Ubuntu fa il botto: Canonical supera i 290 milioni di dollari e prepara il futuro dell’open source

Nel 2014, Canonical – la società britannica fondata da Mark Shuttleworth e nota per lo sviluppo della distribuzione Linux Ubuntu – generava circa 81 milioni di dollari di fatturato annuo con poco più di 330 dipendenti. Dieci anni dopo, la stessa azienda ha quasi quadruplicato il proprio giro d’affari, registrando 292 milioni di dollari di ricavi nel 2024, con un organico che ha superato le 1.100 unità. I dati emergono dal bilancio annuale depositato presso la UK Companies House, offrendo un’interessante panoramica sulla crescita e sulla stabilità finanziaria di una delle realtà più influenti nel panorama open source mondiale.

Grazie a Ubuntu, la crescita di Canonical è costante e sostenibile

I numeri parlano chiaro: dai 205 milioni di dollari del 2022, Canonical è passata a 251 milioni nel 2023, fino ad arrivare agli attuali 292 milioni nel 2024. In parallelo, i margini lordi sono migliorati ulteriormente, attestandosi all’83%, rispetto all’80% dell’anno precedente. Questo incremento testimonia non solo l’efficienza operativa dell’azienda, ma anche un modello di business sempre più solido, basato su offerte commerciali di tipo enterprise e servizi legati al cloud, all’IoT e alla sicurezza.

Redditività in ascesa

Il profitto operativo di Canonical ha raggiunto i 15,5 milioni di dollari, in crescita rispetto agli 11,2 milioni del 2023, consolidando una tendenza positiva che segna un marcato miglioramento rispetto ai primi anni in perdita, quando la società dipendeva fortemente dal sostegno finanziario del fondatore. Oggi la società è economicamente indipendente, profittevole e capace di reinvestire nella crescita e nello sviluppo dei suoi prodotti.

Espansione dell’organico e nuove competenze

Nel corso del 2024 Canonical ha assunto oltre 140 nuovi dipendenti, portando la forza lavoro media da 1.034 a 1.175 persone. Questo incremento è indicativo di un’espansione strategica in settori chiave, probabilmente legati allo sviluppo di Ubuntu Core, alla containerizzazione con Snap e ai servizi gestiti per infrastrutture cloud ibride e multi-cloud.

Ubuntu al centro dell’ecosistema enterprise

La trasformazione di Ubuntu da semplice sistema operativo desktop open source a piattaforma strategica per il mondo enterprise è ormai un dato acquisito. Oggi Ubuntu è la base di numerose soluzioni server e cloud-native, inclusi ambienti Kubernetes, deployment CI/CD, edge computing e progetti AI/ML. La presenza di Canonical nei data center e nelle infrastrutture mission-critical continua a espandersi, contribuendo alla sua robustezza finanziaria.

Dopo le indiscrezioni del 2022 su un possibile debutto in borsa previsto per il 2023, Canonical non ha ancora intrapreso questo percorso. Sebbene i mercati finanziari globali abbiano mostrato segni di ripresa, l’azienda sembra al momento più orientata alla crescita organica e alla massimizzazione del valore nel lungo termine. Tuttavia, il livello di maturità raggiunto dai fondamentali finanziari lascia intendere che l’IPO rimane un’opzione plausibile, se non imminente.

Ubuntu 26.04 LTS: un banco di prova

Il prossimo grande traguardo tecnico sarà il rilascio della versione Ubuntu 26.04 LTS, previsto per aprile 2026. Ogni rilascio Long Term Support della nota distribuzione, rappresenta non solo un salto tecnologico, ma anche un’opportunità commerciale significativa per Canonical, grazie all’incremento delle sottoscrizioni enterprise e ai contratti pluriennali di supporto e sicurezza.

Di recente Ubuntu ha iniziato a discostarsi un po’ dal modello GNU optando per la progressiva sostituzione delle storiche Core Utilities con le U-utils sviluppate nel linguaggio Rust.

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