Tutti pazzi per l'app di Sora su iOS: è prima in classifica

L'app Sora di OpenAI domina l'App Store con oltre 100.000 installazioni in due giorni. Il tool text to video apre scenari creativi ma solleva preoccupazioni sui deepfake e la sicurezza.
Tutti pazzi per l'app di Sora su iOS: è prima in classifica

Negli ultimi giorni, il mercato dell’AI è stato caratterizzato dall’ascesa rapidissima di Sora, l’applicazione di OpenAI per generare video a partire da foto o prompt testuali: in appena 48 ore dal suo debutto ufficiale, la piattaforma ha registrato oltre 100.000 download, una cifra che testimonia non solo l’interesse degli utenti verso le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale, ma anche la sete di innovazione che caratterizza il settore dei media digitali.

Centomila download

Il 30 settembre 2025 ha segnato una data cruciale per l’ecosistema delle app creative: il lancio limitato dell’app Sora (e del modello Sora 2) sull’App Store statunitense ha scatenato una vera e propria corsa all’accesso, con utenti disposti a mettersi in lista d’attesa pur di sperimentare in anteprima le potenzialità di questa tecnologia. Solo nelle prime 24 ore si sono registrate circa 56.000 installazioni, numero che è raddoppiato il giorno successivo, confermando la viralità del fenomeno e la sua capacità di attrarre un pubblico trasversale, dai professionisti del settore ai semplici curiosi.

Ma cosa rende Sora un punto di svolta? Il cuore pulsante dell’applicazione è il suo avanzato sistema text to video, in grado di trasformare semplici descrizioni testuali in filmati brevi, ma incredibilmente realistici. Grazie a un motore di intelligenza artificiale di nuova generazione, l’utente può generare video partendo da istruzioni scritte, arricchendo i contenuti con rappresentazioni digitali di sé stesso o di persone conosciute.

Questa funzione, fino a pochi mesi fa relegata alla fantascienza, si traduce oggi in un vantaggio competitivo enorme per i content creator: la possibilità di bypassare interamente le tradizionali fasi di produzione video, abbattendo tempi e costi e rendendo accessibile la creatività a una platea sempre più ampia.

Boom di deepfake

Il successo travolgente di Sora 2 e dell’app Sora ha però acceso i riflettori su un altro aspetto cruciale: la crescente domanda di strumenti di video generativo sta ridefinendo le regole del gioco nel settore tecnologico. Colossi come Google, Meta e TikTok osservano con attenzione l’evoluzione del mercato, consapevoli che il rischio di restare indietro potrebbe compromettere la loro posizione di leadership. La competizione si fa serrata, con investimenti sempre più ingenti nello sviluppo di tecnologie simili e la nascita di partnership strategiche volte a consolidare il vantaggio competitivo.

Tuttavia, a fronte delle opportunità emergono anche rischi significativi. L’avanzamento di queste soluzioni solleva interrogativi pressanti in tema di deepfake, disinformazione e tutela della privacy. Nonostante OpenAI abbia implementato sofisticati sistemi di protezione per prevenire abusi, sono già stati segnalati casi di elusione delle barriere di sicurezza, alimentando il dibattito tra regolatori, esperti di cybersecurity e opinion leader. Il rischio che queste tecnologie vengano utilizzate per creare contenuti ingannevoli o manipolatori è reale e impone una riflessione profonda sulle responsabilità di chi sviluppa e distribuisce strumenti di questa portata.

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