La Russia vuole tracciare gli stranieri con un'app: scoppia la polemica

Una nuova legge in Russia prova ad introdurre un'app obbligatoria per stranieri a Mosca per monitorare dati personali e posizione geografica. Misura criticata per violazioni della privacy.
La Russia vuole tracciare gli stranieri con un'app: scoppia la polemica

Una nuova legge in Russia ha scatenato un acceso dibattito per l’introduzione di un sistema di sorveglianza digitale obbligatorio per gli stranieri che risiedono nella regione di Mosca. Secondo Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato, questa normativa punta a ridurre violazioni e crimini legati alla migrazione, sfruttando tecnologie moderne per rafforzare il controllo.

Tracciamento per gli stranieri

La legge prevede che i cittadini stranieri installino un’applicazione di monitoraggio sui loro dispositivi mobili. Questo sistema raccoglierà dati sensibili, come residenza, impronte digitali, immagini per il riconoscimento facciale e geolocalizzazione costante.

Inoltre, i migranti dovranno comunicare ogni cambio di domicilio entro tre giorni lavorativi. Solo i diplomatici e i cittadini bielorussi saranno esentati da queste disposizioni. Per chi non rispetta la normativa, è previsto l’inserimento in un registro speciale, seguito dall’espulsione dal territorio russo.

Questa iniziativa ha sollevato forti critiche, soprattutto per le implicazioni sulla privacy. L’organizzazione Roskomsvoboda ha denunciato i rischi per la riservatezza dei dati personali, mentre l’avvocata Anna Minushkina ha sottolineato la possibile violazione di articoli costituzionali che tutelano la riservatezza. Anche le comunità straniere, rappresentate da figure come Viktor Teplyankov, hanno espresso dubbi sull’efficacia e sulla praticabilità di questa misura.

I dubbi tecnici sull’app

La nuova app di tracciamento non è esente da problematiche operative. Non sono ancora state definite procedure chiare per situazioni come la perdita o il furto dello smartphone, rendendo incerta l’applicazione uniforme della normativa. Inoltre, la legge sarà in vigore fino al 2029, con la possibilità di estendere il programma ad altre regioni russe, qualora venga giudicato efficace dalle autorità.

Questo provvedimento evidenzia una crescente tendenza globale verso l’uso di tecnologie digitali per il controllo delle migrazioni, ma pone interrogativi significativi su come bilanciare sicurezza e tutela dei diritti individuali. A Mosca, dove la presenza di migranti è particolarmente elevata, il dibattito resta acceso, e molti osservatori attendono di vedere come questa misura sarà implementata e se riuscirà a raggiungere gli obiettivi dichiarati senza compromettere ulteriormente la privacy degli interessati.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti