TIM accenderà la fibra di Stato Infratel nelle aree bianche o a fallimento di mercato

TIM e Infratel siglano un importante accordo relativo alla copertura in fibra ottica di 600 comuni in cui insistono aree bianche non oggetto di bandi in passato. Gli interventi che TIM eseguirà sulla rete pubblica permetteranno l'accesso a banda ultralarga per circa 1 milione di cittadini e imprese.

Open Fiber, com’è noto, ha vinto tutti e tre i bandi per la realizzazione delle infrastrutture a fibra ottica nelle cosiddette aree bianche del Paese (cluster C e D): Open Fiber: lo stato di avanzamento della copertura in fibra FTTH e FWA nelle aree bianche.

TIM decise di non partecipare alle gare e oggi annuncia di aver siglato un importante accordo con Infratel per “accendere” la fibra ottica di Stato. Oggetto d’intervento da parte dell’ex monopolista sono circa 600 comuni sparsi in 8 regioni d’Italia: Abruzzo, Sardegna, Toscana, Puglia, Calabria, Lazio, Lombardia e Marche.
Sulla base dell’intesa, TIM si impegna a portare la banda ultralarga agli utenti finali di fatto permettendo l’utilizzo delle infrastrutture di accesso della rete pubblica in fibra ottica realizzata da Infratel in quelle aree “a fallimento di mercato” che non sono state in passato oggetto di bandi.

TIM ha deciso di utilizzare ed integrare le infrastrutture di rete in fibra ottica realizzate da Infratel, società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico al fine di fornire i servizi ultrabroadband in tecnologia FTTC e FTTH a beneficio di oltre 1 milione di cittadini e imprese dei comuni interessati“, si legge in una nota diramata oggi dall’azienda guidata da Luigi Gubitosi.

A novembre 2018, alla riunione del Comitato di Indirizzo Infratel, si era preso atto del concreto rischio che, a fronte del completamento dei lavori in molti comuni, vi potesse essere uno scarso interesse da parte degli operatori che vendono i servizi di connettività.

Come evidenziato nel comunicato di TIM, l’impegno della società è per il momento focalizzato sulla fornitura del servizio nelle aree in cui è già stata realizzata una rete pubblica mentre non riguarda le zone in cui Open Fiber ha realizzato o realizzerà la rete (in attesa di capire come si concluderà la “partita” tra le due aziende: Fusione delle reti TIM e Open Fiber: per Cardani il controllo non dev’essere dell’ex monopolista visto che sul tavolo c’è una possibile fusione tra le reti in fibra ottica).

L’accordo consente di realizzare un programma di attività, da condividere con le Regioni ed i comuni interessati dall’intervento, predisponendo una road map di attivazioni da parte di TIM conseguenti alla consegna della fibra ottica da parte di Infratel e contraddistinta da date certe riguardo l’attivazione dei servizi ai cittadini, alla pubblica amministrazione ed alle aziende di quei territori“, si legge nella nota di TIM.

L’intesa siglata tra TIM e Infratel non esclude ad altri operatori l’accesso alla rete pubblica ma al tempo stesso fissa un cronoprogramma di attivazioni certo sulla base della disponibilità della fibra all’effettivo completamento dei lavori.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti