Deepface: Facebook già in grado di riconoscere volti

Facebook sta continuamente migliorando il suo sistema di riconoscimento facciale automatizzato DeepFace AI ove "AI" sta per "intelligenza artificiale".

Facebook sta continuamente migliorando il suo sistema di riconoscimento facciale automatizzato DeepFace AI ove “AI” sta per “intelligenza artificiale”.
Ne avevamo parlato quasi un anno fa (Facebook riconoscerà tutti i volti con DeepFace) ed il social network di Mark Zuckerberg sembra abbia portato il progetto DeepFace ad un buon livello di maturazione.

Utilizzando la tecnologia alla base del funzionamento di DeepFace, gli iscritti a Facebook avranno la possibilità di verificare le foto in cui compare il loro viso e di richiederne la sfocatura. Facebook potrebbe quindi segnalare le foto dove appare il proprio volto ed offrire l’opportunità di eliminarlo dalle immagini, indipendentemente che queste siano state pubblicate sul social network da un amico o da uno sconosciuto.

Le intenzioni di Facebook, quindi, sembrano essere più che nobili. C’è però il rovescio della medaglia: in molti fanno notare come Facebook sia già in grado, adesso, di identificare un utente raffigurato in tutte le foto pubblicate sul social network e, di conseguenza, trarre importanti informazioni sulla sua identità, sulle sue abitudini, sui suoi interessi.

Facebook è stato spesso oggetto di verifiche in materia di privacy: l’azienda di Menlo Park dovrà quindi innanzi tutto prodigarsi non poco per acquistare la fiducia degli utenti dimostrando di utilizzare DeepFace, principalmente, per offrire dei benefici piuttosto che per ottenerne un tornaconto (leggasi informazioni preziosissime per scopi pubblicitari).

Come abbiamo evidenziato però anche nell’articolo Facebook riconoscerà tutti i volti con DeepFace, gli scenari che apre una tecnologia come DeepFace sono sconfinati.
Facebook ha infatti acquistato Oculus ed i suoi visori per la realtà virtuale (Oculus Rift) (Facebook acquisisce i prodotti per la realtà virtuale di Oculus per 2 miliardi): da qui all’integrazione di un’API che permetta di riconoscere, all’interno di un ambiente virtuale, i volti di utenti sconosciuti il passo può essere davvero breve.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti