Toshiba guida le imprese nella scelta della configurazione RAID ottimale su NAS

La scelta del RAID influisce su prestazioni, sicurezza e durata dei dischi del NAS. Toshiba spiega i principali livelli RAID e come selezionare la configurazione più adatta alle proprie esigenze di storage.

La crescente dipendenza delle piccole e medie imprese (PMI) dai sistemi NAS (Network Attached Storage) rende cruciale la scelta di configurazioni RAID ottimali, capaci di bilanciare capacità, prestazioni e protezione dei dati. I NAS moderni, spesso dotati di più unità di memorizzazione, utilizzano le tecnologie RAID (Redundant Array of Independent Disks) per garantire ridondanza, velocità di accesso elevate e resistenza ai guasti, adattandosi a diversi scenari aziendali.

Comprendere le configurazioni RAID principali

Le configurazioni RAID più diffuse nei NAS includono:

  • RAID0 – Striping: suddivide i dati tra più dischi, migliorando le prestazioni complessive in lettura e scrittura. Non offre ridondanza: la perdita di un disco comporta la perdita totale dei dati. Ideale per archivi temporanei o applicazioni in cui la velocità è prioritaria e la protezione dei dati è gestita diversamente.
  • RAID1 – Mirroring: crea copie identiche dei dati su due o più dischi. Garantisce sicurezza in caso di guasto di un’unità, ma riduce la capacità totale disponibile della metà. Perfetto per dati critici in cui la protezione è più importante della capacità.
  • RAID5 – Parità distribuita: combina striping e parità, distribuendo i dati e le informazioni di recupero su tutti i dischi. Permette di sopportare il guasto di un singolo disco senza perdita di dati, offrendo un buon compromesso tra capacità utile e protezione. La capacità totale disponibile è pari al numero di dischi meno uno.
  • RAID6 – Doppia parità: simile a RAID5 ma con due blocchi di parità, permette di resistere al guasto di due dischi contemporaneamente. Garantisce maggiore sicurezza, seppur con prestazioni di scrittura leggermente inferiori e capacità utile inferiore rispetto a RAID5.
  • RAID10 – Combina mirroring e striping: richiede almeno quattro dischi. Funziona creando coppie di dischi in mirroring (RAID1) e poi distribuendo i dati tra queste coppie (RAID0). Questo approccio offre sia elevate prestazioni in lettura e scrittura sia protezione dai guasti: fino a un disco per coppia può guastarsi senza perdita di dati. Ideale per applicazioni critiche che richiedono prestazioni elevate e massima affidabilità.

Test e prestazioni secondo Toshiba

I tecnici dell’HDD Innovation Lab di Toshiba hanno condotto test approfonditi su NAS a 4 alloggiamenti, evidenziando risultati significativi:

  • RAID5 e RAID10: con una singola connessione 2,5  GbE, le prestazioni sono simili e limitate dalla banda di rete. Anche se i dischi e la configurazione RAID potrebbero teoricamente trasferire dati più velocemente, la velocità massima di 2,5 Gbps (circa 312 MB/s) diventa il collo di bottiglia. In altre parole, la rete impedisce di sfruttare appieno le potenzialità dei dischi.
  • RAID6: velocità di scrittura leggermente inferiori, consigliato quando la protezione dai guasti è prioritaria.
  • Due pool RAID1 separati: consente di massimizzare le prestazioni sequenziali evitando conflitti durante accessi simultanei. Con una doppia connessione 2,5  GbE, il NAS ha raggiunto 522 MB/s in scrittura e 572 MB/s in lettura, avvicinandosi al limite teorico della rete e sfruttando pienamente le capacità dei dischi.

Per le applicazioni che richiedono prestazioni elevate, è consigliabile utilizzare più connessioni di rete o configurazioni multiple di pool RAID, invece di fare affidamento su un singolo RAID10, così da evitare le limitazioni imposte dalla banda disponibile. Secondo Toshiba, la configurazione 2xRAID1 con doppia connessione 2,5 GbE si rivela davvero una scelta ottimale.

Alimentazione e raffreddamento

Quando il NAS entra in modalità sleep, con accessi alla memoria e alla GUI ridotti al minimo, il consumo energetico si mantiene molto contenuto, intorno ai 20 W, corrispondente principalmente all’attività del processore. Durante l’operatività a pieno carico, invece, l’assorbimento sale tra 50 e 60 W, valori che rimangono comunque efficienti e sostenibili.

Il sistema di raffreddamento integrato assicura che la temperatura interna delle unità non superi i 50 °C, anche sotto stress elevato, proteggendo così l’affidabilità e la durata dei dischi. Per ottimizzare la gestione termica e ridurre lo stress dei componenti, è utile sfruttare periodi di inattività o modalità di sospensione prolungate, mentre per un uso continuativo a pieno carico Toshiba consiglia di mantenere l’ambiente al di sotto dei 23 °C, così da garantire prestazioni stabili e ridurre il rischio di malfunzionamenti.

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