Il fatto che Microsoft stia integrando “a tutti i costi” funzionalità basate sull’AI in Windows 11 ha generato una valanga di critiche da parte degli utenti. A nostro avviso, che Windows 11 integri funzionalità AI non è sbagliato: semmai, gli utenti dovrebbero essere messi nelle condizioni di decidere liberamente se lasciare che esse siano aggiunte al sistema operativo, fornendo anche gli strumenti per negare l’aggiunta di questi nuovi strumenti.
In passato abbiamo detto che con Copilot Vision, Microsoft ha fatto la cosa giusta. Ed è vero perché con questo strumento, su esplicita richiesta dell’utente, è possibile ricevere indicazioni sui passaggi da seguire per ottenere un certo risultato o usare una specifica funzione, con qualunque programma in esecuzione. Tuttavia, come dimostra una gaffe colossale commessa dai pubblicitari di Redmond, c’è ancora tanta strada da fare.
Ingredienti per la gaffe perfetta: un video ufficiale, un influencer noto e una risposta sbagliata di Copilot
Una recente iniziativa promozionale firmata Microsoft ha attirato l’attenzione per un motivo insolito: un errore grossolano in un video ufficiale, condiviso direttamente dall’account Windows su X, ha messo in imbarazzo sia l’azienda sia il creator coinvolto nell’operazione pubblicitaria.
Il filmato vede come protagonista Judner Aura, uno youtuber noto al pubblico tech come @UrAvgConsumer, mentre interagisce con Copilot tramite il comando vocale “Hey Copilot”. L’obiettivo è mostrare quanto sia semplice utilizzare l’assistente AI per compiere operazioni quotidiane, come aumentare la dimensione dei caratteri nelle impostazioni di Windows.
La richiesta dell’influencer è comune e realistica: come aumentare la dimensione del testo quando risulta troppo piccolo, ad esempio su monitor ad alta risoluzione o per utenti non avvezzi all’uso del computer? Copilot suggerisce correttamente di accedere a Impostazioni, Sistema, Schermo e aumentare il valore dell’opzione Ridimensionamento al 150%.
Peccato che nel video il ridimensionamento sia già impostato al 150%. Copilot, dunque, non riconosce lo stato attuale e propone un’azione che non apporterebbe alcun cambiamento. Per evitare di mostrare un Copilot inefficace, l’influencer modifica manualmente la scala al 200%, risolvendo sì il problema… ma non seguendo quanto indicato dall’assistente. Un evidente tentativo di salvare il salvabile, che però rende l’intera operazione piuttosto goffa.

Un problema di supervisione: come sfugge un errore del genere in un contenuto istituzionale?
L’aspetto più sorprendente non è tanto l’imprecisione di Copilot — comunque significativa, perché mostra un limite nella contestualizzazione dello stato del sistema — ma che il video sia stato approvato e pubblicato senza alcuna correzione.
Considerando che si tratta di materiale promozionale prodotto con la collaborazione di una figura professionale di rilievo, diffuso dall’account ufficiale Windows, pensato per mostrare l’affidabilità di Copilot in scenari reali, la mancanza di controllo qualità appare difficilmente giustificabile.
Un errore simile richiederebbe semplicemente una nuova registrazione, una breve risincronizzazione o una correzione in fase di editing. Nulla che giustifichi la permanenza di una gaffe così evidente in un contenuto pubblico destinato a milioni di utenti.
Copilot e il nodo dell’interpretazione contestuale
Dal punto di vista tecnico, lo “scivolone” di Microsoft mette in luce una criticità nell’integrazione attuale di Copilot con l’interfaccia di Windows 11: la difficoltà nel riconoscere correttamente lo stato del sistema e nel formulare una raccomandazione dinamica in base al contesto. Per essere realmente utile, un assistente AI dovrebbe:
- Rilevare il valore attuale di scaling.
- Suggerire un valore più adeguato in base alla richiesta.
- Motivare il suggerimento (“provare 175% o 200% per un miglior comfort visivo”).
Al contrario, Copilot sembra limitarsi a fornire una risposta statica e generica, nonostante si tratti di un ambito — le impostazioni di sistema — in cui il contesto è facilmente accessibile dal sistema operativo e che dovrebbe essere ben familiare all’assistente AI di Microsoft.