha acquisito Bun: la svolta che cambia Claude Code e lo sviluppo AI

L’acquisizione di Bun da parte di Anthropic segna un punto di svolta per lo sviluppo assistito dall’AI. Grazie alla velocità, alla coerenza e all’integrazione nativa del runtime, Claude Code può ora generare, testare ed eseguire software in un ambiente estremamente rapido e prevedibile.

Antropic aveva un problema: Claude Code, il sistema di generazione, esecuzione e orchestrazione del codice basato su modelli avanzati, necessita di un ambiente di esecuzione estremamente affidabile, veloce e, soprattutto, prevedibile. Affidarsi all’ecosistema tradizionale di Node.js comportava una complessità enorme: tempi di avvio elevati, dipendenze pesanti, incompatibilità tra ambienti locali e remoti, variazioni di comportamento dovute alle versioni dei tool, lentezza nei test e nelle build, con un controllo più limitato su tutto ciò che accade “dietro le quinte”. Bun ha risolto questi problemi in un colpo. La sua capacità di avviarsi tre volte più velocemente di Node.js, di compilare applicazioni in un singolo file eseguibile, di fornire accesso nativo a database come PostgreSQL, MySQL e SQLite senza moduli esterni e di gestire WebSocket e server HTTP con performance di livello C, è esattamente ciò che serve per un sistema come Claude Code.

E così Anthropic ha deciso di acquisire Bun.

Cos’è davvero Bun

Bun non è solo un runtime JavaScript alternativo a Node.js o Deno. È un toolkit completo, progettato per sostituire molte delle tecnologie che, negli ultimi anni, hanno reso sempre più frammentato il flusso di lavoro dello sviluppatore Web.

Il “nocciolo” di Bun è un runtime estremamente veloce basato su JavaScriptCore, lo stesso motore utilizzato da Safari, noto per le sue impressionanti prestazioni in fase di avvio e per l’ottimizzazione aggressiva delle operazioni di basso livello.

La vera forza di Bun è la combinazione di tre elementi: un runtime compatibile con Node.js, un package manager velocissimo e bundler/test runner integrati. Tutto funziona in modo nativo, senza livelli intermedi, senza configurazioni pesanti, senza plugin che devono cooperare. Si tratta di una soluzione tecnica che permette a Bun di raggiungere velocità irraggiungibili per gli strumenti tradizionali.

Installare dipendenze diventa un’operazione quasi istantanea; avviare un progetto TypeScript non richiede configurazioni; eseguire test avviene in tempi da millisecondi; generare build di migliaia di componenti React è più rapido che con qualsiasi altro tool.

La ragione tecnica è evidente: Bun non è una somma di tool progettati da team diversi, ma un’unica piattaforma, scritta principalmente in Zig, progettata per far dialogare runtime e tooling senza frizioni. È un approccio simile a quello che hanno adottato Rust e Go nei rispettivi ecosistemi, ma applicato al mondo JavaScript, noto per la sua frammentazione cronica.

Perché Bun è diventato strategico per Anthropic

Anthropic non voleva semplicemente integrare Bun: voleva controllarne l’evoluzione. La scelta di acquisirlo è quindi da ricondursi principalmente a una decisione tecnica. L’obiettivo è consolidare internamente il motore su cui gireranno le richieste di analisi, generazione, interpretazione ed esecuzione di codice prodotte da Claude ogni minuto.

Claude Code, infatti, deve poter generare codice ed eseguirlo in un ambiente stabile e uniforme, indipendente dai client degli utenti. Con Bun questo diventa finalmente possibile. Il runtime è sufficientemente compatto, rapido e prevedibile da diventare il mattone base per un ambiente di sviluppo standardizzato, replicabile e ottimizzato, progettato specificamente per un’interazione profonda tra AI e codice.

Cosa cambia per gli sviluppatori

L’integrazione tra Bun e Claude Code potrebbe trasformare completamente il modo in cui gli sviluppatori scrivono software con l’ausilio dell’intelligenza artificiale generativa. Un modello come Claude può ora generare codice, testarlo istantaneamente con bun test, costruire un’applicazione con bun build, installare dipendenze in pochi centesimi di secondo con bun install, creare un eseguibile standalone e persino eseguire shell script. Tutto questo senza uscire dal contesto di lavoro.

Per la prima volta, un’AI dispone di un ambiente di esecuzione costruito per essere:

coerente (stessa API ovunque, zero differenze di comportamento)
deterministico (gli stessi input producono sempre gli stessi output)
veloce (avvio immediato, test e build rapidissimi)
sicuro (dipendenze isolate, auditing integrato, blocco dei pacchetti malevoli)
completo (server HTTP, WebSocket, SQL, S3, Redis inclusi nativamente)

Caratteristiche potentissime che permettono a Claude non solo di generare codice, ma di “comprenderlo”, eseguirlo, misurarlo e correggerlo in tempo reale, in un ciclo di interventi fino a ieri impensabile.

Perché questa acquisizione è un punto di svolta

L’acquisizione di Bun da parte di Anthropic rappresenta una delle mosse tecnologiche più significative degli ultimi anni nell’ambito della programmazione assistita da AI. Bun diventa infatti la spina dorsale del nuovo modo di scrivere software con l’assistenza di Claude.

Con Bun, Claude Code non si limita a generare codice: diventa in grado di costruire, eseguire, testare, verificare, analizzare, ottimizzare e distribuire software in un ambiente controllato, veloce e completamente integrato.

È il tipo di integrazione che può ridefinire non solo la produttività degli sviluppatori, ma anche il modo in cui le intelligenze artificiali interagiranno con i sistemi software del futuro.

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