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In un’epoca dominata da tecnologie avanzatissime e da algoritmi capaci di processare quantità di dati inimmaginabili, è sorprendente scoprire che un dispositivo di quasi mezzo secolo fa sia riuscito a battere le più recenti espressioni dell’Intelligenza Artificiale nel gioco degli scacchi.
La scena, che a molti potrebbe sembrare tratta da un racconto di fantascienza, è invece il risultato concreto di un esperimento ideato dall’architetto informatico Robert Caruso. Il protagonista? Un’iconica console del passato: l’Atari 2600.
La piattaforma, lanciata nel lontano 1977, dispone di soli 128 byte di RAM e un processore da 1,19 MHz. Nonostante questi limiti tecnici, la console è riuscita a imporsi su due dei chatbot più avanzati e celebrati del momento: ChatGPT di OpenAI e Copilot di Microsoft.
L’esperimento, strutturato in una serie di partite a gioco degli scacchi, ha visto i due modelli AI cimentarsi contro la storica console. ChatGPT è stato il primo a scendere in campo. Nonostante la sua sofisticata architettura e la capacità di generare testo naturale in modo fluido, il modello ha mostrato limiti evidenti quando si è trattato di mantenere il controllo della scacchiera.
Gli errori sono stati molteplici: confusione tra le posizioni dei pezzi, mosse non consentite e, in generale, una gestione della partita che sarebbe stata oggetto di ironia persino in un circolo di scacchi per bambini. Come sottolineato da Caruso, le performance di ChatGPT sono state così deludenti da non reggere nemmeno il confronto con il livello principiante del software dell’Atari 2600.
ChatGPT e Copilot non reggono il confronto a scacchi: Atari 2600 vince senza problemi
Non è andata meglio a Copilot, il chatbot sviluppato da Microsoft. Nonostante le dichiarazioni iniziali di sicurezza, con l’AI che sosteneva di poter analizzare fino a 15 mosse in anticipo, la realtà si è dimostrata ben diversa. Copilot ha incontrato serie difficoltà nel tracciare la posizione dei pezzi sulla scacchiera, arrivando a richiedere costantemente aggiornamenti tramite screenshot. Anche in questo caso, la semplicità e la specializzazione del software dell’Atari 2600 hanno avuto la meglio sulla versatilità, ma talvolta dispersiva, dell’AI generativa.
L’aspetto più ironico dell’intera vicenda è che la sfida sia nata proprio da una proposta di ChatGPT, che, con una certa dose di presunzione, si era detto sicuro di poter battere l’Atari 2600. Tuttavia, la console ha saputo difendere con orgoglio il proprio onore, dimostrando che la tecnologia vintage non è affatto priva di risorse. Anche Gemini, l’AI di Google, si è trovata coinvolta nella sfida, preferendo però ritirarsi in modo onesto e ammettendo i propri limiti.
Questo confronto inedito mette in luce una distinzione fondamentale tra le tecnologie: le AI generative come ChatGPT e Copilot sono progettate per comprendere ed elaborare linguaggio naturale, non per applicare le rigide regole che governano il gioco degli scacchi. Mentre il software dell’Atari 2600 è stato sviluppato con un solo scopo – giocare a scacchi secondo regole ben precise – i modelli linguistici moderni cercano di prevedere le mosse basandosi su pattern testuali, senza una reale comprensione del gioco.