Google Places non esiste più. Spazio alle "Pagine locali"

C'era una volta Google Places (Luoghi, nella versione italiana), un servizio che permetteva alle realtà aziendali (imprese, negozi, attività commerciali) di pubblicizzare la propria presenza sulle mappe online in modo da essere facilmen...

C’era una volta Google Places (Luoghi, nella versione italiana), un servizio che permetteva alle realtà aziendali (imprese, negozi, attività commerciali) di pubblicizzare la propria presenza sulle mappe online in modo da essere facilmente raggiunti dai clienti. Grazie alla possibilità di aggiungere foto, descrizioni e video, si potevano attirare clienti pronendo eventualmente anche degli aggiornamenti, degli sconti e delle promozioni.
Utilizziamo l’imperfetto perché Google Places è già cosa vecchia essendo entrato a far parte della nuova filosofia “social“, sempre più parte integrante nell’anima del colosso fondato da Larry Page e Sergey Brin, dal momento del lancio di Google+.

Trovare il posto ideale in cui recarsi è uno degli aspetti essenziali delle nostre vite“, spiega Avni Shah, sia che si tratti di spostamenti di lavoro, di una vacanza, della scelta di un ristorante o di un bel pub. Ecco allora che Places, nell’ottica “social”, viene visto come un servizio già “stagionato”. Il suo sostituto si chiama Google+ Local ed è accessibile sin d’ora facendo clic sulla nuova “linguetta” Pagine Locali, mostrata nella parte sinistra della schermo dopo aver effettuato il login sul social network “made-in-Mountain View“.

Gli utenti potranno cercare un locale specifico (una struttura ricettiva, un bar, una pizzeria, un ristorante,…) oppure scorrere tutti quelli presenti in archivio esaminandone le caratteristiche, le specialità, i servizi offerti, il giudizio dei clienti e così via. Alle recensioni provenienti dal social network di Google, Pagine Locali abbina anche le valutazioni di Zagat, sito web che – soprattutto negli Stati Uniti – ha elaborato, nel corso degli anni, un ricco database contenente le valutazioni (con punteggio compreso tra 1 e 30) di migliaia di realtà attive nel campo della ristorazione. Zagat, acquisito da Google lo scorso settembre, rappresenta, forse, il primo di una serie di accordi che la società guidata da Larry Page mira a stringere in ambito nazionale.

Pagine locali o Google+ Local, che dir si voglia, si integra con tutti i principali servizi della galassia Google cosicché, ad esempio, ogniqualvolta si stia cercando informazioni su una località consultando Maps od il tradizionale motore di ricerca, appariranno immediatamente anche le informazioni del nuovo servizio (già fruibile, tra l’altro, dai possessori di dispositivi mobili Android e presto, come confermato da Shah, anche da coloro che hanno scelto un device Apple iOS).

Pagine locali diventa uno strumento per rintuzzare l’interesse nei confronti di Google+: nel disegno della società, c’è l’intento di coinvolgere quanti più utenti possibile portandoli, da Maps così come dal motore di ricerca, ad iscriversi e a condividere le proprie recensioni. La registrazione, infatti, permetterà non solo di consultare i commenti dei cosiddetti “recensori top” ma anche quelli di amici (già presenti nelle “cerchie” di Google+) o, semplicemente, di estimatori.

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