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Samsung ha deciso di compiere un passo che cambierà radicalmente la filosofia dei suoi dispositivi. Con il lancio del nuovo sistema operativo One UI 8, il colosso tecnologico elimina in modo definitivo la possibilità di effettuare lo sblocco del bootloader Android su tutta la gamma Galaxy, estendendo a livello globale una misura che finora aveva interessato principalmente il mercato statunitense.
Più sicurezza, meno personalizzazione
La decisione di Samsung è destinata a segnare una svolta storica nell’ecosistema Android, ponendo un punto fermo nel dibattito tra sicurezza e libertà di personalizzazione.
Fino a oggi, l’opzione “OEM Unlocking” era la porta d’accesso per gli utenti più esperti e appassionati che desideravano superare i limiti imposti dal produttore, accedendo a un mondo di possibilità come l’installazione di Custom ROM, l’ottenimento dei privilegi di root e la personalizzazione avanzata del proprio dispositivo.
Con One UI 8, questa porta viene chiusa senza possibilità di appello. Le prime conferme di questa scelta arrivano dalle versioni beta già disponibili su modelli di punta come Galaxy S25 Ultra, Z Flip 7 e Z Fold 7.
L’analisi dei firmware mostra che non si tratta di una semplice rimozione grafica o di una modifica temporanea: il codice che permetteva lo sblocco bootloader è stato completamente eliminato. Una nuova impostazione di sistema, denominata “androidboot.other.locked=1”, impedisce in modo fisico e strutturale di visualizzare o attivare l’opzione di sblocco.
Samsung motiva questa scelta con la volontà di garantire una maggiore sicurezza e protezione dei dati personali. Secondo l’azienda, eliminare la possibilità di sbloccare il bootloader riduce in modo significativo il rischio di malware, vulnerabilità e attacchi esterni, assicurando l’integrità del sistema e la tutela delle informazioni sensibili degli utenti.
Cosa cambia per gli utenti
Per la maggior parte degli utenti, abituati a utilizzare gli smartphone con le impostazioni di fabbrica, questa novità potrebbe passare inosservata.
Tuttavia, per la vasta comunità di appassionati Android, la mossa di Samsung rappresenta un duro colpo. L’impossibilità di sbloccare il bootloader significa dire addio alla libertà di installare Custom ROM, ottenere i permessi di root o personalizzare in profondità il proprio Galaxy.
Tutto ciò va a intaccare uno dei valori fondanti dell’ecosistema Android: la possibilità di modellare il proprio dispositivo secondo le proprie esigenze e preferenze.
Un aspetto particolarmente critico riguarda la sorte dei dispositivi già sbloccati. Secondo alcune segnalazioni, l’aggiornamento a One UI 8 potrebbe ripristinare automaticamente la configurazione originale, annullando lo sblocco del bootloader e rendendo vani tutti gli sforzi e le personalizzazioni effettuate in precedenza.
Inoltre, la decisione di rendere impossibile l’installazione di firmware alternativi alimenta il dibattito sul rischio di obsolescenza programmata. Privando gli utenti della possibilità di prolungare la vita dei propri Galaxy attraverso aggiornamenti non ufficiali o personalizzati, si rischia di favorire una sostituzione più rapida degli smartphone, con conseguenze sia economiche che ambientali.