2024, l'anno della verità per Apple: tra cause in USA e regolamenti UE

Apple, l'azienda stretta nella morsa tra cause legali e del sideloading: cosa rischia il colosso tecnologico?
2024, l'anno della verità per Apple: tra cause in USA e regolamenti UE

L’anno che è appena iniziato potrebbe essere cruciale per il futuro di Apple. L’azienda, infatti, dovrà far fronte a diversi ostacoli che potrebbero limitare, e non poco, il suo giro d’affari.

Secondo quanto riportato dal sito Arstechnica, il più grande pericolo del 2024 per la mela potrebbe essere un processo antitrust statunitense. Questo caso, riguarda il pagamento complessivo da parte di Google di più di 26 miliardi di dollari nel 2021 per impostare Chrome come motore di ricerca predefinito sui dispositivi Apple.

Il colosso di Cupertino, che riceve pagamenti regolari da Google, in caso di perdita della causa potrebbe vedere lo stop dei versamenti e dunque subire una vera e propria batosta economica. La sentenza, che sarà emessa con tutta probabilità a maggio, potrebbe ridimensionare non poco le ambizioni di Apple.

Sempre nel contesto americano, l’amministrazione Biden sembra aver preso di mira l’operato di App Store, già sotto la lente di ingrandimento dell’UE per la posizione dominante nell’attuale mercato.

Per Apple potrebbe essere un anno molto duro, tra cause legali e apertura al sideloading in UE

Come già annunciato, anche sul territorio europeo l’azienda creata da Steve Jobs non se la vede meglio.

Nel contesto UE, infatti, Apple deve suo malgrado prepararsi a consentire il sideloading, permettendo agli utenti di bypassare App Store per cercare applicazioni anche da fonti esterne. Ciò rappresenta un qualcosa di storico visto che, dal lancio del primo e storico iPhone nel 2007, l’ecosistema Apple si era sempre dimostrato “chiuso”.

L’introduzione del sideloading, potrebbe avere un impatto non da poco sulle casse dell’azienda. Per poter pubblicare app sul negozio digitale, infatti, gli sviluppatori dovevano pagare una commissione del 30% ad Apple. Secondo le stime di Sensor Tower, il colosso tecnologico preleva tra i 6 e i 7 miliardi di dollari di commissioni a trimestre attraverso questo sistema.

Gli investitori sembrano per avere fiducia in Apple. Secondo Gene Munster, socio amministratore di Deepwater Asset Management, si tratta solo di rumore di sottofondo e che non vi sono pericoli per la solidità dell’azienda.

D’altro canto Apple ha già dimostrato negli anni di essere capace ad adattarsi all’evolversi del mercato e delle regole, uscendo sempre vincente dalle tante sfide affrontate.

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