SEMrush: quali sono i fattori di ranking Google

Quali sono i principali parametri che inducono Google a mostrare un sito web prima di un altro nei risultati delle ricerche (SERP)?
SEMrush: quali sono i fattori di ranking Google

Quali sono i fattori che Google utilizza per decidere l’ordinamento dei risultati in risposta a una qualunque interrogazione sul motore di ricerca?
SEMrush ha annunciato i risultati di una ricerca globale basata su più di 600.000 parole chiave di vari database locali. Utilizzando gli strumenti SEMrush, i tecnici della società hanno studiato l’influenza dei diversi fattori di ranking dei siti web su Google.

Il lavoro svolto da SEMrush ha permesso di stilare una classifica dei fattori di raking Google più importanti in assoluto. Ecco i 12 principali, di seguito, in ordine di importanza dal più influente al meno influente.


La conclusione più importante dello studio è che il numero delle visite fatte registrare complessivamente dal sito influenzano fortemente la sua posizione nelle SERP.
È un po’ il “gatto che si morde la coda“: tutti sanno, infatti, che il lancio di un nuovo progetto sul web costituisce l’aspetto più delicato e complesso.
Il numero di visite, secondo SEMrush, è comunque ad oggi il fattore più importante per il ranking delle pagine sul motore di ricerca Google.

I segnali di comportamento dell’utente quali il tempo speso sulle pagine del sito, il numero di pagine visualizzate per singola visita, il bounce rate (ossia l’abbandono del sito dopo pochi secondi dall’inizio della visita) sono spia dell'”autorevolezza” del sito stesso e influenzano in modo significativo il ranking su Google.

Anche il numero di backlink, ossia di pagine web esterne che “linkano” il sito, è un importante fattore di ranking. Semplici scambi di link sono spesso fallimentari e talvolta controproducenti (per non parlare della vendita di link!…) mentre link in ingresso provenienti da pagine “in tema” e possibilmente, con un’autorevolezza ancora maggiore, permettono di far compiere un bel balzo in avanti.

Secondo SEMrush, sempre che i contenuti siano “di qualità”, gli articoli di maggiore lunghezza si posizionerebbero meglio rispetto a quelli più “asciutti”, spesso sinonimo di un livello di approfondimento inferiore.

Per quanto riguarda le pagine HTTPS, SEMrush osserva: “Google afferma che la sicurezza del sito web rappresentata dall’implementazione di HTTPS è molto importante, ma ha poca influenza come fattore di ranking. I risultati ottenuti dimostrano questa affermazione: avere una versione HTTPS del sito rafforza l’autorità del tuo sito web, ma non cambia drasticamente la posizione in SERP“.
Va detto, però, che stando ai risultati dello studio firmato SEMrush, l’utilizzo del protocollo HTTPS in luogo di HTTP riveste comunque un’importanza decisamente maggiore rispetto a quanto non si ritenesse fino ad oggi. L’impiego di HTTPS (vedere anche Gli errori più comuni nel passaggio a HTTPS secondo SEMrush), sempre stando ai dati SEMrush, avrebbe una valenza maggiore rispetto alla presenza delle parole chiave nel body e nelle tag title e meta, nonché alla densità delle parole chiave.

La versione completa dello studio elaborato da SEMrush è consultabile a questo indirizzo (è possibile richiedere gratis la documentazione in formato PDF).

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