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Il mondo dello streaming sta vivendo una fase di profonda trasformazione, e le nuove politiche introdotte da YouTube rappresentano un chiaro segnale in questa direzione.
In particolare, la piattaforma ha deciso di stringere le maglie sulla condivisione account per il suo servizio Premium Family, seguendo una tendenza già avviata da altri colossi come Netflix e Disney Plus. La novità più rilevante riguarda l’obbligo, ora rigidamente applicato, che tutti i membri inclusi nell’abbonamento vivano realmente sotto lo stesso tetto. Questo cambiamento potrebbe modificare in modo significativo le abitudini di numerosi utenti italiani e non solo.
La modifica delle regole è stata comunicata attraverso una serie di email di avvertimento inviate agli utenti sospettati di aver aggirato le condizioni di utilizzo. Il messaggio è chiaro: chi non risiede all’indirizzo del titolare dell’account rischia la sospensione dei vantaggi premium entro quattordici giorni. Si tratta di una svolta rispetto al passato, quando la condizione di convivenza prevista dal regolamento veniva raramente verificata e ancor meno applicata con rigore.
YouTube segue la strada di Netflix
Il piano Premium Family di YouTube, al costo di 20,99 € al mese in Italia, consente di estendere i benefici del servizio senza pubblicità fino a cinque persone.
Tra questi vantaggi figurano la visione di video senza interruzioni, l’accesso a YouTube Music e la possibilità di scaricare contenuti per la visione offline. Tuttavia, la regola fondamentale – spesso trascurata dagli utenti – è che tutti i membri debbano condividere la stessa abitazione. Ora, la piattaforma sembra intenzionata a far rispettare questa norma senza eccezioni.
Il nuovo meccanismo di controllo si basa su un sofisticato controllo posizione, che viene effettuato elettronicamente ogni trenta giorni. Sebbene questa procedura fosse già prevista dalle condizioni d’uso, solo ora YouTube ha deciso di implementare concretamente le conseguenze per chi non rispetta le regole. Se il sistema rileva che un membro si trova in una posizione diversa rispetto all’indirizzo del titolare dell’abbonamento, scatterà la sospensione dei benefici premium dopo un preavviso di due settimane. In questo caso, l’utente potrà continuare a far parte del gruppo famiglia, ma dovrà accettare la presenza delle pubblicità, a meno che non riesca a dimostrare a Google di essere effettivamente idoneo.
Questa scelta si inserisce in una strategia più ampia già adottata da altri giganti dello streaming. Netflix è stata la prima piattaforma a introdurre limitazioni basate sulla geolocalizzazione, una mossa che ha inizialmente suscitato proteste ma che, nel tempo, ha portato a un aumento delle sottoscrizioni individuali. Sulla stessa scia, anche Disney Plus e altri servizi hanno iniziato a limitare la condivisione degli account, con l’obiettivo di ridurre la condivisione non autorizzata e di incentivare l’acquisto di abbonamenti separati, aumentando così i ricavi.