Sfida tra LTE e WiMax: un chipset le mette d'accordo?

In occasione del "Mobile World Congress" (MWC) di Barcellona, da poco giunto alla sua conclusione, una delle tecnologie più "chiacchierate" è stata senza dubbio WiMax, accanto alla "rivale" LTE ("Long term evolution").
Sfida tra LTE e WiMax: un chipset le mette d'accordo?

In occasione del “Mobile World Congress” (MWC) di Barcellona, da poco giunto alla sua conclusione, una delle tecnologie più “chiacchierate” è stata senza dubbio WiMax, accanto alla “rivale” LTE (“Long term evolution“). Sia WiMax che LTE sono considerate come tecnologie a banda larga, senza fili, di quarta generazione (“4G”).
Acer, Intel e Motorola sono già attivissime nel supporto della tecnologia WiMax ed in Italia, diversi provider, stanno investendo sulla copertura di diverse aree del nostro Paese. Mentre infatti LTE, fatta eccezione per alcune città scandinave, coperte dal servizio per opera di TeliaSonera e Samsung (ved. questa notizia), stenterà – forse anche per uno o due anni – a proporsi in Europa, WiMax inizia a proporsi come alternativa alle tradizionali connessioni a banda larga via cavo o come soluzione completamente sostituiva nelle zone “digital divise”.

All’orizzonte ci sarebbero anche dispositivi portatili “duali”, in grado di supportare sia connessioni WiMax che LTE. Beceem, azienda sicuramente meno famosa di Intel, è stata scelta da Clearwire (uno dei provider Internet statunitensi più attivi nel mercato wireless) per la fornitura dei chipset montati nei dispositivi mobili WiMax commercializzati col marchio del provider. Ed è proprio il MWC di Barcellona che ha funto da palcoscenico per la presentazione del “BCS500“, chipset di Beceem che consentirà di integrare il supporto di WiMax e LTE in un unico device. Secondo Lars Johnsson, uno dei responsabili marketing di Beceem, il chipset metterà fine alla diatriba WiMax/LTE consentendo un passaggio trasparente da una tecnologia di connessione all’altra.

Tra le caratteristiche chiave di BCS500 ci sono il supporto dello standard IEEE 802.16 (WiMax) nelle revisioni “16e” e “16m” e di 3GPP-LTE release 8. La funzionalità di riconfigurazione in tempo reale dalla banda e dei canali utilizzati dovrebbero permettere il rapido passaggio da una rete LTE ad una WiMax e viceversa, ove disponibili.

Sempre in occasione del MWC è arrivato l’annuncio dell’avvio di una collaborazione tra Beceem e Motorola, incentrata sempre sull’adozione del chipset BCS500: nel 2011 dovrebbe iniziare la commercializzazione dei primi prodotti Motorola basati sul chipset di Beecem.

Diversamente rispetto al WiMax, uno standard IEEE, LTE è direttamente sostenuto da un insieme eterogeneo di aziende indipendenti operanti nel settore delle telecomunicazioni, le stesse società che supportano l’attuale standard GSM.

In Italia, nell’agone della connettività WiMax ci sono società come ARIA (per il momento la società perugina si sta concentrando molto sull’Umbria pur avendo vinto la gara indetta dal Ministero delle Comunicazioni, per la fornitura del servzio, sull’intero territorio nazionale) e Linkem (alcune zone di Lombardia, Lazio, Puglia, Calabria e Sicilia sono già coperte WiMax; seguirà il Veneto nel corso dei primi mesi di quest’anno).

Retelit sta procedendo alla copertura in WiMax di molteplici siti in tutte le regioni. Ciò è possibile grazie all’acquisizione da parte di eVia (gruppo Retelit) delle licenze WiMax in un’ampia fetta del territorio nazionale. Freemax, il cui fornitore unico è proprio Retelit, sta ampliando la propria copertura WiMax – per il momento – in Toscana ed Emilia Romagna.

In Sicilia è attivissimo Mandarin, provider WiMax che già oggi è in grado di offrire la banda larga wireless ad oltre un quinto della popolazione dell’intera regione. Il bacino di utenza raggiungibile supera già il milione di persone, i comuni coperti sono 40, grazie alle 35 “base station” accese da Mandarin.

NGI, invece, ha preferito continuare ad investire sulla tecnologia HIPERLAN: il servizio wireless “EOLO” conta ad oggi ben 259 “base station” attive, tutte concentrate – per ora – in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia (sul sito del provider sono a disposizione mappe di copertura molto dettagliate).
Sul territorio sono poi attivi molti altri piccoli provider che foniscono servizi di connettività mediante HIPERLAN, tecnologia con cui sono descritte soluzioni di connessione wireless alternative agli standard statunitensi 802.11 e che è considerata come “madre” di WiMax.

Intanto la Repubblica di San Marino lancia un progetto per la copertura WiMax dell’intero territorio del piccolo stato. Si parte con quattro base station per poi arrivare alle nove, che garantiranno la fruibilità della banda larga wireless in ogni parte della Repubblica del Titano, entro il prossimo mese di giugno.

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