L'ITU definisce la tecnologia 5G: i requisiti tecnici per i dispositivi compatibili

Che cos'è il 5G? L'ITU dà una prima risposta ufficiale fissando i requisiti tecnici. L'approvazione finale delle specifiche è prevista per il mese di novembre.
L'ITU definisce la tecnologia 5G: i requisiti tecnici per i dispositivi compatibili

L’ITU (International Telecommunication Union), organizzazione internazionale che si occupa di definire gli standard nelle telecomunicazioni e nell’uso delle onde radio, ha iniziato a formalizzare che cosa si deve intendere per 5G.

È stata infatti pubblicata la prima bozza dei requisiti tecnici per le interfacce radio IMT-2020 (5G): le specifiche verranno comunque approvate entro il prossimo novembre e da allora, in via ufficiale, tutti avranno ben chiaro che cosa si intende per tecnologia 5G e dispositivi compatibili 5G.


La banda di picco che una singola cella LTE può oggi trasferire è pari a 1 Gbps; con il 5G la capacità della rete verrà notevolmente ampliata dal momento che ogni cella dovrà sostenere almeno 20 Gbps in downstream e almeno 10 Gbps in upstream.

Lo standard 5G, poi, dovrà permettere la connessione di un milione di dispositivi per chilometro quadrato; gli operatori di telecomunicazioni dovranno inoltre disporre di almeno 100 MHz in frequenza, con la possibilità di scalare fino a 1 GHz.

Perché così tanti dispositivi? Perché il 5G andrà a braccetto con il mondo dell’Internet delle Cose: sempre più device intelligenti dovranno avere la possibilità di collegarsi alla rete dati anche in maniera indipendente.
Il concetto è connettere non soltanto i dispositivi dei privati ma anche impianti semaforici, videocamere cittadine, sistemi di parcheggio, veicoli di nuova generazione.
Anche nelle aree più popolose, quindi, le reti 5G dovranno essere in grado di sostenere e gestire tutto il traffico.

In mobilità, la connessione 5G dovrà essere fruibile fino a 500 km/h (si pensi ai treni ad alta velocità). Inoltre, la rete dovrà essere estremamente efficiente in situazioni di carico elevato ma i dispositivi dovranno rapidamente porsi in uno stato di basso consumo energetico quando non più in uso.

La latenza, in condizioni ideali, non dovrà superare i 4 ms (notevole “limatura” rispetto ai 20 ms delle attuali reti LTE) ma l’ITU presenta anche le connessioni URLLC (ultra-reliable low latency communications) la cui latenza non dovrà superare 1 ms.

Nonostante le prestazioni “di picco” della rete 5G, l’ITU parla di almeno 100 Mbps in downstream e 50 Mbps in upstream per ciascun utente connesso.

Il prossimo passo è, a questo punto, trasformare delle specifiche in una tecnologie davvero fruibile dagli utenti finali. Qualcomm e Netgear, per esempio, ci stanno già lavorando: Qualcomm, primo modem 5G a 5 Gbps. Accordo con Netgear.
Il modem Snapdragon X50, presentato a ottobre, permetterà infatti di trasferire fino a 5 Gbps in downstream da un dispositivo client.

Il documento sui requisiti tecnici per la tecnologia 5G, preparato dall’ITU, è consultabile a questo indirizzo.

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